Ivanhoé (Rossini)

Date dell'opera
Titolo: Ivanhoé
Frontespizio dell'edizione del 1847

Frontespizio dell'edizione del 1847

Forma: Opera in tre atti
Lingua originale: francese
Musica: Gioachino Rossini , a cura di Antonio Pacini
Libretto : Émile Deschamps e Gabriel Gustave de Wailly
Fonte letteraria: Walter Scott : Ivanhoe
Prima: 15 settembre 1826
Luogo della prima: Théâtre Royal de l'Odéon , Parigi
Luogo e ora dell'azione: Inghilterra, 1194
persone
  • Ivanhoé, cavaliere sassone ( tenore )
  • Cédric, Sachse, padre Ivanhoés ( basso )
  • Brian de Boisguilbert, cavaliere normanno (basso)
  • Albert de Malvoisin, cavaliere normanno (tenore)
  • Le marchese Lucas de Beaumanoir, generale supremo dell'esercito normanno (basso)
  • Ismaël, musulmano, ministro delle finanze del re di Francia (basso)
  • Léila, figlia di Ismaël ( soprano )
  • Un araldo (tenore)
  • Thierry ( ruolo muto )
  • Cavalieri sassoni e normanni, popolo ( coro )

Ivanhoé è un'opera - pastiche in tre atti con musica di Antonio Pacini da varie opere di Gioachino Rossini è stata compilata. Il libretto di Émile Deschamps e Gabriel Gustave de Wailly è basato sul romanzo Ivanhoe di Walter Scott . La prima ebbe luogo il 15 settembre 1826 al Théâtre Royal de l'Odéon di Parigi.

complotto

L'opera è ambientata in Inghilterra nel 1194. Si tratta degli scontri tra Sassoni e Normanni sullo sfondo di un'imminente invasione francese. Durante una tempesta, il sassone Cédric porta nel suo castello il musulmano Ismaël e sua figlia Léila. Sei in fuga dal Norman Boisguilbert, che desidera Léila. Anche il figlio di Cédric, Ivanhoé, è apparso lì, travestito da pellegrino, poiché suo padre crede che sia un apostata a causa del suo sostegno a re Riccardo. Si innamora di Léila. Boisguilbert e i suoi cavalieri attaccano e rapiscono Léila. È imprigionata in una camera della torre, dove Boisguilbert cerca invano di conquistare il suo amore. I Normanni intercettano una lettera di Léilas in cui chiede aiuto a Ivanhoé e la condannano a morte come traditrice. La loro unica possibilità di salvezza è un giudizio divino se si trova un cavaliere a combattere per loro. Ivanhoé riporta e sconfigge Boisguilbert, che gareggia per i Normanni. Si scopre che Léila è in realtà Edith, la figlia dell'ultimo discendente maschio del re sassone Alfred . Ora nulla ostacola il suo matrimonio con Ivanhoé. I Normanni e i Sassoni si uniscono per combattere insieme i francesi.

primo atto

Una sala gotica

Alle pareti sono appese attrezzature da guerra e da caccia. C'è una grande finestra sullo sfondo e un grande camino sulla sinistra. Si sente un temporale quando si apre il sipario.

Scena 1. Il sassone Cédric ei suoi cavalieri sono seduti a tavola. Un pellegrino si è seduto vicino al camino. Dopo un commento sul maltempo, tutti brindano alla vittoria nel combattimento di domani (introduzione: “Quel temps affreux”).

