Lessico mentale

Anche il lessico mentale ( latino mens "pensiero, comprensione, spirito" e greco antico neutro lexikón "relativo alla parola", da léxis "discorso, parola" e il verbo associato légein "raccogliere, parlare, [leggere]"), anche il lessico interiore , è un termine generico per indicare il modo in cui il cervello organizza il vocabolario e il significato di ogni parola. Un lessico è un livello di descrizione che viene utilizzato per codificare il vocabolario di una lingua, in quanto le sue forme e significati non possono essere derivati dai generali regolamenti del sistema linguistico . Jean Aitchison (* 1938) ha elaborato il termine "lessico mentale" (archivio di parole umane) nel 1987.

sfondo

Il modello psicolinguistico è nato dalla necessità di capire come le parole e il loro significato sono rappresentati nel cervello. Il vocabolario di un madrelingua adulto varia da 3.000 a circa 200.000 parole. Come oratore, può produrre una media di tre parole al secondo e come lettore può riconoscere e comprendere le parole altrettanto rapidamente.

Il modello cerca di rappresentare il modo in cui il lessico mentale

  • è organizzato internamente
  • crea, memorizza e accede alle voci di parole in coppie di informazioni per parola e significato
  • In primo luogo rappresenta e inoltra le voci per la comprensione durante la lettura e l'ascolto

Ulteriori obiettivi sono la delimitazione del lessico interiore come conoscenza della materia dalla conoscenza del mondo e dalla grammatica mentale e l'elaborazione dei riferimenti reciproci.

Gli attuali obiettivi di ricerca sono

nel lessico interiore.

Il progresso simultaneo della tecnologia e lo sviluppo di metodi di misurazione sempre più fini hanno portato a progressi significativi. La misurazione più precisa di unità di tempo sempre più piccole nonché il raffinato priming semantico di rappresentazioni combinate consentono nell'esperimento di dimostrare in tempo reale l'attivazione di (non solo) contenuti lessicali (che scorrono inconsciamente) nel cervello del test soggetti e anche per mostrarlo. L'intero setup sperimentale è chiamato procedura in linea .

Il modello del lessico mentale diventa l'aspetto centrale della psicolinguistica, poiché tutti gli argomenti che ricerca sono direttamente collegati alla parola unitaria di base. Dopo tutto, tutti i livelli strutturali linguistici ( fonologia , morfologia , sintassi , semantica , pragmatica ) si riferiscono alla singola parola ( lessema ).

Il lessico interiore è una memoria a lungo termine delle parole e del loro significato. La sede del lessico interno è la memoria a lungo termine , poiché le informazioni devono essere necessariamente disponibili per un periodo di tempo più lungo.

La conoscenza delle parole si basa su due componenti, da un lato sul lemma , che descrive il significato semantico e la categoria di sintassi della parola, e dall'altro sul lessema. Dietro il lessema c'è la conoscenza della forma della parola, che descrive la forma del suono, la struttura morfologica e la sua ortografia. Quando si memorizza e si recupera una voce nel cervello, sono necessarie diverse informazioni contemporaneamente: il significato della parola (informazioni semantiche), le regole per formare una frase (informazioni sintattiche), il suono della parola ( immagine uditiva come informazione fonologica) e l'aspetto della parola ( informazione ortografica ).

I processi lessicali ( riconoscimento e formazione delle parole ) funzionano in modo diverso. Quello che hanno in comune è una fase di selezione tra i vari candidati al concorso trovati. Quando viene richiamata una voce, avviene la propagazione dell'attivazione nella rete interna, seguita dal reperimento di possibili candidati, da cui viene selezionato il termine finale nella terza fase.

Contrariamente al normale lessico, le voci non sono ordinate alfabeticamente. L'interrogazione delle parole usate di frequente è più veloce del recupero delle parole usate raramente.

Più parole vicine ci sono durante la lettura, più lenta sarà l'elaborazione. ( Effetto vicinato ). Parole simili ("MAUT", "MOUSE", "RAUS") e non parole vengono riconosciute meno rapidamente (effetto di superiorità delle parole ).

