Il viaggio a Reims

Dati di lavoro
Titolo: Il viaggio a Reims
Titolo originale: Il viaggio a Reims
Frontespizio del libretto, Parigi 1825

Frontespizio del libretto, Parigi 1825

Forma: Dramma giocoso in un atto
Lingua originale: italiano
Musica: Gioachino Rossini
Libretto : Giuseppe Luigi Balocchi
Prima: 19 giugno 1825
Luogo della prima: Teatro-Italia , Parigi
Tempo di esecuzione: circa 2 ¼ ore
Luogo e ora dell'azione: un albergo balneare a Plombières-les-Bains , 1824
persone

Ruoli principali

  • Corinna, famosa improvvisatrice romana ( soprano )
  • Marchesa Melibea, nobildonna polacca, vedova di un generale italiano morto il giorno delle nozze in un attacco a sorpresa ostile ( Alt )
  • Contessa di Folleville, giovane vedova, piena di grazia e temperamento, alla moda (soprano)
  • Madama Cortese, vivace e amabile signora tirolese, moglie di un mercante ambulante francese e proprietaria dell'albergo balneare (soprano)
  • Cavaliere Belfiore, giovane, allegro ed elegante ufficiale francese che corteggiò tutte le donne, in particolare la Contessa di Folleville, e lavorò come pittore dilettante ( tenore )
  • Conte di Libenskof, generale russo di carattere impetuoso, innamorato della marchesa Melibea ed estremamente geloso (tenore)
  • Lord Sidney, colonnello inglese, segretamente innamorato di Corinna ( basso )
  • Don Profondo, letterato, amico di Corinna, membro di varie accademie e collezionista di antichità (basso)
  • Barone di Trombonok, maggiore tedesco, fanatico della musica (basso)
  • Don Alvaro, grande spagnolo, ammiraglio, innamorato della marchesa Melibea (basso)

Ruoli di supporto

  • Don Prudenzio, dottore dell'albergo balneare (basso)
  • Don Luigino, cugino della Contessa di Folleville (tenore)
  • Delia, giovane orfana greca affidata alle cure di Corinna, sua compagna di viaggio ( mezzosoprano )
  • Maddalena, nativa di Caux, Normandia, governante dell'albergo balneare (soprano)
  • Modestina, ragazza distratta, timida e lenta, cameriera della Contessa di Folleville (mezzo-soprano)
  • Zefirino, messaggero (tenore)
  • Antonio, steward (basso)
  • Gelsomino, domestico (tenore)
  • Quattro artisti itineranti (2 soprani, 2 tenori - eventualmente con i cantanti di Modestina, Delia, Zefirino e Don Luigino)
  • Agricoltori, giardinieri ( coro )

Il viaggio a Reims, ossia L'albergo del giglio d'oro (in tedesco: The Journey to Reims or The Hotel to the Golden Lily ) è un'opera buffa (nome originale: "Dramma giocoso") in un atto e due quadri di Gioachino Rossini (Musica) e Giuseppe Luigi Balocchi (libretto). Rossini compose la sua ultima opera in lingua italiana per l'incoronazione del re di Francia Carlo X. Fu rappresentata per la prima volta il 19 giugno 1825 al Théâtre-Italien di Parigi. Rossini in seguito utilizzò la musica per la sua ultima opera buffa, Le comte Ory .