Scena 2. Ismaël e sua figlia Léila chiedono l'ammissione (trio e coro: “Seigneur, dans votre demeure”). Mentre i cavalieri vorrebbero scacciare i due musulmani, il pellegrino li invita ad unirsi a lui presso il camino (Sretta, Quartetto (Léila, Ivanhoé, Ismaël, Cédric): "Vaine prière! Vil téméraire"). Cédric è d'accordo nello spirito dell'ospitalità, poiché domani finisce l'armistizio tra Francia e Inghilterra e la guerra è imminente. Tuttavia, il musulmano risveglia in lui brutti ricordi del suo tempo in Palestina. Olric, l'ultimo discendente maschio del re sassone Alfred, morì lì e sua figlia Edith cadde nelle mani del nemico. Inoltre, Cédric non ha ancora superato il fatto che suo figlio Ivanhoé si sia unito al re normanno Riccardo . Ismaël si presenta ai presenti come un povero commerciante. Dice che dopo aver partecipato al torneo di Ashby, furono attaccati dagli arcieri sotto il Norman Boisguilbert (aria: "Boisguilbert, dont la vengeance"). La menzione è sufficiente perché i cavalieri offrano loro protezione. Lasci la sala con Cédric per garantire la sicurezza del castello. Léila si ritira in una stanza a lei assegnata.

Scena 3. Il pellegrino affronta Ismaele. Sa che questo non è solo un povero commerciante e gli ricorda un precedente incontro in Palestina. A quel tempo si era rifugiato in casa di Ismaël dopo essere stato ferito. Anche se sua figlia lo aveva accolto, Ismaele gli mostrò la porta. Fu solo per amore di Léila che non lo rivelò a Cédric.

Scena 4. Dopo la partenza di Ismaël, il pellegrino confessa il suo amore per Léila. Giura di proteggerla (aria: "Blessé sur la terre étrangère").

Scena 5. Cédric chiede notizie dalla Terra Santa al pellegrino tornato da poco dalla Palestina. Il pellegrino racconta di un torneo in cui Boisguilbert, il marchese de Beaumanoir e Albert de Malvoisin combatterono contro tre avversari e persero. I vincitori furono re Riccardo, Sir Henry Douglas e il giovane cavaliere sassone Wilfrid d'Ivanhoé. I suoni di un clacson possono essere ascoltati dall'esterno come segnale di avvertimento.

Scena 6. Léila e Ismaël tornano spaventati nella sala (quartetto e coro “Ah! Point d'alarmes”).

Scena 7. Un emissario di Boisguilbert chiede ai presenti di consegnare Léilas e Ismaël. Il pellegrino risponde che è ben noto al suo padrone come cavaliere e che li difenderà entrambi. Si rivela quindi il figlio di Cédric, Ivanhoé. Essendo caduto in disgrazia con suo padre, spera che la lotta lo plachi. Cédric e gli altri cavalieri seguono il suo esempio per affrontare i loro avversari.

Scena 8. Ismaël è quasi spaventato, ma Léila ha fiducia nel coraggioso cavaliere che vuole rischiare la vita per lei. Durante un ritornello orchestrale, un gruppo di donne sconvolte si precipita nella sala. Temono per il felice esito della lotta e pregano Ismaël e Léila di lasciare il castello (coro: “Malheureuse! Le combat s'engage”).

Scena 9. Ivanhoé viene portato dentro ferito da due cavalieri. Invita Léila a fuggire perché non può più proteggerla. Léila non vuole lasciarlo solo, vuole prendersi cura delle sue ferite. I difensori vengono sconfitti e fuori i Normanni esultano per la vittoria (inizio di Finale I - duetto e coro: "Ô douleur! Ô jour funeste!" - "Victoire! Honneur!"). Ivanhoé è ancora una spada con cui vuole difendere Léila nonostante il suo infortunio.

Scena 10. Boisguilbert ei suoi soldati entrano (quartetto e coro: “Ô sort infidèle”). Non c'è niente che Ivanhoé possa fare al riguardo se non catturare Léila e trascinarla via con sé. Giura vendetta.

Secondo atto

Una stanza nel castello di S. Edmondo

Un'alta torre di guardia con una finestra e una piattaforma esterna senza ringhiere.

Scena 1. Léila, imprigionata in un'alta torre di guardia, scrive una lettera a Ivanhoé, informandolo della sua situazione e chiedendo aiuto a lui e ai Sassoni (aria: “En vain mon âme espère”).

