L'assedio di Corinthe

Date dell'opera
Titolo: L'assedio di Corinto
Titolo originale: L'assedio di Corinthe
Frontespizio del libretto, Bruxelles 1829

Frontespizio del libretto, Bruxelles 1829

Forma: Tragédie lyrique in tre atti
Lingua originale: francese
Musica: Gioachino Rossini
Libretto : Luigi Balocchi e Alexandre Soumet
Fonte letteraria: Gioachino Rossini / Cesare della Valle: Maometto II
Prima: 9 ottobre 1826
Luogo della prima: Parigi, Académie Royale de Musique
Tempo di esecuzione: circa 2 ore e mezza
Luogo e ora dell'azione: Corinto , 1458
persone
  • Maometto II, capo dei Turchi ( basso )
  • Cleomène, capo dei Greci e padre di Pamyra ( tenore )
  • Pamyra, figlia di Cléomènes ( soprano )
  • Néoclès, giovane ufficiale greco (tenore)
  • Hiéros, vecchia guardia funeraria (basso)
  • Adraste, confidente di Cléomènes (basso o tenore)
  • Omar, confidente di Maometto (basso o tenore)
  • Ismène, confidente di Pamyra ( mezzosoprano )
  • Donne greche e turche, soldati al seguito di Maometto e Cléomène, imam, soldati turchi e greci ( coro )

Le siège de Corinthe (tedesco: L'assedio di Corinto , italiano: L'assedio di Corinto ) è un'opera (nome originale: "tragédie-lyrique") in tre atti di Gioachino Rossini (musica) su libretto di Luigi Balocchi e Alexandre Soumet . È una rielaborazione del suo Maometto II , pubblicato nel 1820, per l'opera francese. La prima ebbe luogo il 9 ottobre 1826 all'Académie Royale de Musique di Parigi.

complotto

L'azione si svolge nel 1458, pochi anni dopo la conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani sotto il sultano Mehmed II , che qui si chiama Maometto. Ora stanno per prendere d'assalto la città di Corinto . La posizione dei difensori greci sotto il loro leader Cléomène è disperata. Tuttavia, scelgono di continuare a combattere. Per proteggere sua figlia Pamyra, Cléomène promette la sua mano al suo ufficiale Néoclès. Pamyra non ne è molto entusiasta, perché si è innamorata di Almanzor anni fa ad Atene. Gli Ottomani conquistano la città e fanno prigioniera Cleomène. I greci possono tenere solo la cittadella. Pamyra chiede pietà a Maometto per suo padre. In tal modo, riconosce il suo ex amante nel conquistatore. Nemmeno Maometto li ha dimenticati. Promette di risparmiare la Grecia se lei lo sposa. Cléomène indica il suo fidanzamento con Néoclès e maledice sua figlia quando esita con la decisione. Segue Maometto al suo campo con la coscienza sporca. Lì gli ottomani preparano il matrimonio. Néoclès la segue, ma viene anche catturato. I festeggiamenti vengono interrotti quando i greci riescono in una vittoria parziale e gli ottomani devono uscire di nuovo per combattere. Schiacciano i greci. Gli ultimi superstiti si ritirano nella tomba dove si preparano al martirio. Qui Pamyra si riconcilia con il padre sposando Néoclès davanti alla tomba della madre. I musulmani vincitori invadono le catacombe. Pamyra elude Maometto con una minaccia di suicidio. In quel momento la volta crolla e rivela la città in fiamme.

primo atto

Portico del Palazzo del Senato a Corinto

Portico del Palazzo del Senato a Corinto, atto primo, scena 1, Parigi 1826

Scena 1. In vista della minacciata conquista di Corinto da parte degli Ottomani, il condottiero greco Cléomène, il giovane ufficiale Néoclès e l'anziano guardiano funerario Hiéros discutono la situazione con i soldati greci (introduzione: “Ta noble voix seigneur”). La loro rivolta contro i conquistatori turchi minaccia di fallire. Poiché i guerrieri più coraggiosi sono caduti, Cléomène chiede ai presenti la loro opinione se vogliono continuare a combattere o consegnare la città. Néoclès e Hiéros riescono a rassicurare gli altri. Cléomène chiede a tutti di giurare che combatteranno fino alla morte (recitativo: “Vaillants guerrieri”). I soldati si allontanano.

