Storia dell'esperanto

La storia dell'esperanto riassume lo sviluppo della comunità linguistica esperantista dalla pubblicazione dei Fondamenti dell'esperanto nel 1887.

Storia linguistica

Il cosiddetto “Primo libro ” sull'esperanto, Varsavia 1887, edizione russa

La storia attuale della lingua dell'esperanto riguarda gli sviluppi della grammatica, del vocabolario e dello stile. Inoltre, la portata e la distribuzione devono essere trattate in una storia linguistica; In Esperanto, questo diventa presto parte della storia della comunità linguistica o delle organizzazioni.

La storia della lingua esperanto inizia in modo atipico, poiché le lingue naturali sono state parlate per la prima volta prima di essere registrate per iscritto. In Esperanto, il 26 luglio 1887 può essere descritto come il compleanno, poiché la prima pubblicazione sull'esperanto è apparsa in questo giorno. Tuttavia, poiché gli usi dell'esperanto derivano da lingue già esistenti, la storia della lingua potrebbe essere iniziata anche prima e il fondatore della lingua Zamenhof aveva già sviluppato due progetti in anticipo.

Storia linguistica significa non solo sviluppo, ma anche codificazione di una lingua. Da un lato, l'esperanto è cresciuto attraverso nuove parole, ad esempio per cose che non esistevano nel 1887: televido (televisione), komputilo (computer, letteralmente: strumento di calcolo ), aidoso (AIDS), modemo (modem). D'altra parte, la grammatica della lingua è stata descritta in modo sempre più dettagliato. Zamenhof iniziò nel 1887 con una breve grammatica di base di 16 regole; grammatiche successive come quelle di Kalocsay / Waringhien o Wennergren sono libri spessi. Tuttavia, si tratta solo della descrizione del linguaggio; A seconda dello scopo, tale descrizione può essere di diversi dettagli.

L'esperanto è considerato molto stabile. Una grande preoccupazione del fondatore della lingua era che l'esperanto potesse scomporsi in dialetti se i suoi seguaci litigassero. Gran parte della stabilità è dovuta al fatto che l'esperanto aveva un copione fin dall'inizio.

Realizzato nel 1887

All'inizio dell'esperanto c'era Ludwik Lejzer Zamenhof, che si considerava l' iniziatore della lingua. Zamenhof è cresciuto nella città multilingue di Białystok , allora parte dell'Impero russo e ora parte della Polonia , dove ha vissuto violenti scontri tra i vari gruppi etnici. Poiché vedeva la mancanza di una lingua comune come motivo di tali conflitti, iniziò da scolaro a elaborare una lingua adatta a questo ruolo. Questa dovrebbe - rispetto alle lingue etniche, essere più neutrale e più facile da imparare e quindi accettabile come seconda lingua per tutti - in aggiunta alle lingue precedenti. Ha presentato una prima versione ai suoi amici nel 1879. Seguirono versioni migliorate. Dopo diversi anni di test, Zamenhof pubblicò finalmente il suo progetto linguistico nel 1887 con il supporto di sua moglie Klara Samenhof , che chiamò Lingvo internacia (lingua internazionale). Dopo il suo pseudonimo di Doktoro Esperanto (Dottor Hoffender), la lingua stessa fu presto chiamata "lingua esperanto" e poi brevemente come "esperanto".

Storia fino alla prima guerra mondiale

Zamenhof pubblicò un primo opuscolo sull'esperanto ( lingua internazionale ) nel 1887, prima in russo , poi in polacco , tedesco , francese e inglese . Nel 1888 seguì un Dua Libro (secondo libro), motivo per cui il primo opuscolo è ora chiamato Unua Libro (primo libro).

I primi aderenti alla lingua furono collegati principalmente attraverso la rivista La Esperantisto , che fu pubblicata a Norimberga dal settembre 1889 al giugno 1895. Inizialmente, il Gruppo Esperanto di Norimberga, un'ex associazione Volapük , era attivo come editore. Dall'ottobre 1890 Ludwik Zamenhof si occupò personalmente della pubblicazione della rivista. Tutte le copie sono state stampate dalla casa editrice W. Tümmels di Norimberga.

Nel febbraio 1895 la rivista conteneva un articolo tradotto da Tolstoj intitolato " Ragione e fede ". Ciò ha spinto i censori della Russia zarista a imporre un divieto di importazione sulla rivista. Di conseguenza, La Esperantisto ha perso il sessanta percento dei suoi abbonati e ha dovuto essere interrotto poco dopo. A questo punto la rivista contava 717 abbonati e veniva pubblicata mensilmente. Leone Tolstoj tentò invano di influenzare la censura. Inoltre, Zamenhof ha avuto problemi finanziari per far funzionare la rivista. Parte del loro ruolo fu assunto da Lingvo Internacia , che fu pubblicato dal dicembre 1895 dal gruppo Esperanto di Uppsala ( Svezia ).