complotto

Una folla colorata di ospiti stravaganti provenienti da tutto il mondo è in viaggio per le celebrazioni dell'incoronazione di Carlo X, che si terranno a Reims il giorno seguente . La compagnia alloggia a Plombières nello stabilimento balneare “Al giglio d'oro” di Madama Cortese, dove i diversi personaggi si incontrano, si desiderano, si guardano, ma soprattutto sfruttano ogni occasione immaginabile per un virtuosismo musicale di espressione delle emozioni. Nel bel mezzo dei preparativi per il proseguimento del viaggio, scoppia la notizia che non ci sono più cavalli in tutta Plombières. Tutti sono colpiti da un colpo. Madama Cortese, però, ha ricevuto una lettera dal marito viaggiante, in cui si comunica che in occasione del ritorno del re si celebrerà a Parigi una grande festa che conforta tutti. Viene celebrato un festival in cui ciascuno degli ospiti esegue un campione musicale della propria terra d'origine. Alla fine, Karl X viene scelto come tema sul quale l'artista dell'improvvisazione Corinna esegue un'aria estemporanea per la lira. Lodi e lodi per la Francia e il suo nuovo re concludono la serata.

Il seguente sommario è basato sul libretto del 1825.

solo agire

Salone con accesso a diverse stanze su entrambi i lati e un tavolo a destra sullo sfondo

Scena 1. È il 28 maggio 1825, il giorno prima dell'incoronazione di Carlo X. Sulla strada per i festeggiamenti, una compagnia internazionale è arrivata all'albergo balneare “Al giglio d'oro” di Plombières. La governante Maddalena incoraggia al lavoro i dipendenti goffi e distratti (introduzione: “Presto, presto… su, coraggio!”).

Scena 2. Appare don Prudenzio, il medico dell'albergo, con alcune delle donne che lavorano nei bagni e il cameriere Antonio. Non dovrebbero preoccuparsi dei loro soliti compiti, ma solo degli illustri ospiti che stanno per partire. Don Prudenzio controlla se i piatti sono stati preparati esattamente secondo le sue istruzioni.

Scena 3. Madama Cortese, la padrona di casa tirolese, vorrebbe assistere all'incoronazione con i suoi ospiti (aria: “Di vaghi raggi adorno”). Dal momento che ciò non è possibile, vuole almeno assicurarsi che tutti abbiano bei ricordi del suo hotel. I vostri dipendenti dovrebbero quindi parlare con gli ospiti dei loro rispettivi interessi: con Don Profondo di antichità, con il Cavaliere Belfiore di belle donne, con la marchesa Melibea di idee fantastiche, con il Conte di Libenskof di Mosca sull'Impero, ecc.

Scena 4. La prima ospite ad apparire è la Contessa di Folleville, una giovane vedova, che cerca la sua cameriera, Modestina. Si preoccupa che i suoi vestiti, confezionati secondo le ultime mode, non siano ancora arrivati. Il suo ammiratore, il Cavaliere Belfiore, non sembra essere di grande aiuto, e Modestina si lamenta di emicranie.

Scena 5. Don Luigino, cugino della Contessa, arriva con la notizia che la carrozza con i panni si è ribaltata e le casse sono state danneggiate. La Contessa sviene per lo shock. Don Luigino chiama gli altri a dare la loro consolazione.

Scena 6. Il Barone di Trombonok (maggiore tedesco e amante della musica), Maddalena, Antonio e il medico Don Prudenzio accorrono e cercano di prendere la Contessa. Niente sembra aiutare. Don Prudenzio teme addirittura un infarto (Accompagnato: "Ahimè! Sta in gran pericolo"). Solo quando vuole sentirle il polso la Contessa riprende conoscenza e può lamentarsi della sua perdita (aria: “Partir, o ciel! Desio”).

Scena 7. La Contessa è profondamente sollevata quando Modestina porta una scatola con un cappello all'ultima moda parigina che è riuscita a salvare dalla carrozza. Tutti gli ospiti tranne il barone si ritirano.

Scena 8. Barone di Trombonok è stato eletto cassiere dal gruppo. Chiede ad Antonio di fare gli ultimi preparativi per la sua partenza e pensa a quello che è successo. Pensa che il mondo intero sia una gabbia piena di imbecilli (inizio del sestetto: "Sì, di matti una gran gabbia").

Scena 9. Il letterato don Profondo e l'ammiraglio spagnolo don Alvaro e la vedova marchesa polacca Melibea si uniscono a loro. Don Profondo dà al Barone di Trombonok i soldi del viaggio. Don Alvaro presenta i due alla Marchesa, che ammira e che vuole unirsi al gruppo.

