La gazza ladra

Dati di lavoro
Titolo: La gazza ladra
Titolo originale: La gazza ladra
Frontespizio del libretto, Milano 1817

Frontespizio del libretto, Milano 1817

Forma: Semiseria lirica in due atti
Lingua originale: italiano
Musica: Gioachino Rossini
Libretto : Giovanni Gherardini
Fonte letteraria: La Pie voleuse, ou la Servante de Palaiseau di Louis-Charles Caigniez e Jean-Marie-Théodore Baudouin d'Aubigny
Prima: 31 maggio 1817
Luogo della prima: Milano, Teatro alla Scala
Tempo di esecuzione: circa 3 ore
Luogo e ora dell'azione: Un grande villaggio vicino a Parigi, all'inizio del XIX secolo
persone
  • Fabrizio Vingradito, ricco inquilino ( basso )
  • Lucia Vingradito, sua moglie ( mezzosoprano )
  • Giannetto, figlio di Vingraditos, soldato ( tenore )
  • Ninetta, cameriera di Fabrizio (soprano)
  • Fernando Villabella, padre di Ninetta, soldato (basso)
  • Gottardo, Sindaco/ Podestà (basso)
  • Pippo, contadino al servizio di Fabrizio ( vecchio )
  • Isacco, commerciante (tenore)
  • Antonio, carceriere (tenore)
  • Giorgio, servo del Podestà (basso)
  • Ernesto, soldato, amico di Fernando Villabella
  • Magistrato (basso)
  • Gregorio, impiegato (basso)

La gazza ladra ( La ladra Gazza ) è un semiseria d'opera (nome originale: "Melodramma") in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Giovanni Gherardini . La prima ebbe luogo il 31 maggio 1817 al Teatro alla Scala di Milano.

complotto

Il luogo dell'azione è un villaggio vicino a Parigi al tempo della controrivoluzione napoleonica all'inizio del XIX secolo.

L'inquilino Fabrizio Vingradito e sua moglie Lucia preparano una festa per il ritorno del figlio Giannetto. La cameriera, Ninetta, è anche in attesa del ritorno del suo amante Giannetto e del padre Fernando, ricercato in una lista di ricercati. Quando Ninetta legge il profilo al Podestà Gottardo, falsifica l'identità del disertore leggendolo. Fernando aveva mandato a sua figlia Ninetta un cucchiaio d'argento che avrebbe dovuto trasformare in denaro. Per questo vende il cucchiaio al commerciante Isacco. È falsamente accusata di furto dopo che Lucia ha scoperto la perdita di un cucchiaio d'argento. Il Podestà fa rinchiudere l'imputato in una cella. Devi affrontare la pena di morte .

Fernando vuole liberare Ninetta a rischio della sua vita, mentre Giannetto la esorta a rivelare la verità. Ma Ninetta resta indomabile. Si rivolge a Pippo, che dovrebbe vendere la sua proprietà in favore di Fernando. Il tribunale ha condannato a morte Ninetta. Viene condotta all'esecuzione. Una gazza ruba un pezzo d'oro a Pippo. Nel suo nido può poi trovare non solo la moneta, ma anche il cucchiaio d'argento di casa Fabrizio. All'ultimo momento, la prova di innocenza può impedire l'esecuzione e Ninetta può essere riabilitata . Fernando è anche graziato da un decreto reale.

primo atto

Ampio cortile in casa di Fabrizio.

Di fronte un cancello rurale con pergolato; su un pilastro una gabbia aperta con una gazza. Sullo sfondo verso il centro un cancello sbarrato come ingresso al cortile. Alcune colline in lontananza

Scena 1. L'inquilino Fabrizio Vingradito e sua moglie Lucia preparano una festa per il figlio Giannetto, che tornerà a casa come un eroe di guerra (introduzione: “Oh, che giorno fortunato!”). Le persone di servizio portano piatti, generi alimentari e vino dalla casa. Il contadino Pippo è infastidito dalla gazza che ha chiamato il suo nome. Quando poco dopo si dice che Giannetto dovrebbe prendere moglie, chiama il nome della cameriera Ninetta. Fabrizio cerca di accarezzare la gazza, ma ne viene morso. Lucia e Fabrizio si ritirano per fare ulteriori preparativi.