Il cervello può interrogare il significato delle parole in diversi modi, la chiave è il suono, l'ortografia o il contesto. Il cervello è flessibile (e probabilmente organizzato come una rete neurale Spreading Activation Network ) ed elabora il flusso di informazioni ad un alto grado in parallelo. Con il riconoscimento delle parole, ci sono due metodi di accesso parallelo alle informazioni ricercate nel lessico mentale ( modello a doppia via ).

Trasferimento dei dati PET alle regioni del cervello

Per ricercare le basi neurali del lessico mentale, vengono regolarmente consultate persone con danni al cervello che hanno deficit selettivi nell'elaborazione del contenuto lessicale (ad esempio afasia di Wernicke , demenza semantica o dislessia profonda ). Insieme ai moderni processi di imaging e ai metodi di elettrofisiologia (EKP), Elizabeth Warrington è riuscita inizialmente a restringere le regioni del cervello per immagazzinare esseri viventi e oggetti. Lo studio di Hannah Damasio è stato in grado di localizzare le zone per persone, animali e strumenti. Le ipotesi determinate empiricamente potrebbero essere convalidate mediante metodi di imaging sviluppati (per la valutazione dei dati PET ) .

Willem Levelt divide il processo di produzione del linguaggio in tre fasi principali, ovvero concettualizzazione, formulazione e articolazione. Errori di cambio di codice e di trasferimento negli studenti multilingue indicano che il lessico mentale ha un proprio vocabolario per ogni lingua acquisita. I dizionari vengono utilizzati in parallelo nella fase preverbale (prima di parlare) fino al punto di articolazione. Il fenomeno non sarebbe possibile se entrambi i dizionari non fossero attivi durante la produzione linguistica.

I due modelli concorrenti di elaborazione del linguaggio

Modello seriale gerarchicamente

Modello seriale gerarchicamente

La teoria dei modelli seriali gerarchici per la produzione linguistica risale a Willem Levelt . Nel 1989 ha distinto tre diversi livelli, concettuale, lessicale e articolatorio. Se si accede al lessico interno a livello lessicale, ciò avviene in due passaggi: in primo luogo, si recupera la parola informazione ( lemma ) con le sue informazioni sulla semantica e la sintassi e poi il lessema associato , che fornisce informazioni sulla fonologia e la morfologia del il lemma. Il fenomeno della punta della lingua e il fenomeno dello slittamento della lingua , che si verificano sia sugli scambi di parole a livello di lessema che su scambi di suoni a livello di lemma, sono considerati prove sperimentali di questa divisione.

Attivazione nel modello gerarchico-seriale

Il modello seriale gerarchico è caratterizzato da serialità , discrezione e unidirezionalità . La serialità presuppone che i tre livelli si svolgano uno dopo l'altro. Il livello di concetto è in grado di attivare diversi lemmi a livello di parola, uno dei quali è selezionato. Solo dopo una selezione avvenuta con successo il lemma selezionato attiva le informazioni corrispondenti del livello del lessema, mentre il lemma passa dallo stato di attivazione allo stato di riposo. Ciò comporta anche la necessità di considerare l'attivazione e la selezione come processi discreti: un processo può iniziare solo quando la fase preliminare (attraverso la selezione) è stata completata. Il requisito di unidirezionalità, a sua volta, significa che i processi successivi non possono richiamare un predecessore, cioè il livello di lessema non può attivare il livello di lemma (nel senso di un processo o feedback dall'alto verso il basso).

Priming semantico e interferenza

La base per l'ipotesi di unidirezionalità (feedforward) erano i risultati di un'attività di denominazione di immagini (vedere anche priming semantico ). Alla persona del test sono state offerte diverse immagini che avrebbe dovuto nominare. In alcuni casi, gli è stato fornito un input uditivo sbagliato con l'immagine prima che potesse descrivere l'immagine (cioè nella fase lessicale). Durante la fase di attivazione ha sentito la parola "capra" prima della fase di selezione, anche se gli è stata presentata l'immagine di una pecora. Il risultato è stato un'interferenza semantica : poiché pecora e capra sono semanticamente correlate, i due termini sono in competizione e l'immagine è stata denominata in modo errato.