Scena 10. Il conte di Libenskof, generale russo innamorato anche lui della marchesa, interrompe la conversazione. È letteralmente infiammato dalla gelosia, e anche Don Alvaro prende molto sul serio il suo rivale. Adesso tutti aspettano che i cavalli siano pronti per la partenza.

Scena 11. Madama Cortese non sa spiegare il ritardo. Intanto si inasprisce la lite tra Conte di Libenskof e Don Alvaro. Un duello sembra inevitabile (Andante: “Non pavento alcun periglio”). Fortunatamente, la situazione si calma quando il canto con l'accompagnamento di arpa può essere ascoltato dalla stanza accanto. È l'improvvisatrice romana Corinna. Tutti ascoltano la sua canzone sulla gioia e sull'amore (Andantino: “Arpa gentil, che fida”).

Nel caso di una divisione in tre atti, il secondo atto potrebbe iniziare a questo punto.

Scena 12. A poco a poco Madama Cortese si preoccupa perché l'auto in viaggio non è ancora arrivata. Nemmeno il suo messaggero Zefirino è tornato. Il colonnello inglese Lord Sidney si è innamorato di Corinna, ma non sa come rivelarle i suoi sentimenti - anche se Madama Cortese si è accorta da tempo che Corinna sta ricambiando il suo amore. Entrano i giardinieri e, per conto di Lord Sidney, depongono fiori davanti alla porta di Corinna (scena e aria: “Ah! Perché la conobbi?” - “Invan strappar dal core”).

Scena 13. Don Profondo cerca di coinvolgere Lord Sidney in una conversazione su vari oggetti d'antiquariato inglesi. Lord Sidney non ha alcun interesse e lo respinge bruscamente. Don Profondo non se la prende con lui, conoscendo i sentimenti di Lord Sidney per Corinna. Lord Sidney si allontana.

Scena 14. Don Profondo saluta Corinna e la sua compagna Delia. Consegna a Corinna una lettera con buone notizie sulla patria di Delia, la Grecia. Assicura a Delia che la porterà a Reims e la manda via a fare le valigie. Corinna nota quindi con gioia l'accordo di Lord Sidney, il suo pegno d'amore quotidiano. Accende uno dei fiori.

Scena 15. Il Cavaliere Belfiore incontra Corinna da solo e coglie l'occasione per cercare di conquistare il suo amore (Accompagnato: “Sola ritrovo alfin la bella dea” - duetto: “Nel suo divin sembiante”). Sebbene Corinna lo respinga con parole chiare, Belfiore crede di averla conquistata. Don Profondo assiste alla scena con un sorriso da lontano.

Scena 16 (15bis). Dopo che Belfiore e Corinna se ne sono andati, due domestici portano un tavolo con del materiale per scrivere. Don Profondo stila un elenco degli oggetti di valore dei viaggiatori e prende in giro le caratteristiche nazionali di ciascuno (aria: "Medaglie incomparabili").

Scena 17 (16). La contessa di Folleville volle sapere da don Profondo se aveva visto il cavalier Belfiore e se era solo. Don Profondo in un primo momento esita a rispondere, perché conosce i rapporti tra la Contessa e il Cavaliere e non vuole preoccuparla con il suo tentativo di avvicinare Corinna. Quando lo scopre, si arrabbia.

Scena 18 (17). Don Alvaro e Conte di Libenskof si uniscono a loro. Ti chiedi perché il viaggio non inizia. Il barone Trombonok li informa che il messaggero è tornato con cattive notizie. Fa chiamare gli altri viaggiatori.

Scena 19 (18). Dopo che tutti sono arrivati, il messaggero Zefirino dice loro che non si trovano più cavalli da nessuna parte. Quindi il viaggio non può aver luogo. Tutti sono inorriditi (inizio del Gran pezzo concertato a 14 voci : "Ah! A tal colpo inaspettato").