Scena 2. Arriva Ninetta con un cesto pieno di fragole. Attende con gioia il ritorno del suo amante Giannetto e del padre Fernando (Cavatine: "Di piacer mi balza il cor"). Fabrizio torna dall'orto con la frutta. Lucia porta un cesto di posate e dice a Ninetta di stare attenta perché si è smarrita una forchetta. Lucia e Fabrizio ripartono. Ninetta chiude il cancello ed entra in casa.

Scena 3. Appare il mercante Isacco con il suo emporio per pubblicizzare varie cose (Cavatine: “Stringhe e ferri da calzette”). Pippo lo manda via.

Scena 4. Ninetta torna con dei fiori per decorare la tavola. In lontananza si sentono le musiche contadine e i saluti dei contadini per Giannetto (coro: “Ma qual suono! / Viva! Viva!”). Pippo corre in casa a chiamare i servi.

Scena 5. Giannetto appare con i contadini. Pippo torna con il personale. Giannetto e Ninetta cadono l'uno nelle braccia dell'altro (Cavatine Giannetto: “Vieni fra queste braccia”). Il vino viene distribuito e tutti brindano (Brindisi: “Tocchiamo, beviamo”). Poi i contadini se ne vanno. Giannetto, Fabrizio e Lucia si dirigono dallo zio di Giannetto.

Scena 6. Nel frattempo, Fernando, il padre di Ninetta, si avvicina con cautela. Dice alla figlia che è ricercato (recitativo "Ieri, sul tramontar del sole"). Il suo Rittmeister gli ha rifiutato la vacanza che aveva richiesto. Poi si è trattato di una discussione. Aveva sguainato la spada con rabbia, ma fu disarmato e quindi condannato a morte. Riuscì a fuggire solo con l'aiuto di amici. Ninetta e Fernando si lamentano del suo destino crudele (duetto: “Come frenar il pianto”). In quel momento si accorgono del Podestà Gottardo. Fernando si avvolge nel suo cappotto e si siede nell'angolo più lontano del tavolo. Ninetta va a sparecchiare.

Scena 7. Mentre si avvicina, il Podestà loda il suo amore per Ninetta e il suo progetto di conquistarla (Cavatine “Il mio piano è preparato”). Dopo averla salutata, Ninetta lo presenta al padre come un povero viandante. Fa finta di dormire, ma osserva tutto molto attentamente. Il Podestà fa qualche goffo avvicinamento a Ninetta.

Scena 8. Giorgio, servo del Podestà, gli porta una lettera del cancelliere Gregorio.

Scena 9. Il Podestà apre la lettera ma non trova gli occhiali. Nel frattempo, Fernando regala a sua figlia delle posate d'argento che dovrebbe vendere per lui per ottenere i soldi per la sua fuga. Dovrebbe nascondere i soldi in un castagno. Poiché il Podestà non può decifrare la lettera senza occhiali, chiede a Ninetta di leggerla. Si rende conto che si tratta del profilo di suo padre e ne falsifica la descrizione durante la lettura (scena: “M'affretto di mandarvi i contrassegni”). Il Podestà lascia che Fernando, sospettato, si alzi. Poiché non corrisponde alla descrizione, lo manda via. Fernando si nasconde dietro un pilastro di una porta, accompagnato dallo sguardo di Ninetta (trio: "Oh nume benefico"). Il Podestà la corteggiò di nuovo, ma ricevette un rifiuto. Fernando emerge di nuovo per insultarlo con rabbia. Il Podestà giura vendetta ed esce dal cortile. Anche Fernando sta arrivando. Mentre Ninetta lo accudisce, la gazza si avvicina al tavolo, ruba un cucchiaio e vola via.

Stanza al piano terra in casa di Fabrizio

Scena 10. Mentre Pippo e Ninetta fanno le faccende domestiche, torna Isacco il mercante. Ninetta manda Pippo fuori a portare dentro la gabbia degli uccelli. Nel frattempo vende a Isacco le posate del padre.

Scena 11. Alle domande di Pippo, Ninetta risponde che aveva bisogno di soldi e quindi ha venduto alcuni piccoli oggetti. Pippo foglie.