Scena 2. Cléomène e Hiéros affermano la loro speranza per un lieto fine (recitativo: “La Grèce est libre encore”). Dopo che Hiéros è uscito di scena, Néoclès ricorda a Cléomène che gli aveva promesso la mano di sua figlia Pamyra (scena: “Ta fille m'est promise”). Cléomène gli assicura che manterrà la parola data.

Scena 3. Pamyra si unisce a loro. Cléomène le dice che per la sua sicurezza vuole farla sposare con Néoclès oggi. Pamyra confessa loro che il loro cuore appartiene già a qualcun altro: Almanzor, che ha conosciuto ad Atene (trio: “Disgrâce orribile!”).

Scena 4. Soldati e donne greche appaiono sulla scena e chiedono aiuto ai presenti mentre gli ottomani stanno per superare le mura della città. Prima che Cléomène parta con Néoclès per difendere la cittadella, dà a sua figlia un pugnale. Nel peggiore dei casi, questo dovrebbe togliersi la vita.

Piazza della città di Corinto

Scena 5. All'inseguimento dei greci, i soldati musulmani vittoriosi si fanno avanti (marcia e coro dei turchi: “La flamme rapide”).

Scena 6. Maometto esorta i suoi guerrieri a risparmiare i tesori d'arte della città e del palazzo (recitativo: “Qu'à ma voix” - aria: “Chef d'un peuple indomptable”).

Scena 7. Il confidente di Maometto, Omar, riferisce che i greci sono stati sconfitti (scena e inizio di Finale I: “Nous avons triomphé”). La cittadella è ancora difesa, ma uno degli ufficiali greci è stato catturato. Maometto ordina di tenerlo in vita perché vuole interrogarlo. Dice a Omar che in precedenza aveva visitato la Grecia sotto il nome di Almanzor e si era innamorato di Atene. Perciò vuole essere indulgente.

Scena 8. La Cléomène catturata viene portata dentro. Maometto gli chiede di convincere i suoi soldati ad arrendersi. Cleomène rifiuta. Dichiara che il suo popolo difenderà la cittadella fino alla morte. Maometto ordina che venga portato via.

Scena 9. Compaiono Pamyra, la sua confidente Ismène e altre donne greche. Pamyra chiede pietà al Sultano per suo padre. Maometto e Pamyra si riconoscono. È inorridita nel vederla di nuovo amante come conquistatrice (continuazione di Finale I: "Ah! L'amant qui m'enchaîne"). Ma Maometto è commosso. Vuole riconquistare Pamyra e le chiede di seguirlo al suo accampamento. Poi risparmierà la Grecia. Cléomène non è d'accordo e si riferisce al fidanzamento di sua figlia con Néoclès. Pamyra è divisa tra amore e dovere. Cléomène li maledice con rabbia. Pamyra può finalmente essere continuata da Maometto.

Secondo atto

Nella tenda di Maometto

Tenda di Maometto, secondo atto, scena 1, Parigi 1826

Scena 1. Circondata da Ismène e da donne turche, Pamyra lamenta il suo destino (recitativo: “Que vais-je devenir?”). Commemora la madre defunta, mentre le donne sottolineano che il suo matrimonio con Maometto cambierà il destino della Grecia (aria con coro: "Du séjour de la lumière").

Scena 2. Maometto cerca di conquistare Pamyra con doni e lusinghe (scena: “Rassure-toi”). Pamyra è disperata perché è stata infedele a Dio ed è stata maledetta da suo padre. Lei scoppia in lacrime e desidera la morte. Maometto non può consolarla (duetto: “Que vois-je”).

Scena 3. Omar, soldati turchi, cortigiani, imam, dame dell'harem e altri compaiono per l'imminente matrimonio di Maometto con Pamyra (coro: “La fête d'Hyménée”). Il loro giubilo è in netto contrasto con i sentimenti di Pamyra, che Ismène descrive in una ballata ("L'hymen lui donne une couronne"). I presenti provano ancora a calmarli. Dopo due danze (airs de dance), si prepara l'altare per la cerimonia nuziale (inno: "Divin prophète"). Ma prima che questo possa iniziare, si sente il rumore dall'esterno (recitativo: “Quel bruit se fait entendre?”).