Scena 2. Boisguilbert cerca di avvicinarsi a lei. Nella sua angoscia, Léila si rifugia sulla piattaforma e minaccia di saltare. Boisguilbert le assicura i suoi sentimenti onesti e giura che non le farà del male - ma lei non si fida di lui (duetto: "Que vois-je? Ô ciel!").

Scena 3. Albert de Malvoisin fu incaricato dagli altri cavalieri normanni di indagare sul motivo dell'attacco non autorizzato di Boisguilbert al castello di Cédric - nel momento in cui i Normanni ei Sassoni dovevano unirsi contro l'invasione francese. Avrebbe dovuto giustificarsi con il marchese de Beaumanoir per questo. Inoltre, sotto la torre è stata trovata una lettera di Léila, in cui chiedeva aiuto ai Sassoni e ai Francesi contro i Normanni. Malvoisin informa infine Boisguilbert che Ivanhoé era tornato dalla crociata, che il musulmano era un servitore del re francese Philippe e che aveva mandato sua figlia - l'amante di Ivanhoé - a Cédric per incitare i Sassoni contro i Normanni. Le trombe annunciano l'arrivo del generale Beaumanoir e Malvoisin gli va incontro.

Scena 4. Boisguilbert si rivolge di nuovo a Léila. La informa che sarà accusata di tradimento e le assicura che farà tutto il possibile per salvarla, anche se ciò metterà anche lui in pericolo. Tuttavia, Léila preferisce sperare nella giustizia del generale.

Scena 5. Non c'è tempo per scappare, perché Malvoisin torna con la notizia che il tribunale si riunisce e che il giudice ha già ricevuto la lettera compromettente. Il destino di Léila sembra segnato (trio: “Souffrance crudele”).

Scena 6. Léila viene prelevata per l'udienza (coro: “Suivez-nous, le conseil vous demande”). Boisguilbert si sente in colpa. Promette di difenderla in tribunale.

Scena 7. Malvoisin consiglia a Boisguilbert di non parlare apertamente di Léila. Non otterrà nulla, si renderà solo sospettoso. Invece, dovrebbe apparire in incognito con la visiera chiusa. Boisguilbert scrive un messaggio in cui chiede a Léila di accettare l'aiuto del cavaliere che considera degno del suo amore.

La grande sala del castello di S. Edmondo

Il marchese Lucas de Beaumanoir presiede il tribunale. I cavalieri siedono a un livello inferiore. È notte; la sala consiliare è illuminata da fiaccole.

Scena 8. I cavalieri normanni annunciano di voler dare l'esempio: Léila sta per morire (inizio Finale II - ritornello: “Race infidèle”). Al gesto di Beaumanoir, l'imputato viene portato davanti al giudice. Boisguilbert e Malvoisin la seguono.

Scena 9. Beaumanoir porta subito l'atto d'accusa e il verdetto: Léila è accusata di aver incitato i Sassoni contro i Normanni per conto del re Filippo. La tua lettera a Ivanhoé ne è la prova. Viene condannata a morte sul rogo. Léila e Malvoisin sono inorriditi (trio: “Quel coup m'accable!”). A Léila non viene data alcuna opportunità di difendersi. Boisguilbert è stato in grado di inviarle il suo messaggio, che ora sta leggendo di nascosto. Lancia il guanto e, con sorpresa di tutti, chiede un giudizio divino: un duello dovrebbe decidere il suo destino.

Scena 10. All'improvviso appare Ismaël, il padre di Léila (quartetto e coro: “Que vois-je? - Ô trasporti!”). Léila gli dice che deve morire e che lui deve fuggire. Boisguilbert è pronto a difenderla, ma Beaumanoir gli lascia passare il guanto e gli dice di combattere per l'accusa per rimediare al suo errore. Léila, Boisguilbert, Malvoisin e Ismaël pregano Dio per la salvezza, ma sembra non esserci più speranza.