Scena 12. Ninetta si dirige al castagno per depositarvi i soldi.

Scena 13. Lucia ha intercettato Ninetta e la riconduce a casa. Entrano anche il Podestà, il cancelliere e Giannetto. Lucia presenta il figlio al Podestà. Poi si fa dare da Ninetta il cesto delle posate e ne conta il contenuto. Infatti manca ancora un cucchiaio. Giannetto dice a Pippo di cercare fuori la forchetta. Fabrizio non vuole permettere un processo in casa sua. Lucia, però, sospetta Ninetta, e il Podestà fa notare che il furto in casa comporta la pena di morte.

Scena 14. Pippo ritorna senza successo. Il Podestà ipotizza che si tratti effettivamente di un furto. Mentre tutti si chiedono chi possa essere stato il ladro, la gazza chiama il nome "Ninetta". Il Podestà ha ora registrato i fatti (Finale I: “In casa di Messere”). Si gode questa opportunità di vendicarsi di Ninetta in questo modo. Quando emerge anche che il ricercato è suo padre, Ninetta non riesce più a trattenere le lacrime. Tira fuori il fazzoletto per asciugarsi gli occhi. Il denaro ricevuto da Isacco cade a terra. Pippo rivela di averlo ricevuto da Isacco per aver venduto alcuni oggetti.

Scena 15. Isacco viene portato dentro e gli viene chiesto degli oggetti acquistati. Non può più mostrarli perché li ha già rivenduti. Si ricorda solo che era una forchetta e un cucchiaio con le iniziali "F" e "V". Tutti sono sgomenti per l'unicità delle prove (Tutti: “Mi sento opprimere”). Solo il Podestà trionfa sul potere che ha conquistato su Ninetta.

Scena 16. Gregorio viene con i gendarmi ad arrestare Ninetta. Contemporaneamente compaiono i contadini ei familiari di Fabrizio. Ninetta e Giannetto si salutano spaventati fino a quando non vengono forzatamente separati. Ninetta viene portata via.

Secondo atto

Vestibolo della prigione nel tribunale

Scena 1. Il pietoso carceriere Antonio permette a Ninetta di uscire dal carcere.

Scena 2. Ninetta chiede ad Antonio di portarle Pippo. Ma prima Giannetto chiede di essere ammesso.

Scena 3. Giannetto esorta Ninetta a dimostrare la sua innocenza ea dire tutta la verità. Tuttavia, teme che questo possa mettere in pericolo suo padre (duetto: "Forse un dì conoscerete").

Scena 4. Antonio avverte dell'imminente arrivo del Podestà. Giannetto parte mentre Ninetta torna in carcere.

Scena 5. Il Podestà chiama Ninetta. Le promette di liberarla se si lascia baciare (aria: "Sì per voi, pupille amate"). Ninetta rifiuta con fermezza. Il coro sembra prelevare il Podestà per l'udienza. I tamburi annunciano l'apertura della corte. Il Podestà e il coro si trasferiscono in aula.

Scena 6. Antonio ha notato che il Podestà non si comporta come dovrebbe. Arriva Pippo. Ninetta gli chiede di vendere la sua croce di gioielli e portare i soldi al vecchio castagno. Dovrebbe regalare anche a Giannetto il suo anello. Pippo promette di metterci i soldi. Ma vuole conservare lui stesso la croce in memoria di lei (recitativo: “Deh, pensa che domani” - duetto: “E ben, per mia memoria”).

Stanza al piano terra in casa di Fabrizio

Scena 7. Lucia è dispiaciuta per Ninetta (scena: “Infelice Ninetta!”).

Scena 8. Quando Fernando si presenta, Lucia gli racconta dell'arresto di sua figlia. Fernando è inorridito. Vuole fare di tutto per salvarla (aria: “Accusata di furto”).

aula di tribunale

Alessandro Sanquirico: scenografia per l'aula del tribunale, Teatro alla Scala 1817

Scena 9. Il tribunale condanna a morte Ninetta (recitativo: “A pieno voti è condannata”). I giudici ammoniscono il popolo a prendere a cuore il giudizio (coro: “Tremate, o popoli”).