Scena 4. Omar conduce il legato Néoclès che è stato catturato mentre cercava di riavere Pamyra. Per salvarlo, Pamyra finge che sia suo fratello. Maometto le crede e lascia che si sciolgano i ceppi per restare al ricevimento di nozze (inizio di Finale II: "Il est son frère"). Pamyra è sull'orlo della disperazione e Néoclès cerca vendetta.

Scena 5. Ricompare Omar. Questa volta ha una brutta notizia: i Corinzi erano riusciti a respingere le truppe ottomane ea sottrargli le armi (proseguimento di Finale II: "Corinthe nous défie"). Sulla cittadella sullo sfondo appaiono donne e soldati greci che invocano la battaglia e il martirio . I turchi si preparano alla battaglia. Maometto fa notare a Pamyra che il destino del paese è ora nelle sue mani. Se non si arrende, tutti i greci periranno di spada e di fuoco. Per la gioia di Néoclès, Pamyra dichiara che lei e il suo popolo vogliono morire da martire. Deluso e arrabbiato, Maometto chiama il suo popolo alle armi. Pamyra e Néoclès vengono portati via.

Terzo atto

La tomba corinzia, illuminata da diversi fuochi

Tomba, terzo atto, scena 1, Parigi 1826

Scena 1. Néoclès riesce a fuggire. Si è ritirato nelle catacombe (recitativo: “Avançons”).

Scena 2. La confidente di Cleomène, Adraste, saluta il nuovo arrivato. Néoclès racconta come è fuggito con Pamyra. Chiede ad Adraste di informare Cléomène e di andarlo a prendere perché Pamyra vuole riconciliarsi con lui.

Scena 3. Néoclès sente i greci - inclusa Pamyra - pregare per la salvezza sopra la volta (Prière: “O toi que je révère”). Anch'egli rivolge il suo pensiero a Dio (aria: “Grand Dieu, faut-il qu'un peuple”). Sebbene non abbia più alcuna speranza per il suo popolo, presume che i conquistatori incontreranno presto la loro giusta punizione. Poi ricorda Pamira, che attende la morte sulla tomba di sua madre.

Scena 4. Cléomène entra nella volta. È ancora arrabbiato con sua figlia, che crede essere una traditrice. Néoclès li difende (scena: “Cher Cléomène”).

Scena 5. Anche Pamira scende nelle catacombe. Suo padre la accusa di nuovo di tradimento. Pamyra dichiara di essere pronta a morire. Prima di allora, tuttavia, voleva sposare Néoclès sulla tomba di sua madre. Questo convince Cléomène della sua lealtà. Benedice la coppia. Insieme invocano la celeste Provvidenza per porre fine alle sofferenze del popolo (trio: “Céleste provvidenza”). Cléomène e Néoclès salutano Pamyra per tornare dalla loro gente. Ti incontrerai di nuovo un giorno in paradiso.

L'incendio di Corinto, terzo atto, scena finale, Parigi 1826

Scena 6. Hiéros ferma Cléomène e Néoclès. Fa entrare Adraste, Ismène, donne, ragazze e gli ultimi guerrieri greci superstiti, che gli ottomani sono già alle calcagna (recitativo: “Je viens de parcourir”). La tua unica speranza ora è una morte gloriosa. Cléomène chiede a Hiéros di benedire le bandiere per preparare i presenti al martirio. Hiéros prima fa giurare ai soldati e alle donne di combattere fino alla morte per la patria (scena: “Fermez-vous tous vos cœurs”). Dopo la sua benedizione, Hiéros ha una visione: il paese riacquisterà la sua libertà dopo cinque secoli di schiavitù. Commemora la battaglia di Maratona , il re spartano Leonida I e la battaglia delle Termopili . Tutti si uniscono agli slogan della perseveranza (ritornello: “Répondons à ce cri de victoire”). Gli uomini partono per l'ultimissima resistenza.