Terzo atto

Sullo sfondo a sinistra il castello di Saint-Edmond, in primo piano a destra un'area recintata. Di notte.

Scena 1. Dopo i suoni di una marcia militare, Malvoisin ordina ai suoi soldati di sorvegliare con cura gli ingressi alla piazza e, in particolare, di non far entrare sassoni e nemmeno musulmani.

Scena 2. I cavalieri si preparano a questo compito (coro: “Faisons silence”).

Scena 3. Avvolto in un mantello, Ivanhoé appare sulla scena. Nonostante non abbia ancora una pistola, è determinato a sfidare Boisguilbert per salvare Léila.

Scena 4. Ismaël informa Ivanhoé della condanna a morte di Léila. La loro unica speranza è che trovino un cavaliere che vinca la battaglia per loro. Ivanhoé è pronto a farlo subito. Ismaël vuole fornire le armi necessarie.

Scena 5. Malvoisin li notò. Assume uno dei suoi uomini per arrestarla.

Scena 6. Boisguilbert chiede a Malvoisin di aiutarlo a salvare Léila. Malvoisin fa notare la sua ingratitudine, che gli ha preferito un sassone. Boisguilbert si dichiara finalmente pronto a combattere. Malvoisin entra nel castello.

Scena 7. Rimasto solo, Boisguilbert dubita di nuovo (scena e aria: "Combattimento terribile"). Si sente in colpa per il destino di Léila e vuole salvarla. Ma se perde la battaglia per il suo bene, è disonorato. Nella sua mente le chiede perdono.

Scena 8. Gli altri cavalieri cercano di suscitare il coraggio di Boisguilbert per combattere (Boisguilbert e Chor: “Avançons; au chagrin qui l'opprime”). Sebbene voglia dimostrarsi degno di loro, deve pensare al suo amore per Léila.

Scena 9. Léila viene condotta in piazza al suono di una marcia funebre. Malvoisin, Beaumanoir, cavalieri e contadini si riuniscono per assistere al combattimento. Mentre le donne chiedono aiuto a Dio per gli innocenti, gli uomini chiedono la morte del traditore (marcia e coro: “Dieu! Signale ta clemence! - Dieu! Confirme la frase”). Boisguilbert cerca di avvicinarsi a Léila. Malvoisin lo trattiene, ma Beaumanoir è dell'opinione che davanti a un giudizio divino sia permesso tutto ciò che può portare alla luce la verità. Boisguilbert dipinge Léila gli orrori della sua imminente esecuzione. Promette di salvarla se si confida tra le sue braccia. Ma Léila lo rifiuta. Le guardie li portano via. Prima che Boisguilbert e Malvoisin possano seguirli, si sentono delle grida.

Scena 10. Appare un cavaliere con la visiera chiusa e sfida Boisguilbert a combattere per dimostrare l'innocenza di Léila con l'aiuto di Dio. Poiché Malvoisin si rifiuta beffardamente di partecipare come persona senza nome, si rivela essere Ivanhoé. Boisguilbert non vuole giocare contro Ivanhoé a causa dei suoi infortuni. Ma ora Ivanhoé gli ricorda la sua vittoria nel torneo di St. Jean d'Acre. Boisguilbert ha ora l'opportunità di ripristinare l'onore che ha perso lì. Se rifiuta, lo esporrà come un vigliacco in tutte le corti d'Europa. Ora Boisguilbert accetta la sfida. Entrambi si allontanano per fare i preparativi. Fanfare segnalano il combattimento imminente.

Scena 11. Ismaele è profondamente preoccupato per l'esito del combattimento. Le fanfare stanno già annunciando la fine del giudizio di Dio.

Scena 12. Mentre in sottofondo si sentono grida di vittoria, Ismaël e Cédric si incontrano (Finale: “Victoire”). Ismaël implora Cédric di salvare Léila. È solo sua figlia adottiva e in realtà Edith, la figlia dell'ex compagno d'armi di Cédric, Olric, e discendente di Alfredo il Grande.