Scena 10. I presenti esprimono il loro orrore. Giannetto fa un ultimo, infruttuoso tentativo per far rivelare a Ninetta la verità (inizio del quintetto: “Ahi, qual colpo!”).

Scena 11. Fernando si precipita a liberare sua figlia. Viene riconosciuto come disertore e arrestato. Ninetta viene condotta al luogo dell'esecuzione per l' esecuzione (proseguimento del quintetto).

Piazza del paese.

Sulla destra un campanile con un piccolo ponte per lavori di riparazione. A sinistra il grande cancello del tribunale. Dietro un vicolo, e di fronte un altro che porta dietro la chiesa. Sempre sulla sinistra c'è una porticina della casa di Fabrizio

Scena 12. Lucia prega per salvare Ninetta (Arie Lucia: “A questo seno”).

Scena 13. Ernesto, amico di Fernando, chiede a Pippo indicazioni per la casa del Podestà.

Scena 14. Dopo che Pippo ha nascosto i soldi nel castagno come promesso, guarda per vedere quanto gli è rimasto. Osservata da Pippo e Giorgio, la gazza afferra un pezzo d'oro e lo fa volare sul campanile della chiesa. Insieme ad Antonio, Pippo vuole provare a riprendersi la moneta.

Scena 15. Ninetta è condotta dai gendarmi attraverso la piazza. Il popolo si lamenta della propria sorte (Finale II: “Infelice, sventurata”).

Scena 16. Nel nido di Elster sul campanile della chiesa, Pippo trova non solo la moneta, ma anche il cucchiaio d'argento della casa di Fabrizio. Corre nella torre e suona le campane per attirare l'attenzione dei presenti. Per dimostrare loro l'innocenza di Ninetta, getta le posate. Tutti si precipitano sul luogo dell'esecuzione per impedire l'esecuzione.

Scena 17. Durante il tragitto Lucia spiega cosa è successo al Podestà. In lontananza si sente una raffica di fucili. Lucia pensa che farà tardi e sviene. Pippo e Antonio danno il via libera dal campanile. Era solo una raffica di gioia.

Scena 18. Accompagnata da Giannetto e Fabrizio, Ninetta viene condotta da contadini di fretta, addobbata con rami e fiori. Giannetto consegna al Podestà la sentenza riabilitativa del tribunale. Ultimo ma non meno importante, appare Fernando, che è stato graziato con decreto reale. L'opera finisce nella gioia generale. Solo il Podestà è tormentato dal rimorso.

disposizione

Strumentazione

La formazione orchestrale dell'opera comprende i seguenti strumenti:

  • Due flauti / flauti ottavino, due oboi, due clarinetti, due fagotti
  • Quattro corni, due trombe, tre tromboni
  • Timpani, grancassa , triangolo , piatti , due piccoli tamburi , campana
  • stringhe
  • Continuo

Numeri musicali

L'opera contiene i seguenti numeri musicali:

  • Sinfonia

primo atto

  • N. 1. Introduzione: "Oh, che giorno fortunato!" (Scena 1)
  • No. 2. Cavatine (Ninetta): "Di piacer mi balza il cor" (scena 2)
  • N. 3. Cavatine (Isacco): "Stringhe e ferri da calzette" (scena 3)
  • N. 4. Coro (con Ninetta): “Ma qual suono! / Evviva! Evviva!" (Scena 4)
    • Cavatine (Giannetto): "Vieni fra queste braccia" (scena 5)
  • N. 5. Brindisi (Pippo, coro): "Tocchiamo, beviamo" (scena 5)
  • N. 6. Recitativo: "Ieri, sul tramontar del sole" (scena 6)
    • Duetto (Ninetta, Fernando): "Come frenar il pianto" (scena 6)
  • No. 7. Cavatine (Podestà): "Il mio piano è preparato" (scena 7)
  • Scena n. 8: "M'affretto di mandarvi i contrassegni" (scena 9)
    • Trio (Ninetta, Fernando, Podestà): "Oh nume benefico" (scena 9)
  • N. 9. Finale I: "In casa di Messere" (scena 14)
    • Tutti: "Mi sento opprimere" (scena 15)