Scena 20 (19). Madama porta una lettera da Parigi, che Don Profondo legge ad alta voce: Il Re sta anche pianificando grandi festeggiamenti a Parigi per tutti coloro che non possono venire a Reims. La Contessa di Folleville invita poi tutti nella sua casa di Parigi. Tutti sono eccitati. Decidono di portare lì la diligenza pubblica il giorno successivo. I soldi risparmiati verranno utilizzati per un banchetto di addio in albergo. Ciò che resta, allora, dovrebbe essere dato ai poveri.

Scena 21 (20). Madama Cortese incarica Antonio e il domestico Gelsomino di prepararsi per un banchetto in giardino. Partono tutti tranne Marchesa Melibea, Conte di Libenskof e Barone Trombonok.

Nel caso di una divisione in tre atti, il terzo atto potrebbe iniziare a questo punto.

Scena 22 (21). Il barone Trombonok media tra la marchesa Melibea e il conte di Libenskof.

Scena 23 (22). Il Conte di Libenskof dichiara il suo amore alla marchesa Melibea e si scusa per la sua gelosia (scena: “Di che son reo?”). Dopo qualche esitazione, la sua rabbia svanisce e gli tende “la sua mano e il suo cuore” (duetto: “D'alma celeste, oh dio!”).

Giardino luminoso con un tavolo festivo

Scena 24 (23). Antonio, Gelsomino e gli altri servi hanno finito di prepararsi per il banchetto. Gelsomino va a prendere gli ospiti.

Scena 25 (24). Maddalena è stata mandata da Madama Cortese per informarsi sullo stato delle cose. Non riesce a credere che in realtà tutto sia già finito. Informa Antonio che il barone Trombonok ha invitato al banchetto un gruppo itinerante di musicisti e danzatori.

Scena 26 (25). Il banchetto inizia con l'apparizione della troupe escursionistica (finale: “L'allegria è un sommo bene”). Gli ospiti si siedono a tavola. Il Barone Trombonok chiede a tutti i presenti di offrire un brindisi dalla rispettiva patria nell'interesse dell'armonia tra i Paesi europei. Lui stesso inizia con la melodia di God keep Franz il Kaiser di Haydn . La Marchesa Melibea eseguirà una polacca, Conte di Libensk un inno russo e Don Alvaro una canzone spagnola. Lord Sidney, che dice di non essere musicale, conosce solo God Save the King . Poi le due francesi Contessa di Folleville e Cavaliere Belfiore si uniscono in un comune canto francese. Infine, Madama Cortese propone una melodia tirolese a cui si unisce Don Profondo. Barone di Trombonok chiede a Corrina di dare il contributo finale. Per determinare il tema della loro improvvisazione, i presenti danno vari suggerimenti, alcuni dei quali provengono dalla storia di Francia, come Giovanna d'Arco o la Battaglia di Tolbiac . Infine, viene estratto a sorte il re di Francia Carlo X. Corinna , improvvisato dalla lira, accompagnato da un inno di lode alla Francia e al nuovo re, al quale alla fine si uniscono tutti gli altri.

disposizione

Strumentazione

La formazione orchestrale dell'opera comprende i seguenti strumenti:

  • Legni: tre flauti (tra cui “flauto obbligato” e ottavino), due oboi, due clarinetti, due fagotti
  • Ottoni: quattro corni, due trombe, tre tromboni, serpente
  • Timpani, banda turca (grancassa, piatti, triangolo)
  • arpa
  • stringhe
  • Basso continuo

Caratteri

L'opera ha dieci ruoli principali. Oltre all'artista dell'improvvisazione Corinna, questi sono:

  • Madama Cortese: prima "prima donna soprano"
  • Contessa di Folleville: secondo "prima donna soprano"
  • Marchesa Melibea: "prima donna contralto"
  • Cavaliere Belfiore: primo "primo tenore"
  • Conte di Libenskof: secondo "primo tenore"
  • Don Profondo: "primo buffo cantante e basso"
  • Lord Sidney: "primo basso cantante"
  • Don Alvaro: "secondo basso cantante"
  • Barone di Trombonok: "primo basso comico"

Numeri musicali

L'opera contiene i seguenti numeri musicali:

Sebbene l'opera sia composta da un solo grande atto, è occasionalmente divisa in tre atti.