Scena 13. Dopo la sua vittoria, Ivanhoé conduce Léila da suo padre. La tua innocenza è ora provata. Cédric insegna loro le loro vere origini e li incoraggia a tornare alla fede della loro famiglia. Dà a lei ea suo figlio Ivanhoé la sua benedizione. Ivanhoé le chiede di diventare sua moglie.

Scena 14. Beaumanoir ei cavalieri normanni accettano il giudizio di Dio. Ora anche il vero traditore ha confessato. Ivanhoé invita i Sassoni e i Normanni a risolvere la loro disputa. Dopotutto, sono tutti inglesi. Tutti d'accordo.

Scena 15. In vista dell'imminente invasione francese, Malvoisin chiama i cavalieri alle armi. I cavalieri si uniscono al grido di battaglia. Ora è contro un nemico comune.

Numeri musicali

L'opera contiene i seguenti numeri musicali:

primo atto

  • No. 1. Introduzione
    • Coro: "Quel temps affreux" (scena 1) - da La Cenerentola , secondo atto, scena 6
    • Trio (Léila, Ivanhoé, Ismaël) e coro: "Seigneur, dans votre demeure" (scena 2) - da La Cenerentola, atto primo, scena 4
    • Stretta, quartetto (Léila, Ivanhoé, Ismaël, Cédric): “Veine prière! Vil téméraire ”(scena 2) - da La Cenerentola, secondo atto, scena 6
  • No. 2. Aria (Ismaël e coro): “Boisguilbert, dont la vengeance” (scena 2) - da La Cenerentola, aria di Don Magnifico
  • No. 3. Aria (Ivanhoé): "Blessé sur la terre étrangère" (scena 4) - da Bianca e Falliero , aria di Contareno, atto primo, scena 8
    • Assolo di corno - dall'autografo di Londra
  • No. 4. Quartetto (Léila, Ivanhoé, Ismaël, Cédric) e coro “Ah! point d'alarmes ”(scena 6-7) - da Armida , atto primo, scena 3
    • Recitativo incorporato: "Boisguilbert vous proponi ou la guerre ou la paix" (scena 7) - dall'autografo di Londra
  • N. 5. Coro: “Malheureuse! le combat s'engage” (scena 8) - da Maometto II , secondo atto, scena 6
  • No. 6. Finale I.
    • Duetto (Léila, Ivanhoé) e coro: “Ô douleur! jour funeste! ”-“ Victoire! onore! ”(scena 9) - da Aureliano in Palmira , atto primo, scena 2-3
    • Quartetto (Léila, Ivanhoé, Ismaël, Boisguilbert) e coro: "Ô sort infidèle" (scena 10) - da La gazza ladra , secondo atto, scena 11
    • Stretta - da Armida, atto primo, scena 13 finale

Secondo atto

  • No. 7. Aria (Léila): "En vain mon âme espère" (scena 1) - da Sigismondo , Aria des Sigismondo, secondo atto, scena 16
  • N. 8. Duetto (Léila, Boisguilbert): “Que vois-je? ô ciel!” (scena 2) - da Torvaldo e Dorliska , atto primo, scena 5
  • No. 9. Trio (Léila, Malvoisin, Boisguilbert): “Souffrance crudele” (scene 5-6) - da Mosè in Egitto , terzo atto, scena 3
    • Coro: "Suivez-nous, le conseil vous demande" (scena 6)
  • No. 10. Finale
    • Coro: “Race infidèle” (scena 8) - da La gazza ladra, secondo atto, scena 9
    • Trio "Judgment" (Léila, Malvoisin, Boisguilbert) e coro (scena 9): "Quel coup m'accable!" - da Semiramide, atto primo, scena 8
    • Quartetto (Léila, Malvoisin, Boisguilbert, Ismaël) e coro (scena 10): “Que vois-je? - trasporta!”- dal Mosè in Egitto, atto primo, scena 7
  • No. 11. Musica tra atti - da Semiramide, atto primo, scena 2