Secondo atto

  • No. 10. Duetto (Ninetta, Giannetto): "Forse un dì conoscerete" (scena 3)
  • N. 11. Aria (Podestà): "Sì per voi, pupille amate" (scena 5)
  • N. 12. Recitativo: "Deh, pensa che domani" (scena 6)
    • Duetto (Ninetta, Pippo): "E ben, per mia memoria" (scena 6)
  • Scena n.13 (Lucia): "Infelice Ninetta!" (Scena 7)
    • Aria (Fernando): "Accusata di furto" (scena 8)
  • N. 14. Recitativo: "A pieno voti è condannata" (scena 9)
    • Coro: "Tremate, o popoli" (scena 9)
    • Quintetto: "Ahi, qual colpo!" (Scena 10)
  • N. 15. Aria (Lucia): "A questo seno" (scena 12)
  • N. 16. Finale II: "Infelice, sventurata" (scena 15)

musica

La musica dell'opera è caratterizzata ancora e ancora dal contrasto tra la musica militare e il tema principale, che è mantenuto in chiave minore e si verifica principalmente negli archi.

Oltre alla nota ouverture, sono particolarmente degni di nota i seguenti numeri musicali:

  • Le cavatine di Ninetta "Di piacer mi balza il cor" (primo atto, scena 2) con la non affettata cabaletta "Tutto sorridere" rivela il carattere innocente di Ninetta.
  • Le cavatine "Vieni fra queste braccia" di Giannetto (atto primo, scena 5) contengono una cabaletta riccamente decorata.
  • Il duetto Ninetta / Fernando “Come frenar il pianto” (atto primo, scena 6) prefigura i successivi duetti padre-figlia di Verdi.
  • Il trio di Ninetta / Fernando / Podestà “Oh nume benefico” (atto primo, scena 9) è serrato e drammaticamente convincente.
  • Il tutti “Mi sento opprimere” (atto primo, scena 15) è un'emozionante conclusione del primo atto.
  • Il duetto Ninetta/Giannetto) “Forse un dì conoscerete” (atto secondo, scena 3).
  • Il duetto Ninetta/Pippo “E ben, per mia memoria” (atto secondo, scena 6) contiene un Andantino con materiale musicale dell'ouverture.
  • La forma dell'aria di Fernando “Accusata di furto” (atto secondo, scena 8) nasce più per ragioni drammatiche che musicali.
  • Potente e commovente il coro “Tremate, o popoli” (atto secondo, scena 9).
  • L'aria di Lucia “A questo seno” (atto secondo, scena 12) non è necessaria per il dramma, ma è comunque commovente, fino a quando le parole e la musica entrano in conflitto nella Stretta.
  • Nel finale “Infelice, sventurata” (atto secondo, scena 15), il trattamento del coro e dell'orchestra è particolarmente impressionante.

ouverture

Il pezzo più famoso dell'opera è l' ouverture molto orecchiabile e vivace con il rullo di tamburi di apertura e il crescendo che ora è comune con Rossini come climax. Lo stesso Rossini descrive la fretta con cui è stata scritta questa ouverture:

“Ho scritto il preludio a Diebischen Elster il giorno della prima sotto il tetto della Scala, dove il regista mi aveva imprigionato. Ero sorvegliato da quattro macchinisti a cui era stato ordinato di gettare il mio testo originale foglio per foglio fuori dalla finestra ai copisti che lo stavano aspettando al piano di sotto per essere copiato. Se il giornale musicale non fosse stato disponibile, è stato loro ordinato di buttarmi fuori dalla finestra da soli".

- Gioachino Rossini

Il regista Stanley Kubrick ha messo in scena alcune scene del suo film Arancia meccanica per l'ouverture. Viene utilizzato anche nei titoli di testa e di coda di Kamikaze 1989 di Wolf Gremm e dalla compagnia di traghetti Corsica Ferries quando entrano e escono dai porti, e anche nella serie Sherlock nel caso Reichenbach, quando Moriarty vuole rubare i gioielli della corona.

La sezione dell'ouverture, composta a tempo di valzer, è stata utilizzata dal regista Sergio Leone per la scena ospedaliera del suo film C'era una volta in America , in cui i bambini vengono scambiati.