Prima immagine

Primo atto della versione in tre atti

  • N. 1. Introduzione (Maddalena e coro): “Presto, presto… su, coraggio!” (Scena 1)
    • Aria (Madama Cortese): "Di vaghi raggi adorno" (scena 3)
  • No. 2. Recitativo accompagnato e aria (Contessa di Folleville): “Ahimè! sta in gran pericolo "-" Il mio male capir voi non potete "(scena 6)
  • No. 3. Sextet (Barone di Trombonok, Antonio, Don Profondo, Don Alvaro, Marchesa Melibea, Conte di Libenskof): "Sì, di matti una gran gabbia" (scena 8)
    • Andante La bemolle maggiore / La bemolle minore (Conte di Libenskof, Don Alvaro): "Non pavento alcun periglio" (scena 11)
    • Andantino in fa maggiore (Corinna): "Arpa gentil, che fida" (scena 11)

Secondo atto della versione in tre atti

  • No. 4. Scena e aria (Lord Sidney e coro): “Ah! perché la conobbi? "-"Invan strappar dal core" (scena 12)
  • No. 5. Recitativo e duetto accompagnato (Cavaliere Belfiore, Corinna): “Sola ritrovo alfin la bella dea” - “Nel suo divin sembiante” (scena 15)
  • N. 6. Aria (Don Profondo): "Medaglie incomparabili" (scena 16)
  • N. 7. Gran pezzo concertato a 14 voci: “Ah! A tal colpo inaspettato” (scena 19)

Terzo atto della versione in tre atti

  • N. 8. Scena e duetto (Conte di Libenskof, Marchesa Melibea): “Di che son reo?” - “D'alma celeste, oh dio!” (Scena 23)

Seconda foto

  • No. 9. Finale (scena 26)
    • Ritornello
    • Coro: "L'allegria è un sommo bene"
    • Inno tedesco: "Or che regna fra le gente" (Barone di Trombonok)
    • Polacca: "Ai prodi guerrieri" (Marchesa Melibea)
    • Inno russo: "Onore, gloria ed alto omaggio" (Conte di Libenskof)
    • Canzone spagnola: "Omaggio all'augusto duce" (Don Alvaro)
    • Canzone inglese: "Del grand'Enrico" (Lord Sidney)
    • Canzone francese: "Madre del nuovo Enrico" (Cavaliere Belfiore, Contessa di Folleville)
    • Tirolese: "Più vivace e più fecondo" (Madama Cortese, Don Profondo)
    • Canzone in versi improvvisati: "All'ombra amena" (Corinna)
    • Coro: "Viva il diletto augusto regnator"

musica

Il biografo di Rossini Richard Osborne ha descritto Il viaggio a Reims come "uno dei pezzi di intrattenimento più folli ed esilaranti che siano mai usciti dalla penna di un compositore d'opera". Rossini ha sfruttato appieno le capacità del suo grande ensemble e ha scritto arie e ensemble altamente virtuosistici per i cantanti virtuosi. Si ascolteranno vari tipi di arie delle opere buffe di Rossini.

L'opera non ha una sua ouverture. Nel lascito di Rossini c'è un'opera intitolata Gran Sinfonia scritta per l'Opera Reale, nel Melodramma Un Voyage à Reims , ma non è di sua mano. Questo è un pot-pourri scritto più tardi, che è più collegato a Le siège de Corinthe .

