Le prophète

Dati di lavoro
Titolo: il profeta
Titolo originale: Le prophète
Frontespizio della riduzione per pianoforte del 1849

Frontespizio della riduzione per pianoforte del 1849

Forma: Grande opera in cinque atti
Lingua originale: francese
Musica: Giacomo Meyerbeer
Libretto : Eugène Scribe ,
Émile Deschamps
Prima: 16 aprile 1849
Luogo della prima: Opera di Parigi
Tempo di esecuzione: circa 4 ore
Luogo e ora dell'azione: Olanda, a Münster e dintorni, 1533-1535
persone
  • Jean de Leyde ( tenore )
  • Zacharie, Anabaptist ( basso )
  • Jonas, anabattista (tenore)
  • Mathisen , anabattista (basso o baritono )
  • Comte d'Oberthal (basso)
  • Due pedine (tenore, basso)
  • Un soldato (tenore)
  • Quattro cittadini (2 tenori, 2 bassi)
  • Fidès, Jeans mother ( mezzosoprano o alto )
  • Berthe, Jeans Bride ( soprano )
  • Due ragazzi del coro ( ragazzo soprano , alto)
  • Due contadine (soprano, mezzosoprano)
  • Quattro anabattisti (tenore, 3 bassi)
  • Due ufficiali (tenore, basso)
  • Contadine, contadini, gentiluomini, soldati e paggi nell'entourage del conte von Oberthal, anabattisti con le loro mogli e figli, prigionieri (donne e uomini riccamente vestiti, dame del castello, baroni, un monaco, bambini), guardie, un batterista, cittadini , Trabants, elettori, alabardieri, persone, fioraie, dignitari, ufficiali, dieci cantori, paggi, servi, ragazze, soldati imperiali, vescovo di Munster, elettore di Vestfalia, primi ufficiali dell'esercito imperiale, principi dell'impero ( coro , extra)
  • Contadine, agricoltori, pattinatori sul ghiaccio, pattinatori sul ghiaccio, ragazze (balletto)

Le prophète (tedesco: The Prophet ) è una grande opera in cinque atti di Giacomo Meyerbeer . Il libretto è stato realizzato in collaborazione tra Eugène Scribe e Émile Deschamps .

La prima ebbe luogo il 16 aprile 1849 all'Opera di Parigi . La prima tedesca nella traduzione di Ludwig Rellstab fu ad Amburgo nel 1850 .

tracciare

Lo sfondo dell'opera è la storia dell'Impero anabattista di Münster e Jan van Leiden (Jean de Leyde), che fu incoronato re dagli anabattisti . La maggior parte dei protagonisti dell'opera sono un'invenzione dei librettisti e, ad eccezione di Jan van Leiden e Jan Matthys (Mathisen), non hanno alcuna documentazione storica. La madre di Jan van Leiden, uno dei personaggi principali dell'opera, non era Fidès, ma Alit Bockel , morto nel 1521. Jan Matthys, che aveva battezzato Jan van Leiden e inviato a Münster come "apostolo" , fu fatto a pezzi dai soldati nell'aprile del 1534 mentre viaggiava disarmato da Münster . Un fatto storico trattato anche nell'opera è che nel settembre 1534 Jan van Leiden fu proclamato "Re Giovanni I".

La fine teatrale dell'opera, con l'incendio e il crollo del castello di Münster, è un'invenzione libera. Infatti, l'Impero anabattista di Münster finì nella notte tra il 24 e il 25 giugno 1535, quando le truppe di Franz von Waldeck , il vescovo di Münster, e il langravio Filippo d'Assia presero Münster. I principali anabattisti Jan van Leiden, Bernd Knipperdolling e Bernd Krechting furono torturati a morte il 22 gennaio 1536 ei loro cadaveri furono appesi in gabbie di ferro sulla torre di San Lamberti ed esposti.