La rock band britannica Marillion usò l'ouverture come intro per i concerti del loro Clutching At Straws tour e per il risultante album live del 1988 The Thieving Magpie .

Storia del lavoro

Il libretto , scritto per Rossini dal filologo, medico e poeta italiano Giovanni Gherardini (* 1778 a Milano; † 1861), è un adattamento del melodramma La Pie voleuse, ou la Servante de Palaiseau , scritto dal famoso scrittore di teatro francese Louis -Charles Caigniez aveva scritto insieme al suo collega Jean-Marie-Théodore Baudouin d'Aubigny. Questa commedia fa parte del repertorio dei teatri europei da diversi decenni dalla sua pubblicazione nel 1815. Gherardini aveva vinto un concorso di libretto con il motto "Avviso ai giudici" ("la denuncia al giudice") su libretto a Milano. Prima di tutto, il compositore Ferdinando Paër progettò di metterlo in musica. Tuttavia, lo respinse già nel 1816 prima che Rossini si dedicasse al testo.

Rossini ha scritto quest'opera poco dopo La Cenerentola, che ha debuttato a Roma . Meno di tre settimane dopo la sua prima, si recò a Milano per adempiere al compito del Teatro alla Scala . Lavorò con particolare attenzione alla strumentazione di quest'opera, poiché doveva riempire un grande auditorium alla Scala. In contrasto con i suoi primi lavori, La gazza ladra contiene solo pochi brevi echi di musica originale. Come la precedente opera La Cenerentola (anche se questo è meno chiaro), appartiene al genere dell'Opera semiseria con elementi sia allegri che seri. Ci sono anche riferimenti all'opera di salvataggio . A differenza della versione francese, l'opera ha un lieto fine. Il tirannico sindaco divenne Podestà Buffonese.

Alla prima esecuzione il 31 maggio 1817, il soprano Teresa Belloc-Giorgi (Ninetta), il mezzosoprano Maria Castiglioni (Lucia), il contralto Teresa Gallianis (Pippo), i tenori Savino Monelli (Giannetto) e Francesco Biscottini (Isacco) e i bassi cantati Vincenzo Botticelli (Fabrizio Vingradito), Filippo Galli (Fernando Villabella), Antonio Ambrosi (Gottardo), Paolo Rossignoli (Giorgio) e Alessandro De Angelis (Ernesto). Nella stessa giornata sono stati eseguiti i balletti Il trionfo di Ciro e La magia nel bosco con coreografia di Urbano Garzia. La performance è stata un grande successo. Ci sono stati un totale di 27 spettacoli in questa stagione.

Azevedo raccontò un aneddoto sull'allievo di uno dei violinisti scaligeri, così sconvolto dall'uso del tamburo nell'orchestra di quest'opera che annunciò pubblicamente la sua intenzione di uccidere personalmente Rossini per salvare l'arte della musica. Rossini lo affrontò e spiegò il motivo del tamburo usando il libretto. Questo incidente ha ulteriormente aumentato il successo del lavoro.

L'opera rimase in repertorio fino alla fine degli anni 1850. La partitura subì però numerose modifiche e abbreviazioni, alcune delle quali opera dello stesso Rossini. La gazza ladra fu rappresentata per la prima volta a Monaco di Baviera il 20 novembre 1817. Il 10 giugno 1818, in occasione dell'inaugurazione del teatro dell'opera nella città natale di Rossini, Pesaro, fu eseguito uno spettacolo per il quale Rossini aggiunse le cavatine di Fernando "Dunque invano i perigli e la morte". L'opera fu rappresentata per la prima volta in tedesco il 3 maggio 1819 a Vienna. A San Pietroburgo apparve in russo il 7 febbraio 1821. In Inghilterra fu pubblicato in italiano il 10 marzo 1821 a Londra e in inglese il 4 febbraio 1830 a Covent Garden con il titolo Ninetta, or the Maid of Listed Palaiseau . La musica è stata rivista per questa versione da Henry Rowley. A Parigi ci furono rappresentazioni il 18 settembre 1821 in italiano al Théâtre-Italien e il 2 agosto 1824 in francese all'Odéon . Il 22 febbraio 1825 ci fu uno spettacolo a Varsavia in polacco. Negli Stati Uniti, La gazza ladra fu suonata a Filadelfia nel 1827 e a New York il 28 agosto 1830.