Richard Osborne considerava il sestetto n.3 una delle “migliori idee operistiche tardive di Rossini”. Si apre con una maestosa prima parte, seguita da un Andante in la bemolle maggiore / la bemolle minore (“Non pavento alcun periglio”).

Questo è seguito come n. 4 da una scena e un'aria con un flauto obbligato in cui Lord Sidney loda Corinna, che adora , nello stile dell'opera seria .

La seconda aria è dedicata a Don Profondo. Nel n. 6 prende in giro i personaggi nazionali degli ospiti. È una "canzone in versi in una spirale di tonalità discendente su terze minori o maggiori". Nello stesso tempo corrisponde ad un'"aria di catalogo" dell'antica forma dell'opera buffa .

Il pezzo forte alla fine del primo quadro è un “Gran pezzo concertato a 14 voci” (n. 7), un brano a 14 voci che inizia con una lunga introduzione a cappella .

Il finale (n. 9) trae il suo fascino dalle diverse origini dei personaggi, che iniziano tutti una breve canzone; Oltre a una canzone tirolese , russa e spagnola, qui vengono citati l' inno Gott get Franz di Haydn , il Kaiser (come inno all'armonia) e God Save The King .

Storia del lavoro

L'occasione specifica per la composizione dell'opera fu l'incoronazione del re di Francia Carlo X nella cattedrale di Reims nel giugno 1825. Rossini era direttore artistico del Théâtre-Italien dalla fine del 1824 . Pertanto, da lui ci si aspettava un lavoro corrispondente, che dovrebbe fungere da offerta seria accanto a molti altri eventi che si sono svolti da fine maggio a metà giugno. Per la sua opera Rossini utilizzò un libretto tematicamente appropriato di Luigi Balocchi, direttore di scena del Théâtre-Italien. Non era una tipica opera d'azione, ma piuttosto una cantata scenica. Rossini non accettò alcun compenso aggiuntivo per questo, ma ricevette dal re un servizio di porcellana come segno di gratitudine.

Il viaggio a Reims è la prima opera scritta da Rossini per un pubblico francese. Sapeva che avrebbe incontrato difficoltà e avversari a Parigi, quindi procedette con cautela. Per questo motivo inizialmente utilizzò un libretto in italiano. Oltre che come tributo al nuovo re, l'opera aveva altre due funzioni. Da un lato è stato un divertente pezzo forte per le stelle del Théâtre-Italia, tra le quali vanno ricordate in particolare Giuditta Pasta , Laure Cinti-Damoreau , Domenico Donzelli , Felice Pellegrini e Nicholas-Prosper Levasseur. Ci sono un totale di dieci ruoli principali: tre soprani, un contralto, due tenori e quattro baritoni e bassi. L'orchestra è stata anche rafforzata da solisti dell'opera. C'era anche un balletto con quaranta ballerini. D'altra parte, l'opera è un esame in parte satirico del romanzo Corinne ou l'Italie (1807) di Madame de Staël , in cui sono presi di mira i suoi "elementi romantici-decadenti, pseudo-eroici". Da questo derivano la figura di Corinna e alcune altre caricature come Lord Sidney (Oswald Lord Nevil), Chevalier Belfiores (Graf d'Erfeuil) e Don Profondo (Principe Castel-Forte).