primo atto

Paesaggio olandese vicino a Dordrecht sulla Mosa

L'azione inizia dopo un breve preludio orchestrale. Il servo Berte è fidanzato con Jean de Leyde, ma non può sposarlo senza il consenso del suo signore, il conte d'Oberthal. Insieme alla madre di Jean, Fidès, parte per il castello del conte. Incontrano un gruppo di tre anabattisti vestiti di nero che cantano un salmo latino: "Ad nos, ad salutarem undam". I predicatori settari Zacharie, Jonas e Mathisen invitano i contadini presenti a ribellarsi per uscire dalla schiavitù, dalla schiavitù e essere esentati dal lavoro forzato. I contadini si armano per assaltare il castello. Il conte d'Oberthal esce dalla porta del castello con il suo seguito. Si accorge per primo del predicatore e si fa portare via dai suoi soldati. Fidès e Berthe chiedono al conte il permesso di sposare Jean. Tuttavia, rifiuta il permesso e fa rapire Berthe insieme a Fidès nel suo castello. I contadini spaventati si ritirano. Dietro le quinte, i tre anabattisti cantano di nuovo il loro salmo. Quando i contadini lo sentono, corrono verso i settari. Benedicono le persone e fanno gesti minacciosi in direzione del castello.

Secondo atto

La locanda di Jean de Leyde e di sua madre vicino a Leida

I battisti Jonas, Zacharie e Mathisen, che si sono fermati alla locanda, credono nel volto di Jean che assomigli a un ritratto del re David del Munster . Poiché mancano di una polena , chiamata apôtre ( apostolo ) nel libretto , cercano di persuadere Jean a spostarsi con loro verso il Munster. Jean, che ha avuto un incubo la notte prima, in cui prevedeva il suo futuro ruolo di re macchiato di sangue, racconta il suo sogno e dice di no. Il suo unico desiderio è sposare Berthe e vivere con lei.

All'improvviso appare Berthe. È riuscita a fuggire dalla prigionia di Oberthal, ma quest'ultimo la insegue. Dopo che Jean è riuscita a nasconderla, Oberthal sale sul palco e chiede l'estradizione di Berthe. Altrimenti, ucciderà la madre di Jean, Fidès, che viene trascinata dai suoi soldati, davanti ai suoi occhi. Dopo richieste infruttuose, Jean tira fuori la sua sposa inorridita dal nascondiglio per salvare sua madre. Oberthal libera Fidès ei soldati trascinano via Berthe. Disperato, Jean si unisce ai tre anabattisti.

Terzo atto

Bozza della scenografia del terzo atto di Edouard Despléchin nel 1849

Prima immagine. Campo degli anabattisti su un lago ghiacciato vicino a Munster

Dopo i primi successi militari, gli anabattisti trascinarono alcuni nobili catturati. Un coro anabattista richiede un bagno di sangue ("  Hai cantato! Hai cantato!  "), Ma Mathisen vuole invece liberare i nobili per un riscatto. Zacharie crede già che gli avversari siano sconfitti. Alcuni contadini attraversano il lago su slitte trainate da cavalli, altri su pattini da ghiaccio per vendere merci agli anabattisti. Segue uno spettacolo di balletto di 16 minuti Les Patineurs con le seguenti parti:

Seconda foto. La tenda di Zaccaria nel campo anabattista

Il conte d'Oberthal è stato scelto da Jonas come un vagabondo randagio. Oberthal si unisce agli anabattisti e giura di risparmiare i contadini, bruciare i monasteri, riattaccare i nobili, vivere da buon cristiano e aiutare a prendere il Munster. Allo stesso modo, dopo molte pressioni, giura di afferrare Oberthal e appenderlo. Quando Zacharie e Jonas accendono un fuoco, riconoscono Oberthal e chiedono la sua morte.

Jean vede il suo lavoro finito e vuole rivedere sua madre. In una conversazione con Oberthal scopre che Berthe è riuscita a scappare dal castello di Oberthals e dovrebbe essere a Münster. Ordina a Oberthal di essere risparmiato per il momento e di lasciare che Berthe pronunci il verdetto. In questo momento Mathisen si precipita e riferisce che l'esercito d'assedio anabattista è stato messo in fuga davanti a Münster.

Terza immagine. Campo degli anabattisti

Dopo il fallito attacco a Munster, i soldati dell'esercito anabattista si ammutinarono contro Jean, lo insultarono come un falso profeta ("falso profeta") e chiesero la sua morte. Tuttavia, Jean può giustificarsi con loro perché non ha ordinato questo attacco. Riprende il comando supremo sugli anabattisti per conquistare finalmente Münster.