Congresso mondiale di esperanto 1905 a Boulogne-sur-mer
Comitato linguistico 1907

Solo nel 1900 l'esperanto fece progressi nell'Europa occidentale, specialmente in Francia. La prima associazione esperantista sovraregionale fu fondata nel 1898 da Louis de Beaufront . L'Associazione nazionale svizzera è stata fondata nel 1903. In rapida successione c'erano gruppi e associazioni regionali in tutta Europa e in alcuni casi oltre. B. è stata fondata nel 1906 l' Associazione esperantista tedesca , ha creato un'organizzazione interna nel 1909 e ha acceso il VI. Tedesco Esperanto Congresso dopo il suo completamento a diffondersi. Nello stesso anno, il Koethener Polytechnikum è stata la prima università tedesca a introdurre l' esperanto per ingegneri commerciali come materia d'esame obbligatoria nella prova scritta e facoltativa nella prova orale. Il primo Congresso Mondiale di Esperanto ebbe luogo nel 1905 . Questo congresso ha confermato il Fundamento de Esperanto , documento che codifica i fondamenti della lingua. Nel 1908 fu fondata l' Universala Esperanto-Asocio (Federazione Mondiale Esperanto).

Dal 1907 un gruppo di esperantisti del Neutral Moresnet (oggi Kelmis nella Comunità germanofona in Belgio ) tentò di creare uno stato esperantista chiamato Amikejo (esperanto per luogo degli amici). Wilhelm Molly , capo medico della miniera di minerale lì, alla fine tentò invano di proclamare il primo stato esperantista al mondo nel Neutral Moresnet.

Un problema affrontato dalla giovane comunità linguistica sono stati gli sforzi per riformare la lingua. Dopo un primo grande contenzioso nel 1894, va ricordata soprattutto la “crisi dell'Ido” del 1907/1908. Due studiosi francesi volevano selezionare uno dei progetti linguistici pianificati esistenti e quindi propagarlo, ma alla fine è stato presentato un "esperanto riformato". È stato chiamato " Ido " dallo pseudonimo dell'autore . Solo una parte degli esperantisti si unì a questo esperanto riformato, circa dal cinque al dieci percento (ma un quinto del comitato per la lingua esperantista).

Tempo delle guerre mondiali 1914-1945

Durante la prima guerra mondiale, la maggior parte delle associazioni esperantiste dei paesi belligeranti dovette limitare o interrompere le proprie attività. La Federazione Mondiale di Esperanto ha mediato la corrispondenza tra questi paesi.

"I tedeschi ora mettono l'esperanto al primo posto al servizio della patria [...] Pertanto, alla fine di agosto 1914, i rapporti ufficiali dello stato maggiore tedesco, austro-ungarico e turco furono tradotti nella lingua ausiliaria mondiale dal Associazione esperantista di Lipsia e due volte alla settimana in 2.000 copie ciascuna inviata a 650 destinatari in 28 paesi in tutto il mondo. "

- Albert Steche , Emil Stucke

Dopo la guerra furono fondati altri gruppi e associazioni regionali, e vi fu anche una migliore cooperazione a livello internazionale. Nel 1933/1934 si unirono le associazioni nazionali dell'Universala Esperanto-Asocio . L'obiettivo della cooperazione era promuovere congiuntamente il lavoro di pubbliche relazioni e la documentazione a livello internazionale.

Oltre a questo movimento esperantista politicamente e religiosamente neutrale, si formarono associazioni esperantiste di lavoratori. L'organizzazione internazionale Sennacieca Asocio Tutmonda , l'unione mondiale dei senza nazione, risale al 1921 e ha sede a Parigi .

Disabilità, divieti e persecuzioni

Dall'inizio degli anni '30, l'esperanto è stato soggetto a disabilità e divieti in una dozzina di paesi, tra cui: in Spagna, Portogallo e in Asia orientale. Il movimento esperantista subì gravi battute d'arresto sotto Adolf Hitler e Josef Stalin . Nel 1935 fu emanato un decreto che vietava le lezioni di esperanto nelle scuole: "Il mantenimento di lingue ausiliarie create artificialmente come l'esperanto non ha posto nello stato nazionalsocialista". compreso quello di un membro del NSDAP, guidò l' Associazione tedesca di esperanto e si sforzò di adeguarla, e il nuovo movimento esperantista tedesco, che era stato orientato al nazismo sin dalla sua fondazione nel 1931 . L'uso privato dell'esperanto non era proibito, ma di conseguenza i parlanti esperantisti venivano occasionalmente sottoposti a interrogatorio. La repressione durò fino alla fine della dittatura nazionalsocialista nel 1945.