Terzo atto

  • N. 12. Coro: “Faisons silence” (scena 2) - da Tancredi , secondo atto, scena 16
  • N. 13 scena e aria (Boisguilbert): "Combattimento terribile" (scena 7) - da Semiramide, secondo atto, scena 9
    • (Boisguilbert e Chor): “Avançons; au chagrin qui l'opprime" (scena 8)
  • N. 14. Marzo e coro: “Dieu! signal ta clémence! ”(scena 9) - da Bianca e Falliero, secondo atto, scena 7
  • No. 15. Finale: “Victoire” (scena 12) - da Torvaldo e Dorliska, atto primo, scena 10–11 finale

Storia del lavoro

La musica di Pasticcios Ivanhoé è stata composta da varie delle sue prime opere dall'editore musicale e musicista Antonio Pacini con il permesso di Rossini. L'occasione è stata una richiesta di Claude Bernard, direttore artistico del Théâtre Royal de l'Odéon di Parigi. Poiché Rossini era impegnato a convertire il suo Maometto II nella versione francese Le siège de Corinthe , avrebbe dovuto consegnare un pasticcio. Il libretto era di Émile Deschamps e Gabriel Gustave de Wailly. È basato sul romanzo Ivanhoe del 1819 di Walter Scott , il cui titolo è stato mantenuto a causa della grande popolarità di Scott per l'opera. Alla realizzazione del pasticcio contribuì anche lo stesso Rossini, come si evince dal manoscritto manoscritto conservato di alcuni frammenti più piccoli. Ha scritto un recitativo e un'introduzione orchestrale. Antonio Pacini non deve essere confuso con il compositore Giovanni Pacini , la cui opera Ivanhoe fu rappresentata per la prima volta a Venezia nel 1832.

Nel libretto, la trama dell'originale è stata notevolmente ridotta. Mancano i personaggi principali Robin von Locksley e Riccardo Cuor di Leone. L'ebreo Isaac è stato sostituito dal musulmano Ismaël e i ruoli femminili principali Rebecca e Rowena sono stati fusi in Léila. Anche la musica è stata leggermente rivista. Sebbene le chiavi originali siano state mantenute per i singoli numeri, sono state spesso accorciate e anche le linee melodiche sono state semplificate se necessario. Questo è successo ad es. L'aria di B. Ismaël da La Cenerentola nel primo atto, che è stata trasferita da un contesto comico a un contesto serio.

Costume di Léila alla prima

La prima ebbe luogo il 15 settembre 1826, al Théâtre Royal de l'Odéon di Parigi, tre settimane prima della revisione dell'opera di Rossini, Le siège de Corinthe , all'Académie Royale de Musique . Hanno cantato il soprano Lemoule (Léila), i tenori Leconte (Ivanhoé), Peyronnet (Malvoisin) e Masson (Herold), nonché i bassi Adolphe (Cédric), Leclere (Boisguilbert), Charles (Beaumanoir) e Léon (Ismaël). L'opera portò molti soldi, come scrisse il biografo rossiniano Radiciotti. Walter Scott, che ha assistito a una delle esibizioni il 31 ottobre, ne ha parlato nelle sue memorie:

“La sera all'Odeon dove abbiamo visto Ivanhoe. Era superbamente alzato, i soldati normanni indossavano elmi a punta e quelli che sembravano molto cotte di maglia, che sembravano molto bene. Il numero degli assistenti. e l'abilità con cui venivano mossi e raggruppati sul palco, erano ben degni di nota. Era un'opera e, naturalmente, la storia tristemente storpiata ei dialoghi, in gran parte, senza senso. Eppure era strano sentire qualcosa di simile alle parole che io (allora in preda al dolore e agli spasmi allo stomaco) dettavo a William Laidlaw ad Abbotsford ora recitate in una lingua straniera, e per il divertimento di una strana gente".