Quarto atto

Prima immagine. Piazza del municipio di Munster

Da conquistatore, Jean governa la città di Münster con mano dura. Gli anabattisti lo chiamano il profeta , mentre il popolo lo teme. In un coro di "  Couchons notre tête  " i cittadini esultano di fronte alle pattuglie anabattiste: "  Vive le Prophète  " ( Viva il Profeta ), ma si dicono a bassa voce: "  À bas le Prophète  " ( Abbasso il Profeta ! ). Berthe si traveste da pellegrina e trova Fidès che chiede l'elemosina. Una mattina ha trovato vestiti intrisi di sangue nella sua capanna e ora crede che il falso profeta abbia ucciso suo figlio. Per vendicare questa ingiustizia, Berthe decide di uccidere il profeta.

Seconda foto. All'interno della cattedrale di Münster

Scena del quarto atto dell'opera, pubblicata sulla rivista L'Illustration il 24 aprile 1849

Al suono della marcia dell'incoronazione , Jean conduce una processione nella cattedrale per essere incoronato re. Nel frattempo gli anabattisti diffondevano la leggenda che il profeta Jean avesse un'origine soprannaturale, fosse il prescelto ( l'Élu ) e non fosse nato da nessuna donna. Dopo l'incoronazione, Jean si dichiara Figlio di Dio («  le fils de Dieu  »). Fidès lo riconosce ed esclama: “  Mon fils!  " (mio figlio). Mathisen minaccia Jean di uccidere Fidès se lui le confessa. Quando Fidès insiste sulla sua testimonianza, molti dei presenti dubitano di Jean e lo definiscono un imbroglione. Jean poi afferma che Fidès è pazzo e lo confonde. In un discorso al popolo offre la sua morte se è il figlio di Fidès. In vista dei pugnali puntati minacciosamente contro Jean, afferma che Jean non è suo figlio. Gli anabattisti ora credono che Jean abbia fatto un miracolo nel curare i pazzi dalla follia e lo incoraggiano. Fidès si precipita per impedire a Berthe del previsto omicidio.

Quinto atto

Prima immagine. Volta della cantina nel palazzo della città di Munster

Un esercito di Carlo V si sta avvicinando a Munster. L'imperatore ha chiesto l'estradizione di Jean de Leyde e in cambio offre un salvacondotto agli anabattisti. Per ottenere l'impunità, gli anabattisti vogliono consegnare Jonas, Matthisen e Zacharie al profeta Jean. Fidès viene trascinato dentro come prigioniero. Si lamenta di essere stata negata da suo figlio. Quando Jean arriva, la saluta come sua madre. Fidès, invece, non lo vede più come il figlio, ma come il tiranno. Jean spiega le sue motivazioni per andare dagli anabattisti per vendicare Berthe su tutti i nobili. Fidès lo prega di pentirsi. Berthe, con una torcia in mano, si dirige verso una lastra di pietra dietro la quale giace il salnitro per distruggere l'odiato profeta ei suoi seguaci in un'esplosione. A prima vista, quando vede i jeans, lo riconosce solo come lo sposo perduto. Fidès, Berte e Jean stanno già progettando di scappare quando un capitano riferisce che i nemici si sono intrufolati nel palazzo. Solo ora Berthe riconosce il profeta in Jean, lo maledice e si accoltella.

Seconda foto. Una grande sala nel palazzo della città

A un banchetto e un baccanale con balli, un coro dei suoi sostenitori applaude Jean. Durante i festeggiamenti, il conte d'Oberthal si precipitò nella sala a capo delle truppe imperiali per arrestare Jean. Tuttavia, Jean è preparato per questa situazione. Ha appiccato il fuoco al salnitro immagazzinato nel caveau, un'esplosione fa crollare il castello e distrugge tutti i presenti. Jean muore tra le braccia di sua madre.

musica

Formazione orchestrale

Dopo l'edizione critica di Matthias Brzoska , è prevista la seguente formazione orchestrale per l'opera:

Flauto piccolo , 2 flauti , 2 oboi , corno inglese , 2 clarinetti , clarinetto basso , 4 fagotti , 4 corni , 2 corni a valvola a pompa , 4 trombe (2a anche tromba a valvola a pompa), 3 tromboni , ophicleide , 4 timpani , percussioni : basso tamburo , piatti , triangolo , tam-tam , tamburo militare , 4 arpe , archi

Musica occasionale

  • dietro le quinte: clarinetto, 4 trombe, 4 trombe militari, organo (4 mani);
  • sulla scena: 2 piccole cornette in Mi bemolle, 4 trombe contralto in Mi bemolle, 2 trombe a valvola rotante o trombe a valvola a pompa, 2 trombe a valvola rotante o trombe, 4 trombe a valvola rotante o tromba a valvola rotante o trombe a valvola a pompa, 2 trombe in baritono o tromboni, 4 tube di basso o abiti ophicle, 2 contrabbassi o bombardieri, 4 tamburi militari, campane in la, pietra sonora, sonaglio.