Una nuova ricerca mostra che le idee di serialità e unidirezionalità non sono coerenti. Il livello del lexema viene attivato prima che il livello del lemma sia completato e che sia stato selezionato un lemma. Anche un feedback semantico misurabile, cioè un flusso di ritorno dell'attivazione dei segmenti fonologici a livello di parola associato ad un aumento della vigilanza del lemma corrispondente.

Questi risultati semplificano il modello seriale gerarchico più complesso al modello a cascata interattivo, che consente la sovrapposizione dei rispettivi livelli. Inoltre, i modelli a cascata spiegano fenomeni come il bias lessicale, l' errore misto e il malapropismo .

Modello di attivazione interattiva

Il modello di attivazione interattiva ( modello di attivazione interattiva) di Gary S. Dell (1986) è un modello a cascata con elaborazione bidirezionale . L'assunto di base è che l' attivazione della diffusione (attivazione della diffusione) in una rete neurale trasportata. Ne consegue che il lemma selezionato e le possibilità alternative semantiche vengono attivate fonologicamente al livello successivo. Come per il modello gerarchico qui non discusso, le parti di elaborazione sono suddivise in un livello concettuale , un livello lemma , un livello fonologico e un livello articolatorio :

Modello interattivo basato su Gary S. Dell

Il termine "nodo" (en: node ) si basa sul presupposto connessionista che la conoscenza verrà immagazzinata nella connessione tra i singoli nodi ( neurofisiologici ) di una rete neurale. I modelli gerarchici, a loro volta, presumono che la conoscenza sia immagazzinata come un'unità. Nel modello a cascata, la conoscenza è rappresentata da più nodi e nel modello seriale gerarchico esattamente come un nodo.

Se il livello concettuale ora innesca un nodo e lo attiva, vengono attivate tutte le unità lessicali a livello di lemma che si adattano a questo concetto linguistico ("cane", "ratto", "gatto"). Mentre la selezione è ancora in corso a livello dei lemmi, i lemmi già trovati attivano le loro rappresentazioni fonologiche a livello fonologico. Durante la selezione, i lemmi trovati vengono ordinati in base al loro valore e il lemma con il peso maggiore diventa il lemma di destinazione. Se è stato trovato il lemma con il punteggio più alto, anche la sua rappresentazione fonologica riceve la ponderazione più alta ed è articolata. Di solito viene trovato un solo lemma target, altrimenti si verificano fenomeni come il lapsus o un cambio di lingua.

In contrasto con gli approcci gerarchicamente seriali, le singole fasi semantiche e fonologiche dell'elaborazione del linguaggio si sovrappongono .

Attivazione secondo Willem Levelt

La bidirezionalità (propagazione in entrambe le direzioni) è data secondo Dell, poiché il livello fonologico a sua volta consente ai segnali di scorrere in direzioni opposte rispetto al livello semantico. Se viene selezionato il lemma target, il livello semantico rimane attivato e la sua curva sale nuovamente quando il livello fonologico risponde e restituisce feedback .

I livelli discussi sopra includono la conoscenza dichiarativa dei singoli concetti, lessemi, morfemi , fonemi e sillabe . Tuttavia, questo non spiega la produttività del linguaggio. La produttività si esprime a sua volta su più livelli: La conoscenza di come le parole sono collegate alla forma delle frasi è produttività sintattica. La produttività fonologica, invece, nasce dalla conoscenza della fonotattica della prima lingua e consente di distinguere le non parole dalle parole "corrette". (Quindi Knirf corrisponderebbe alla fonotattica tedesca, mentre tutti probabilmente rifiuterebbero la parola slmji .) La produttività morfologica a sua volta consente a chi parla di costruire nuove parole usando i morfemi che conosce.

Di conseguenza, è necessaria una serie interna di regole che sappia come le singole unità linguistiche possono essere collegate tra loro. Questo contenitore di regole generative linguistiche deve anche essere collegato ai rispettivi livelli di elaborazione del modello a cascata.