Scena 7. Pamyra, Ismène e le altre donne greche rimangono nella volta. Pamyra tiene un discorso in cui prepara le donne alla morte imminente (recitativo: “L'heure fatale approche”). Tutti chiedono a Dio misericordia e la fine delle loro sofferenze (prière/preghiera con coro: “Juste ciel!”). Dal rumore della battaglia, Pamyra si rende conto che i Turchi hanno finalmente trionfato (Finale III: “Mais quels accents se font entendre”). Attende il suo arrivo.

Scena 8. I musulmani vittoriosi accorrono per massacrare l'ultimo dei sopravvissuti. Le donne affrontano la morte.

Scena 9. Maometto si unisce a loro. Considera Pamyra come la sua preda. Tuttavia, minaccia di uccidersi con il suo pugnale. In quel momento scoppia il fuoco. Il caveau crolla. Sullo sfondo si vede la Corinto in fiamme.

disposizione

Strumentazione

La formazione orchestrale dell'opera comprende i seguenti strumenti:

Numeri musicali

L'opera contiene i seguenti numeri musicali:

  • ouverture

primo atto

  • No. 1. Introduzione (Cléomène, Néoclès, Hiéros, Adraste, coro): "Ta noble voix seigneur" (scena 1)
    • Recitativo: "Vaillants guerrieri" (scena 1)
    • Recitativo: "La Grèce est libre encore" (scena 2)
  • Scena n. 2: "Ta fille m'est promise" (scena 2-3)
    • Trio (Néoclès, Cléomène, Pamyra, coro): "Disgrâce orribile!" (Scena 3-4)
  • N. 3. Marzo (scena 5)
    • Coro: "La flamme rapide" (scena 5)
  • N. 4. Recitativo: "Qu'à ma voix" (scena 6)
    • Aria (Maometto, coro): "Chef d'un peuple indomptable" (scena 6)
  • No. 5. Scena e Finale I: "Nous avons triomphé" (scene 7–9)
    • (Continuazione di Finale I :) “Ah! l'amant qui m'enchaîne "(scena 9)

Secondo atto

  • N. 6. Recitativo: "Que vais-je devenir?" (Scena 1)
    • Aria (Pamyra, coro): "You séjour de la lumière" (scena 1)
  • Scena n. 7: "Rassure-toi" (scena 2)
    • Duetto (Maometto, Pamyra): "Que vois-je" (scena 2)
    • Coro: "La fête d'Hyménée" (scena 3)
    • Recitativo (Maometto): "Triomphe Pamyra" (scena 3)
  • No. 8. Ballata (Ismène, coro): "L'hymen lui donne une couronne" (scena 3)
  • 1a aria di danza
  • 2° Aria di danza
  • No. 9. Inno (coro): "Divin prophète" (scena 3)
    • Recitativo: "Quel bruit se fait entender?" (Scena 3-4)
  • N. 10. Finale II: "Il est son frère" (scena 4)
    • (Continuazione di Finale II :) "Corinthe nous défie" (scena 5)

Terzo atto

  • N. 11. Recitativo: "Avançons" (scene 1-3)
    • Prière / preghiera (coro): "O toi que je révère" (scena 3)
  • N. 12. Aria (Néoclès): "Grand Dieu, faut-il qu'un peuple" (scena 3)
  • Scena n. 13: "Cher Cléomène" (scene 4-5)
    • Trio (Néoclès, Cléomène, Pamyra): "Céleste Providence" (scena 5)
  • N. 14. Recitativo: “Je viens de parcourir” (scena 6)
    • Scena: "Fermez-vous tous vos cœurs" (scena 6)
    • Coro: "Répondons à ce cri de victoire" (scena 6)
  • No. 15. Recitativo (Pamyra): "L'heure fatale approche" (scena 7)
    • Prière / preghiera (coro): "Juste ciel!" (Scena 7)
  • N. 16. Finale III: "Mais quels accents se font entendre" (scene 7–9)

Storia del lavoro

Filippo Galli come Maometto, litografia di Francesco Garzoli, Teatro Apollo, Roma 1830

L'opera Maometto II di Rossini fu rappresentata per la prima volta il 3 dicembre 1820 al Teatro San Carlo di Napoli . Non è stato un grande successo. Forse è per questo che Rossini decise di riutilizzare gran parte della musica per la sua nuova opera Le siège de Corinthe a Parigi nel 1826 . Anche il libretto è una revisione di quest'opera. Viene da Luigi Balocchi e Alexandre Soumet . Mentre Soumet era responsabile delle nuove parti dell'opera, Balocchi si occupò della traduzione delle parti italiane esistenti e delle necessarie modifiche alla musica. Nel complesso, i cambiamenti sono così estesi che Le siège de Corinthe è visto come una nuova opera.