I documenti erano segreti in Unione Sovietica. Tuttavia, è z. B. ricevette un ordine dal Commissario del popolo per gli interni della RSS lituana, Guzevičius, datato 28 novembre 1940, secondo il quale tutti gli “elementi antisovietici e alieni” dovevano essere registrati; In una delle categorie gli esperantisti sono elencati accanto ai collezionisti di francobolli; dopo che le liste furono completate, iniziarono gli arresti. In molti casi l'accusa era stereotipata: "Lei è un membro attivo di un'organizzazione di spionaggio internazionale che si nasconde sul territorio dell'URSS sotto il nome di 'Associazione degli esperantisti sovietici'". Si presume che diverse migliaia di esperantisti in Unione Sovietica siano stati perseguitati, arrestati e poi fucilati o rinchiusi nei campi per anni.Lins descrive la persecuzione sotto Stalin come più grave che durante la dittatura nazista.

Durante la Guerra Fredda dal 1945 al 1989

Anche dopo la seconda guerra mondiale c'erano ancora paesi in cui l'esperanto era soppresso, come l'Unione Sovietica e, in alcuni casi, la Spagna e il Portogallo. Dopo un breve periodo di prosperità, le associazioni dell'Europa orientale furono rese inattive nel tardo stalinismo intorno al 1949. Solo dopo la morte di Stalin nel 1953 le associazioni poterono gradualmente tornare a lavorare lì e, ad esempio, aderire alla Federazione mondiale - prima quella polacca nel 1955 e quella sovietica per ultima nel 1989.

Nella DDR dal 1949 al 1965 fu vietata la formazione di associazioni esperantiste. Gruppi e corsi di esperanto locali sono stati parzialmente tollerati. Nel 1965 fu possibile istituire un Gruppo di lavoro esperantista centrale e nel 1981 un'Associazione esperantista (GDREA) nel Kulturbund della DDR . La condizione per questo era che il ruolo guida del SED fosse riconosciuto e che la DDR fosse presentata positivamente all'estero.

L'esperanto ricevette un certo riconoscimento dalla Società delle Nazioni quando, nel 1922, il vice segretario generale Nitobe Inazō presentò il suo rapporto ufficiale sull'esperanto. Nel 1954, l' UNESCO sostenne l'esperanto attraverso una risoluzione, ripetuta nel 1985, in cui invitava gli Stati membri a indagare sulla possibilità di utilizzare la lingua. Non è noto se anche un solo stato abbia seguito questa raccomandazione.

Nel 1980, durante il Congresso della Gioventù Mondiale Esperanto ( TEJO ) a Rauma (Finlandia), fu pubblicato un manifesto che in seguito suscitò molte discussioni interne sugli obiettivi del movimento esperantista e la cui approvazione è ora indicata come " Raumismo " dopo la sede diventa. Il punto non era parlare tanto di un movimento quanto di una comunità linguistica.

Dal 1989

Alcuni dei partecipanti alla Settimana Internazionale 2005/2006 (Xanten), che si svolge ogni settimana di Capodanno dal 1957

Il periodo dal 1989 al 1991 significa anche una transizione significativa per la comunità linguistica esperantista, soprattutto in vista dell'Europa orientale . Lì le associazioni alimentate e controllate dallo Stato diventavano libere associazioni di cittadini.

La prima associazione esperantista con un indirizzo di posta elettronica è stata la Federazione mondiale nel febbraio 1992. Nel 2001 è stata fondata la Wikipedia in esperanto.

Nel 2005 l'Universala Esperanto-Asocio aveva associazioni nazionali in tutti e cinque i continenti e membri in 117 paesi. Aveva 6.107 membri individuali e altri 12.253 "membri affiliati" attraverso le associazioni statali associate. Dal 1989 ciò significa una perdita di ben oltre la metà del numero dei soci, che nel 1989 era di 42.000; Tuttavia, va notato che anche altre associazioni stanno registrando un calo di adesioni, tra l'altro perché alcune delle offerte esclusive delle associazioni possono ora essere ottenute anche senza adesione (es. informazioni su Internet). Circa due terzi dei membri della Federazione Mondiale di Esperanto vivono in Europa.

Guarda anche

letteratura

  • Peter G. Forster: Il Movimento Esperanto. Mouton, L'Aia et al. 1982, ISBN 90-279-3399-5 .
  • Ivo Lapenna tra gli altri: Esperanto in prospettiva. UEA / CED, Londra / Rotterdam 1974, OCLC 840670286 .
  • Ulrich Lins : La lingua pericolosa. La persecuzione degli esperantisti sotto Hitler e Stalin . Bleicher Verlag, Gerlingen / Stoccarda 1988, ISBN 3-88350-023-2 .
  • Marcus Sikosek (Ziko van Dijk): La lingua neutra. Una storia politica della Federazione Mondiale di Esperanto . Skonpres, Bydgoszcz 2006, ISBN 83-89962-03-9 .