Dettagli

Nel corale "Ad nos, ad salutarem undam", che funge da caratterizzazione degli anabattisti, specialmente nel primo atto, Meyerbeer non ha usato un corale tradizionale, ma ha composto una melodia "nello stile dei primi inni protestanti" basata su un testo latino appositamente creato dal librettista Scribe. Il corale, che assomiglia a una litania , riceve un "carattere oscuro e inquietante" dagli strumenti a fiato profondi (fagotti, corni, ophikleide) che lo accompagnano e diventa minaccioso.

Storia del lavoro

Emergenza

Pauline Viardot nel ruolo di Fidès nella produzione in anteprima mondiale

Dopo aver plasmato il genere della grande opera con le sue opere francesi Robert le diable (1831) e Les Huguenots (1836) , Meyerbeer divenne presto noto al di fuori della Francia. Già nel 1836 stava progettando un'altra grande opera e stava cercando un soggetto adatto. Alla fine ha scelto la donna africana e il profeta . In un primo momento Meyerbeer ha iniziato a comporre l' africano , ma ha abbandonato il progetto dopo che Marie-Cornélie Falcon , che era prevista per il ruolo del titolo, ha perso la voce. Al più tardi dal 25 marzo 1841, si è invece occupato della composizione del Profeta , che è evidente dall'autografo. Tuttavia, la composizione è stata ritardata a causa di controversie sul cast. Fu solo il 1 luglio 1847 che fu raggiunto un accordo tra i nuovi direttori d'opera Nestor Roqueplan e Edmond Duponchel . Il risultato più importante per Meyerbeer è stato che Pauline Viardot-García dovrebbe assumere il ruolo di Fidès. Allora Meyerbeer ha rivisto e ampliato il suo gioco. Il 12 dicembre 1848, Meyerbeer arrivò finalmente a Parigi con la partitura completa e, dopo un lungo lavoro di copiatura, iniziarono le prove. Questa produzione della terza grande opera di Meyerbeer è stata seguita da vicino e commentata dalla stampa.

Meyerbeer ha rivisto la colonna sonora più volte durante le prove, oltre a fare vari tagli. Tuttavia, l'opera era ancora considerata troppo lunga, tanto che dopo le prove del 1 aprile 1849 Meyerbeer dichiarò con rassegnazione: “Prova generale di tutti e 5 gli atti. Con il non reagito, che è durato 1 ora e 20 minuti, è durato dalle 1/28 all'1 del mattino, ovvero 4 ore e 16 minuti di musica. Quindi devo tagliare almeno 40 minuti di musica: un compito duro e difficile ".

Dopo che già il 22 marzo 1849 gli era stato consigliato di accorciare l'ouverture perché non raggiungeva l'effetto desiderato, fu completamente cancellato insieme ad altre parti e Meyerbeer lo sostituì con un breve preludio orchestrale.

Dopo il successo della prima mondiale di The Prophet a Parigi, Meyerbeer ha presentato in anteprima alcune delle parti cancellate dell'opera in un concerto il 25 aprile 1849, tra cui il cosiddetto Chœur des mères (Coro delle madri), ma non l'ouverture che era stato cancellato. Questa ouverture più sinfonica, che consiste di 600 battute , è stata effettivamente presentata in anteprima il 27 novembre 1998 dalla Bochum Symphony Orchestra diretta da Steven Sloane dopo che la partitura originale di Meyerbeer è stata ritrovata nella Biblioteca Nazionale di Parigi negli anni '90 .

ricezione

Dopo la prima trionfante di The Prophet a Parigi, la prima rappresentazione a Londra ebbe luogo poche settimane dopo , prima che l'opera fosse rimessa in scena da tutti i teatri d'opera di tutto il mondo nel corso del XIX secolo.