La prima ebbe luogo il 19 giugno 1825 nell'ambito di un gala reale come evento chiuso alla presenza del re nella Salle Louvois des Théâtre-Italien. Giuditta Pasta (Corinna), Adelaide Schiasetti (Marchesa Melibea), Laure Cinti-Damoreau (Contessa di Folleville), Maria Ester Mombelli (Madama Cortese), Domenico Donzelli (Cavaliere Belfiore), Giulio Marco Bordogni (Conte di Libenskof), Carlo Zucchelli ( Lord Sydney), Felice Pellegrini (Don Profondo), Francesco (?) Graziani (Barone di Trombonok), Nicholas-Prosper Levasseur (Don Alvaro), Luigi Profeti (Don Prudenzio), Pierre Scudo (Don Luigino), Maria Amigo ( Delia) , Caterina (?) Rossi (Maddalena), sig. Dotty (Modestina), Alessandro (?) Giovanola (Zefirino), Ferdinando (?) Auletta (Antonio) e sig. Trevaux (Gelsomino). Castil-Blaze, critico assai amico di Rossini, scrisse poi sul Journal des débats: “Non si deve giudicare Rossini da questa prima opera; è un pezzo casual che è stato scritto in pochi giorni. Il testo non ha trama ed è poco interessante. Aspettiamo la sua opera francese […] Il Viaggio a Reims è un'opera in un atto che dura tre ore, e la mancanza di una trama la fa apparire ancora più lunga di quanto non sia in realtà -pezzo di festa e diceva che "il resto era solo rumore, crescendo e le altre forme di climax, che ora sono spesso necessarie e abusate fino alla nausea". Anche il re era annoiato. Tuttavia, i singoli pezzi in particolare sono stati ben accolti dal pubblico. Questi includevano un balletto con variazioni per due clarinetti, la fine di una scena di caccia e il gran finale con il suo pot-pourri di inni nazionali e canzoni di paesi europei.

Nel complesso, l'opera è stata vista come un successo. Tutti e tre gli spettacoli sono andati esauriti e sono stati celebrati con entusiasmo. Ma poi Rossini ritirò il pezzo, presumibilmente perché lo considerava un lavoro puramente casuale e voleva usare la musica per altri scopi. Ma ha comunque permesso un'esibizione di beneficenza a settembre a beneficio delle vittime di un incendio nella Francia centro-orientale. Tre anni dopo usò gran parte della musica in Le comte Ory .

Nel 1848 Jean-Henri Dupin creò un'opera comica in due atti non autorizzata dall'opera con il titolo Andremo a Parigi? (Tedesco: stiamo andando a Parigi? ) Non si trattava più di una visita a un'incoronazione reale, ma piuttosto alcuni albergatori decisero di assistere ai combattimenti di strada della Rivoluzione di febbraio a Parigi nel 1848 . Questo lavoro è stato eseguito alcune volte al Théâtre-Italien dal 26 ottobre 1848. Un altro adattamento non autorizzato apparve a Vienna nel 1854 con il titolo Il viaggio a Vienna in occasione del matrimonio dell'imperatore Francesco Giuseppe I con Elisabetta .

In seguito si pensò a lungo che l'opera fosse andata perduta. Parti del manoscritto furono lasciate in eredità al suo medico Vio Bonato dalla vedova di Rossini, Olympe Pélissier. Finirono poi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, ma non vi furono correttamente catalogati. Non sono stati identificati fino alla metà degli anni '70. Con l'aiuto della musica dei suddetti arrangiamenti di Parigi e Vienna, Philip Gossett è stato in grado di ricostruire l'opera. Un'edizione critica di Janet L. Johnson è stata finalmente pubblicata dalla Fondazione Rossini Pesaro. L'opera è stata eseguita per la prima volta nuovamente al Rossini Opera Festival Pesaro nel 1984 sotto la direzione di Claudio Abbado in una produzione di Luca Ronconi , che è stata trasferita alla Scala di Milano un anno dopo e a Vienna nel 1988. La prima tedesca ha avuto luogo il 20 giugno 1992 a Saarbrücken. In tempo per la prima rappresentazione alla Royal Opera House Covent Garden di Londra il 4 luglio 1992, fu riscoperto un coro precedentemente scomparso ("L'allegria è un sommo bene" all'inizio della scena 25). Il lavoro si è poi fatto conoscere molto rapidamente e si è assicurato un posto nel repertorio internazionale. L' opera è stata anche rappresentata durante le celebrazioni dell'incoronazione del Principe Alberto II di Monaco nel 2007.