“La sera abbiamo visto Ivanhoe all'Odeon . È stato impostato in modo eccellente; i soldati normanni indossavano elmi a punta e qualcosa che assomigliava a una cotta di maglia, che sembrava molto buona. Notevole il numero dei partecipanti e la capacità di muoversi e raggrupparsi sul palco. Era un'opera, e ovviamente la trama era tristemente mutilata e il dialogo in gran parte privo di senso. Tuttavia, era strano sentire qualcosa come le parole che avevo dettato a William Laidlaw ad Abbotsford (allora con grande dolore, con crampi allo stomaco), ora lette in una lingua straniera e per il piacere di uno strano popolo".

Seguirono diverse altre esibizioni in altre città come Strasburgo (ancora nel 1826), Gand e Lille (1827). Una versione inglese con il titolo The Maid of Judah o The Knight Templars apparve al Covent Garden nel 1829 e fu eseguita anche a Dublino, New York e Filadelfia. Nel 1833 una versione tedesca fu suonata a Coburgo.

Più recentemente c'è stato un concerto a Siena nel 1992 sotto la direzione di Peter Maag . L'opera è stata riproposta solo nel 2001 al Festival della Valle d'Itria a Martina Franca . Una sua registrazione è disponibile su CD.

Oltre a questo pasticcio e all'opera di Giovanni Pacini, c'erano varie altre opere di Ivanhoe nel XIX secolo . Di particolare rilievo qui sono Der Templer und die Jüdin (1829) di Heinrich Marschner , Otto Nicolais Il templario (1840) e Ivanhoe di Arthur Sullivan .

Registrazioni

  • Agosto 2001 (in diretta da Martina Franca, dialoghi fortemente abbreviati): Paolo Arrivabeni (direttore), Prague Chamber Orchestra, Prague Chamber Choir . Simon Edwards (Ivanhoé), Massimiliano Chiarolla (Cédric), Soon-Won Kang (Boisguilbert), Salvatore Cordella (Malvoisin), Volodymyr Deyneka (Beaumanoir), Filippo Morace (Ismaël), Inga Balabanova (Léila), Cosimo d'Amato (Herold ). CDS dinamico 397 / 1-2 (2 CD).

link internet

Commons : Ivanhoé  - raccolta di immagini, video e file audio

Evidenze individuali

  1. Supplemento alla Ivanhoé CD . CDS dinamico 397 / 1-2, 2001, p.27 e segg.
  2. ^ A b c d e Daniel Fesquet, Eva Pleus (trad.): Rossini conquista Parigi. In: Supplemento al CD Ivanhoé. CDS dinamico 397 / 1-2, 2001.
  3. ^ A b Herbert Weinstock : Rossini - Una biografia. Tradotto da Kurt Michaelis. Kunzelmann, Adliswil 1981 (1968), ISBN 3-85662-009-0 .
  4. Arrigo Quattrocchi: La logica dell'autoplagio. In: Marco Beghelli: "Eduardo e Cristina" di Rossini. Contributi alla prima rappresentazione del sec. Leipziger Universitätsverlag, 1997, ISBN 3-931922-71-5 , pagina 71.
  5. ^ Registrazione della rappresentazione del 15 settembre 1826 al Théâtre Royal de l'Odéon nel sistema informativo Corago dell'Università di Bologna .
  6. ^ John Gibson Lockhart: Memorie della vita di Sir Walter Scott. Volume 4. Baudry's, 1838 (in linea su Google Books ).
  7. a b Richard Osborne: Ivanhoe, Rossini (arr.A. Pacini). Recensione del CD del febbraio 2003. In: Opera 2003, pagina 102.
  8. ^ Gioacchino Rossini. In: Andreas Ommer : Elenco di tutte le registrazioni complete dell'opera. Zeno.org , Volume 20, pagina 15663.