Correlazione del lessico e dei sistemi di regole linguistiche nel modello interattivo

Mentre il livello concettuale, il livello semantico e il livello fonologico rappresentano la conoscenza dichiarativa di concetti, parole, morfemi, fonemi e sillabe, l'insieme delle regole linguistiche include la conoscenza delle possibili combinazioni di queste unità:

Durante la produzione del linguaggio, i sistemi di regole cooperanti creano slot (spazi) con tag misti per sintassi, morfologia e fonologia (es. Esordio prima del nucleo della sillaba e prima della finale ), che a loro volta sono riempiti in conformità con la teoria di slot-and- riempitivo .

I dati memorizzati nel contenuto di conoscenza del lessico interno e le regole linguistiche per collegare le cosiddette regole di impostazione (regole di inserimento) come istanza di elaborazione. Questo riempie gli spazi generati dal sistema di regole con unità linguistiche. Il sistema intermedio deve quindi sapere quali spazi possono essere riempiti con quali unità.

Quindi il modello di Dell distingue tra tre diversi tipi di conoscenza linguistica. Oltre alle informazioni che il lessico mentale memorizza, ci sono regole specifiche per categoria e regole aggiuntive per impostare i due tipi di conoscenza.

letteratura

  • Jean Aitchison: Words in Your Mind . 1997.
  • G. Dunbar: The Cognitive Lexicon. 1991.
  • W. Marslen-Wilson (a cura di): rappresentazione e processo lessicale. 1989
  • George A. Miller : Parole. Incursioni nella psicolinguistica. 1995
  • Helmut Glück (Hrsg.): Metzler Lexicon Language. 2005
  • Roelien Bastiaanse; Ron Zonnevald: afasia, verbi e lessico mentale di Broca. Cervello e linguaggio 90, 2004: 198-202.
  • Rachelle Waksler: prove cross-linguistiche per la rappresentazione morfologica nel lessico mentale. Cervello e linguaggio 68, 1999: 68-74.
  • Thomas Pechmann: Produzione vocale per generare frasi nominali complesse. 1994
  • Levelt, Willem : Parlando: dall'intenzione all'articolazione. 1989
  • Gary S. Dell; PG O'Seaghdha: Priming lessicale mediato e convergente nella produzione linguistica: A comment on Levelt et al. (1991) Psychological Review (1991) 98, 604-614

link internet

Prove individuali

  1. Jean Aitchison: Words in the Mind: An Introduction to the Mental Lexicon. Concetti di linguistica e studi letterari; tradotto da Martina Wiese. Niemeyer; Ristampa: De Gruyter, Berlino 1997, ISBN 3-484-22056-2 .
  2. ^ Wolfgang Börner, Klaus Vogel: Linguistica cognitiva e acquisizione di lingue straniere: il lessico mentale (=  Contributi di Tubinga alla linguistica. Volume 375). Narr Francke Attempto, Tubinga 1994, ISBN 3-8233-5040-4 , p. 20.
  3. Spiegazione del fenomeno della punta della lingua Cosa succede nel cervello quando qualcosa è "sulla lingua" pressetext - agenzia di stampa, 14 novembre 2000
  4. Levelt, Schriefers, Vorberg, Meyer, Pechmann, Havinga (1991), Schriefers, Meyer, Levelt (1990) e dati elettrofisiologici di van Turennout, Hagoort, Brown (1997, 1998).
  5. ^ Gary S. Dell: Una teoria di diffusione-attivazione del recupero nella produzione di frasi. Psychological Review (1986) 93, 283-321
  6. ... c'è una certa attivazione di informazioni fonologiche durante l'accesso al lemma e qualche attivazione di informazioni semantiche durante l'accesso fonologico. Gary S. Dell; PG O'Seaghdha: Fasi dell'accesso lessicale nella produzione linguistica. Cognition, (1992) 42: 287-314.
  7. ^ A causa delle connessioni bottom-up e top-down nella rete, il recupero lessicale è altamente interattivo. I nodi che partecipano principalmente ai livelli successivi di rappresentazione possono, tuttavia, influenzare le decisioni prese nei livelli precedenti tramite un feedback dal basso verso l'alto. (Gary S. Dell, 1986, p. 317)