Anche Richard Wagner rimase colpito dopo aver assistito a un'esibizione del Profeta e scrisse in una lettera del 13 marzo 1850 a Theodor Uhlig : "Fu durante questo periodo che vidi per la prima volta il Profeta - il profeta del nuovo mondo: mi sentivo felice ed esaltato, lasciavo andare tutti i piani gravosi che mi sembravano così senza Dio [...] Se il genio viene e ci getta in altre strade, un appassionato ama seguirci ovunque, anche se si sente incapace di realizzare qualcosa in questi percorsi. ”Sotto l'influenza antisemita di Uhlig, tuttavia, cambiò idea nello stesso anno, il che era già evidente nel suo saggio Judaism in Music . Nella sua autobiografia Mein Leben , Wagner affermò infine, contrariamente alla sua impressione in quel momento: "Mi sentii male per questa performance [...] Non fui mai più in grado di prestare la minima attenzione a questo lavoro".

Nel 1850, sotto l'influenza dell'opera, Franz Liszt scrisse una fantasia e una fuga per organo sul corale degli anabattisti Ad nos, ad salutarem undam .

Un'edizione critica dell'opera, comprese tutte le parti cancellate, è stata pubblicata nel 1997 con il grande contributo del musicologo Matthias Brzoska. Questa edizione è stata la base delle esibizioni all'Opera di Stato di Vienna nel 1998 e una riesecuzione a Münster (Vestfalia) nel 2004. Nel maggio 2007 si è svolto presso la Folkwang Hochschule un simposio internazionale sull'opera Le Prophète .

Nel suo grottesco romanzo Die Merowinger o Die totale Familie, Heimito von Doderer usa la marcia dell'incoronazione come accompagnamento acustico di un'assurda terapia della rabbia.

Discografia

letteratura

  • Giacomo Meyerbeer: Il Profeta. Grande opera in 5 atti . Reclam, Lipsia 1950.
  • Giacomo Meyerbeer: Il Profeta. Grande opera in 5 atti . Peters, Lipsia 1930 (riduzione per pianoforte)
  • Horst Seeger : Opera Lexicon . Heinrichshofen Verlag, Wilhelmshaven 1979, ISBN 3-7959-0271-1 , p. 450.
  • (o. Vf.) Traduzione letterale del libretto in: Supplement to CD Sony M3K 79400

link internet

Commons : Le prophète  - raccolta di immagini, video e file audio

Prove individuali

  1. ^ Carl Dahlhaus e Hans Heinrich Eggebrecht : Brockhaus Riemann Musiklexikon. Quarta fascia R-Z . Atlantis Musikbuch-Verlag, 3a edizione 2001, ISBN 3-254-08399-7 , p. 31, parola chiave Rejdovák .
  2. Informazioni basate sull'edizione critica di M. Brzoska ( Memento del 19 marzo 2014 in Internet Archive ).
  3. ^ Sabine Henze-Döhring e Sieghart Döhring : Giacomo Meyerbeer. Il maestro della Grand Opéra. Verlag CH Beck , Monaco di Baviera 2014, ISBN 978-3-406-66003-0 , p. 122
  4. a b c Matthias Brzoska: Osservazioni su Le Prophète di Meyerbeer ( Memento del 10 agosto 2012 in Internet Archive )
  5. ^ A b c Matthias Brzoska: Overture del concerto “Le Prophète” - prima mondiale ( Memento del 5 dicembre 1998 in Internet Archive ).
  6. Citazioni dal diario di Meyerbeer del 1 aprile 1849, da Matthias Brzoska: Overture del concerto “Le Prophète” - prima esecuzione ( Memento del 5 dicembre 1998 in Internet Archive ).
  7. Scoperta e prima dell'ouverture ( Memento del 5 dicembre 1998 in Internet Archive )
  8. ^ Citazione di Matthias Brzoska: Osservazioni su Le Prophète di Meyerbeer ( Memento del 10 agosto 2012 in Internet Archive )
  9. Citazione da: Sabine Henze-Döhring e Sieghart Döhring: Giacomo Meyerbeer. Il maestro della Grand Opéra. Verlag CH Beck , Monaco di Baviera 2014, p. 147
  10. ^ Programma del convegno sull'opera Le Prophète ( Memento dell'8 aprile 2010 in Internet Archive ).
  11. Esempio di lettura (vedere p. 11)