Evidenze individuali

  1. L'Esperantisto. Ristampare. Georg Olms Verlag, Hildesheim 1988, ISBN 3-487-09062-7 .
  2. Riassunto della storia del gruppo esperantista di Norimberga di Anny Hartwig.
  3. Zhu Xueli: Tolstoj ed Esperanto. In: ÖkEsFo. 3° volume, numero 9, febbraio 1993.
  4. Rassegna dell'anno 1911. In: Germana Esperantisto - Der Deutsche Esperantist. 9° anno, n. 1, pagina 5.
  5. La Germania è stato il primo paese ad avere statistiche ragionevolmente attendibili sullo sviluppo del movimento.
  6. ^ Peter G. Forster: Il movimento dell'esperanto. Mouton, L'Aia et al. 1982, pp. 61-63.
  7. ^ Detlev Blanke: Wilhelm Ostwald, Ido e interlinguistica. In: Ulrich Becker (a cura di): Un linguaggio per la scienza. Contributi e materiali dell'Interlinguistics Colloquium per Wilhelm Ostwald il 9 novembre 1996 presso l'Università Humboldt di Berlino. Berlino 1998, pp. 13-31, qui p. 16. Vedi più avanti sulla crisi dell'Ido: Peter G. Forster: The Esperanto Movement. Mouton, L'Aia et al. 1982, pp. 110-144.
  8. Sulle associazioni esperantiste nella prima guerra mondiale vedi Marcus Sikosek: La lingua neutra. Una storia politica della Federazione Mondiale di Esperanto. Skonpres, Bydgoszcz 2006, pp. 79-90.
  9. ^ Albert Steche, Emil Stucke: Esperanto. La sua storia e la sua grammatica . In: Kurt Krause (a cura di): Il nuovo centro di educazione degli adulti (=  biblioteca per l' educazione intellettuale moderna . Volume 4 ). Libreria editoriale E. G. Weimann, Lipsia 1925, p. 15 .
  10. Ulrich Lins: La lingua pericolosa. La persecuzione degli esperantisti sotto Hitler e Stalin . Bleicher, Gerlingen 1988, pagina 104.
  11. Sulle associazioni esperantiste nel Terzo Reich vedi Marcus Sikosek: La lingua neutra. Una storia politica della Federazione Mondiale di Esperanto. Skonpres, Bydgoszcz 2006, pp. 199-205.
  12. Ulrich Lins: La lingua pericolosa. La persecuzione degli esperantisti sotto Hitler e Stalin . Bleicher, Gerlingen 1988, p.222. Categoria "j) Persone che hanno contatti personali e corrispondenza con paesi esteri, con ambasciate e consolati esteri, esperantisti e collezionisti di francobolli."
  13. Ulrich Lins: La lingua pericolosa. La persecuzione degli esperantisti sotto Hitler e Stalin . Bleicher, Gerlingen 1988, pagina 220.
  14. "Rytjkow inizialmente trascorse otto anni in diversi campi (...) e poi fu bandito 'per sempre' a Norilsk sul Circolo Polare Artico. Migliaia di esperantisti sovietici condivisero un destino simile." Citato da: Ulrich Lins: Il linguaggio pericoloso. La persecuzione degli esperantisti sotto Hitler e Stalin . Bleicher, Gerlingen 1988, pagina 220.
  15. ^ "I gruppi linguistici artificiali devono essere sciolti" (§ 7) e "Gli angoli dell'esperanto nei giornali e nelle riviste devono essere chiusi immediatamente." (§ 8) Zentralverordnungsblatt n. 7, 12 gennaio 1949. Citato da Torsten Bendias: Die Esperanto-Jugend in della DDR: sulla pratica e il mondo della vita delle correnti sociali nel socialismo di stato. Berlino et al. 2011, pagina 47. (books.google.de)
  16. Per l'associazione DDR vedi Marcus Sikosek: La lingua neutra. Una storia politica della Federazione Mondiale di Esperanto. Skonpres. Bydgoszcz 2006, pp. 360-365. Dal punto di vista dell'associazione stessa, Detlev Blanke scrive: Schizzo della storia dell'associazione esperantista nella Repubblica Democratica Tedesca. Berlino 1991.
  17. Ulrich Lins: 25 jarojn post la venko de Montevideo. In: Esperanto. Volume 72, dicembre 1979, pp. 201-204.
  18. ^ Andreas Künzli: LL Zamenhof (1859-1917). : Esperanto, Hillelismo (Omaranesimo) e la "questione ebraica" nell'Europa orientale e occidentale. Harrassowitz, Wiesbaden 2010, ISBN 978-3-447-06232-9 , pagina 390.