spesa

  • Janet L. Johnson (Ed.): Il Viaggio a Reims, Ossia L'Albergo del Giglio D'Oro (Edizione critica delle opere di Gioachino Rossini, Sezione I: Opere teatrali, Vol. 35. Fondazione Rossini, Pesaro 1999, ISBN 0 -226-72860-9 , distribuito da Ricordi Musikverlag, n. RICMI02934 [partitura])

Registrazioni

letteratura

  • Janet Johnson: Un'opera di Rossini perduta ritrovata: Il viaggio a Reims. In: Bollettino del Centro rossiniano di studi. 1983, pp. 55 ss. E 110 ss.

link internet

Commons : Il viaggio a Reims  - Raccolta di immagini, video e file audio

Osservazioni

  1. Nel libretto a stampa del 1825, la scena 16 è erroneamente indicata come scena 15. I seguenti numeri di scena vengono quindi spostati in avanti di uno.

Evidenze individuali

  1. a b c d e f g Charles Osborne : The Bel Canto Operas of Rossini, Donizetti, and Bellini. Amadeus Press, Portland, Oregon, 1994, ISBN 978-0-931340-71-0 .
  2. a b c d Il viaggio a Reims, ossia L'albergo del Giglio d'oro. Note sull'edizione critica di Janet L. Johnson , consultato il 12 aprile 2016.
  3. a b c d e f Sabine Henze-Döhring: Il viaggio a Reims. In: Enciclopedia del teatro musicale di Piper. Vol. 5. Opere. Piccinni - Spontini. Piper, Monaco e Zurigo 1994, ISBN 3-492-02415-7 .
  4. a b c d e f g h i j k l Richard Osborne: Rossini - vita e lavoro. Tradotto dall'inglese da Grete Wehmeyer. List Verlag, Monaco di Baviera 1988, ISBN 3-471-78305-9 .
  5. ^ Il viaggio a Reims. Numeri musicali su librettidopera.it , consultato il 12 aprile 2016.
  6. a b c d e Herbert Weinstock : Rossini - Una biografia. Tradotto da Kurt Michaelis. Kunzelmann, Adliswil 1981 (1968), ISBN 3-85662-009-0 .
  7. a b c d e f Il viaggio a Reims. In: Guida all'opera di Harenberg. 4a edizione. Meyers Lexikonverlag, 2003, ISBN 3-411-76107-5 , pagina 785 seg.
  8. ^ Richard Osborne:  Viaggio a Reims, Il. In: Grove Music Online (inglese; abbonamento richiesto).
  9. ^ Wilhelm Keitel , Dominik Neuner : Gioachino Rossini. Albrecht Knaus, Monaco di Baviera 1992, ISBN 3-8135-0364-X .
  10. ^ Registrazione della rappresentazione del 19 giugno 1825 al Théâtre-Italien nel sistema informativo Corago dell'Università di Bologna .
  11. ^ Il viaggio a Reims ossia L'albergo del giglio d'oro. In: Opernlexikon di Reclam. Philipp Reclam giugno, 2001. Biblioteca digitale, volume 52, pagina 2659.
  12. Alberto II è il nuovo reggente del Monaco. Rapporto del 16 novembre 2005 su vienna.at , consultato il 14 aprile 2016.
  13. a b c d e f g h i j k l m n Gioacchino Rossini. In: Andreas Ommer : Elenco di tutte le registrazioni complete dell'opera. Zeno.org , volume 20.
  14. Registrazione di Stephen Lord (1996) nella discografia per Il viaggio a Reims ad Operadis.
  15. Inclusione di George Manahan (2005) nella discografia per Il viaggio a Reims ad Operadis.
  16. Inclusione di Ottavio Dantone (2009) nella discografia per Il viaggio a Reims ad Operadis.
  17. Inserimento di Kent Nagano (2009) nella discografia per Il viaggio a Reims ad Operadis.
  18. Informazioni sul prodotto su CD Naxos 8.660382-84 , consultato il 23 giugno 2016.