Poi l'opera cadde nel dimenticatoio. Fu solo nel 1937 che fu eseguito di nuovo a Breslavia. Dal 1941 in poi, una versione ridotta e curata da Riccardo Zandonai riscosse una certa approvazione per quasi due decenni . I primi tentativi di ricostruire la versione originale furono fatti nel 1966 alla Sadler's Wells Opera di Londra. L'edizione critica di Alberto Zedda è stata pubblicata nel 1979. Questa versione è stata eseguita per la prima volta nel 1980 al Rossini Opera Festival Pesaro . Il lavoro viene ora eseguito di nuovo con maggiore frequenza.

Registrazioni

Pubblicazioni (selezione)

  • La Gazza ladra. Melodramma in due Atti. La gazza ladra. Opera in due atti . Testo italiano e tedesco. Punteggio vocale. Breitkopf & Härtel , Lipsia (1820)
  • La gazza ladra . Riduzione per pianoforte per cantante. Tradotto, liricamente e musicalmente curato da A. Treumann-Mette. Bühnenverlag Ahn & Simrock, Berlino 1937

link internet

Commons : La gazza ladra  - raccolta di immagini, video e file audio

Osservazioni

  1. Nel libretto della versione originale a questo punto manca la scena 12 del secondo atto con l'aria di Lucia, il che significa che la numerazione delle scene successive è spostata in avanti di uno. Il testo, invece, precede il libretto.

Evidenze individuali

  1. a b Volker Scherliess : Gioacchino Rossini. Rowohlt, Reinbek vicino ad Amburgo, 5a edizione, 2009.
  2. Alberto Zedda : Informazioni sull'opera nel supplemento al CD Naxos 8.660369-71 , consultato l'11 giugno 2016.
  3. a b c d e f g La gazza ladra. In: Guida all'opera di Harenberg. 4a edizione. Meyers Lexikonverlag, 2003, ISBN 3-411-76107-5 , pagina 778 ff.
  4. La gazza ladra. Commenti all'edizione critica di Alberto Zedda ( Memento del 20 gennaio 2016 in Internet Archive ).
  5. La gazza ladra. Numeri musicali su librettidopera.it , consultato il 19 gennaio 2016.
  6. ^ Wilhelm Keitel , Dominik Neuner : Gioachino Rossini. Albrecht Knaus, Monaco di Baviera 1992, ISBN 3-8135-0364-X .
  7. La gazza ladra - Brani significativi nelle informazioni sull'opera su librettidopera.it , consultato il 19 febbraio 2016.
  8. a b c d e f g h i j k l Charles Osborne : The Bel Canto Operas of Rossini, Donizetti, and Bellini. Amadeus Press, Portland, Oregon, 1994, ISBN 978-0-931340-71-0 .
  9. Sam Morgenstern (Ed.): Compositori sulla musica. Langen, Müller, Monaco, 1a edizione, 1956, p.114.
  10. Intervista - Charles Kálmán nel Filmmusik Weblog , accessibile il 19 gennaio 2016.
  11. a b c d Richard Osborne: Rossini - vita e lavoro. Tradotto dall'inglese da Grete Wehmeyer. List Verlag, Monaco di Baviera 1988, ISBN 3-471-78305-9 .
  12. a b c d e f g Herbert Weinstock : Rossini - Una biografia. Tradotto da Kurt Michaelis. Kunzelmann, Adliswil 1981 (1968), ISBN 3-85662-009-0 .
  13. a b c d Richard Osborne:  Gazza ladra, La. In: Grove Music Online (inglese; abbonamento richiesto).
  14. ^ Registrazione della rappresentazione del 31 maggio 1817 al Teatro alla Scala nel sistema informativo Corago dell'Università di Bologna .
  15. a b c d e f g h i j Gioacchino Rossini. In: Andreas Ommer : Elenco di tutte le registrazioni complete dell'opera. Zeno.org , volume 20.
  16. Inclusione di Lü Jia (2007) nella discografia de La gazza ladra presso Operadis.
  17. Copertina della registrazione del 2009 , consultata il 19 gennaio 2016.