Il movimento per l'indipendenza greca fu una delle questioni politiche più popolari degli anni 1820. Il 3 aprile 1826 Rossini aveva già diretto un concerto di beneficenza a favore dei greci. Ora, insieme ai due librettisti, ha adattato di conseguenza lo sfondo storico dell'opera - nella versione originale la trama era ambientata nella colonia veneziana di Negroponte. L'opera ora ha ricevuto tre atti invece di due, e molti dei ruoli principali sono stati ridisegnati. Allo stesso tempo, la trama si è inasprita e il ritmo drammatico è aumentato. Fu dato maggior peso a cori, complessi e orchestre. L'importanza della tragedia amorosa è stata respinta a favore della trama storica che il v. un. era rappresentato nei cori. L'unica sezione maggiore composta da Rossini è il finale del secondo atto con l'inno "Divin prophète". Il finale, che in Maometto è stato adattato al ruolo di Anna (qui chiamata Pamyra), è ora legato a un contesto più ampio di patriottismo e di trauma nazionale della guerra. Nuova è la benedizione delle bandiere greche da parte del vecchio Hiéros.

In contrasto con la prima versione di Maometto II , Le siège de Corinthe ha un'ouverture. Inizia con una marcia religiosa ("marcia religiosa") dall'oratorio Atalia di Johann Simon Mayr, che Rossini conosceva da Napoli, e contiene ulteriori citazioni dalle sue stesse opere come la Messa di Gloria . Le prime 28 battute sono tratte dall'Allegro vivace dell'ouverture di Bianca e Falliero .

Le siège de Corinthe è la prima opera francese di Rossini. Aveva già composto Il viaggio a Reims per Parigi l'anno precedente , ma era ancora in italiano. Nel 1827 fece un'altra revisione di una precedente opera italiana: Mosè in Egitto divenne Moïse et Pharaon . Fu solo nel 1829 che Rossini creò una grand opéra francese completamente nuova con Guillaume Tell .

Alla prima il 9 ottobre 1826 nella Salle Le Peletier dell'Académie Royale de Musique di Parigi cantarono Laure Cinti-Damoreau (Palmyra), Mlle. Frémont (Ismène), Louis Nourrit (Cleomene), Adolphe Nourrit (Neocles), Henri - Etienne Dérivis (Maometto II), Ferdinand Prévost (Omar), Alex Prévost (Hiéros) e M. Bonei / Bonnel (Adraste). La messa in scena è stata elaborata con scenografie esotiche e drammatiche. In particolare, la scena finale con la Corinto in fiamme avrebbe dovuto scioccare il pubblico. La performance è stata un grande successo. Dopo ogni atto c'era un sacco di applausi. Secondo un rapporto di La Quotidienne , Rossini è stato ripetutamente chiamato sul palco per quasi mezz'ora fino a quando i fattorini hanno annunciato che aveva lasciato il teatro. La notte successiva un gran numero di musicisti ha suonato sotto le sue finestre il finale del secondo atto. L'entusiasmo per l'opera continuò a lungo. Rimase in programma con interruzioni fino al 1844. La centesima rappresentazione fu data il 24 febbraio 1839. Per la prima volta nella sua carriera, Rossini vendette l'opera a un editore. Per questo ricevette 6.000 franchi da Eugène Troupenas. Ha dedicato la partitura stampata a suo padre.

L'opera si diffuse rapidamente. L'anno successivo, 1827, fu suonato in una traduzione tedesca da Joseph Kupelwieser a Francoforte sul Meno. Quest'anno ci sono state altre esibizioni a Bruxelles, Magonza e Roma (in concerto).

Frontespizio del libretto, Cremona 1835

Sempre nel 1827 Calisto Bassi tradusse nuovamente il libretto in italiano. L'opera fu rappresentata per la prima volta in questa versione a Barcellona nel 1827. La sua prima rappresentazione scenica in Italia ebbe luogo il 26 gennaio 1828 a Parma. Il 4 febbraio 1829 fu rappresentata a Parigi al Théâtre-Italien , 1831 a Vienna, 1833 a New York e il 5 giugno 1834 all'Her Majesty's Theatre di Londra.

Nel 1828 L'assedio di Corinto fu rappresentato in un'altra traduzione italiana al contrario al Teatro Carlo Felice di Genova. Gaetano Donizetti scrisse per questa versione una cabaletta, che fu inserita nel duetto Pamira/Maometto del secondo atto e poi divenuta parte integrante dell'opera.

L'opera rimase in repertorio fino al 1870 circa, ma col tempo divenne sempre più distorta.

Nel Novecento torna in scena al Maggio Musicale Fiorentino con Renata Tebaldi nel ruolo di Pamira nel 1949 . Nel 1969 una versione mista di Maometto II e L'assedio di Corinto è stata rappresentata al Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione di Thomas Schippers con Beverly Sills come Pamira e Marilyn Horne come Neocle (in un ruolo di pantalone). La versione francese è stata eseguita nel 1981 a Marsiglia, ma sempre con un mezzosoprano nel ruolo di Néoclès. Solo nel 1992 la versione originale fu nuovamente rappresentata al Teatro Carlo Felice di Genova, con Maurizio Comencini come Néoclès e Luciana Serra come Pamyra.

I nomi dei ruoli delle diverse versioni possono essere assegnati come segue:

Maometto II
italiano
Napoli 1820
Le siège de Corinthe Parigi
francese
1826
L'assedio di Corinto
italiano
1827
Maometto II Maometto II Maometto II
Paolo Erisso Cleomène Cleomene
Anna Pamyra Pamira
Calbo (contralto) Neoclès (tenore) Neocle
Condulmiero - -
Selimo Omar Omar
- Hiéros Iero
- Indirizzo Indirizzo
- Ismene Ismene

Registrazioni

link internet

Commons : Le siège de Corinthe  - raccolta di immagini, video e file audio

Evidenze individuali

  1. ^ A b Le siège de Corinthe / L'assedio di Corinto (Gioachino Rossini) nel sistema informativo Corago dell'Università di Bologna
  2. a b c d Le Siège de Corinthe. In: Guida all'opera di Harenberg. 4a edizione. Meyers Lexikonverlag, 2003, ISBN 3-411-76107-5 , pagina 788 f.
  3. Le siège de Corinthe. In: Enciclopedia del teatro musicale di Piper. Vol. 5. Opere. Piccinni - Spontini. Piper, Monaco e Zurigo 1994, ISBN 3-492-02415-7 , p. 438
  4. Supplemento al CD Naxos 8.660329-30.
  5. a b c d e f g h i j k l Herbert Weinstock : Rossini - A biography. Tradotto da Kurt Michaelis. Kunzelmann, Adliswil 1981 (1968), ISBN 3-85662-009-0 .
  6. a b Matthias Brzoska : Informazioni sull'opera su CD Naxos 8.660329-30 , consultato il 2 aprile 2016.
  7. a b c d e f g Richard Osborne: Rossini - vita e lavoro. Tradotto dall'inglese da Grete Wehmeyer. List Verlag, Monaco di Baviera 1988, ISBN 3-471-78305-9 .
  8. ^ A b c d Charles Osborne : The Bel Canto Operas of Rossini, Donizetti, and Bellini. Amadeus Press, Portland, Oregon, 1994, ISBN 978-0-931340-71-0 .
  9. Le siège de Corinthe. In: Opernlexikon di Reclam. Philipp Reclam giugno, 2001. Biblioteca digitale, volume 52, pagina 2387.
  10. a b c d e f g h i Gioacchino Rossini. In: Andreas Ommer : Elenco di tutte le registrazioni complete dell'opera. Zeno.org , volume 20.
  11. ^ Ammissione di Marcel Couraud (1968) nella discografia di Le siège de Corinthe a Operadis.
  12. ^ Registrazione di Maurizio Benini (2001) nella discografia di Le siège de Corinthe a Operadis.