Alcina

Dati di lavoro
Titolo originale: Alcina
Frontespizio del libretto, Londra 1735

Frontespizio del libretto, Londra 1735

Forma: Opera serie
Lingua originale: italiano
Musica: george Friedrich Handel
Libretto : sconosciuto, L'isola di Alcina (1728)
Fonte letteraria: Ludovico Ariosto , Orlando furioso (1516)
Prima: 16 aprile 1735
Luogo della prima: Theatre Royal, Covent Garden , Londra
Tempo di esecuzione: 3 ¼ ore
Luogo e ora dell'azione: L'isola magica di Alcina nel Mediterraneo, nell'ultimo terzo dell'VIII secolo
persone
  • Alcina, una maga ( soprano )
  • Ruggiero, un cavaliere ( mezzosoprano )
  • Morgana, sorella di Alcina (soprano)
  • Bradamante, sposa di Ruggiero, travestita da suo fratello "Ricciardo" ( contralto )
  • Oronte, generale di Alcina, amante di Morgana ( tenore )
  • Melisso, confidente di Bradamante ( basso )
  • Oberto, figlio del paladino Astolfo, alla ricerca del padre (soprano)
  • Dame, paggi, servi, giovani cavalieri, creature magiche, spiriti degli inferi (coro e balletto)
La gloria di Rich o il suo ingresso trionfante a Covent-Garden

Alcina ( HWV 34) è un'opera ( Dramma per musica ) in tre atti di Georg Friedrich Handel e il suo terzo, basato sull'Orlando furioso di Ariost . Dopo Ariodante , Alcina fu la seconda opera non più destinata al King's Theatre di Haymarket. Proprio così, è un'opera di balletto, perché a Covent Garden Händel aveva a disposizione di Händel la compagnia di balletto Marie Sallé , che però se ne andò alla fine della stagione (estate 1735).

Emergenza

La prima lettera personale che abbiamo ricevuto da Handel in inglese risale all'agosto 1734. In essa si scusa con Sir Wyndham Knatchbull per non aver potuto fargli visita, poiché è

"[...] essere fidanzato con il signor Rich per portare avanti l'opera a Covent Garden [...]"

"[...] lavorare con Mr. Rich su una continuazione delle opere a Covent Garden [...]"

- Georg Friedrich Handel : Lettera a Wyndham Knatchbull, 27 agosto 1734

Fino ad allora, Händel aveva eseguito tutte le sue opere al King's Theatre di Haymarket, ma perse questa sede a favore della neonata “ Opera of the Nobility ”, una compagnia patrocinata dal Principe di Galles . Questa doveva tenere la sua prima stagione nel teatro relativamente scomodo di Lincoln's Inn Fields , ma riuscì a trasferirsi al King's Theatre nel 1734 quando il contratto di locazione che Händel aveva concluso con l' impresario Johann Jacob Heidegger dopo il crollo della prima Royal Academy of Musica , scaduta dopo cinque anni. L' offerta di John Rich a Händel di utilizzare il Covent Garden Theatre , che è stato ricostruito solo nel 1732, due sere a settimana, non solo ha permesso a Händel di continuare a esibirsi in opere. Il grande palcoscenico della casa era altrettanto adatto per gli oratori . Inoltre, un piccolo coro (forse sei o otto cantanti) era impiegato presso il teatro stabilito con spettacoli quotidiani, perché la musica vocale era spesso presente nelle commedie - e, coincidenza o intenzione, Rich aveva la famosa ballerina Marie Sallé e la sua compagnia in la stessa stagione sotto contratto. Poiché l'opera aristocratica rivale poteva contare sui servizi del più grande di tutti i castrati , Farinelli , e sul suo successo, Händel aveva bisogno di attrazioni speciali per attirare il pubblico.

Di conseguenza, la stagione 1734-1735 fu una delle sue più splendide. Le cinque opere che ha dato in questa stagione - due nuove ( Ariodante e Alcina ), due revival ( Il Pastor fido e Arianna in Creta ) e un pasticcio ( Oreste ) - contenevano tutte musiche da ballo speciali per il sallé. Inoltre, Händel eseguì nuovamente i suoi oratori Esther e Deborah durante la quaresima del 1735 . Anche Athalia ha avuto la sua prima londinese con l'innovazione che Handel ha suonato i concerti d'organo tra gli atti.

La cosa più importante per i posteri di questa stagione è l'eccellente qualità musicale e drammatica delle nuove opere Ariodante e Alcina . La sfida della concorrenza e la lotta per l'approvazione del pubblico hanno condotto Händel alla più ricca fioritura del suo genio musicale da quando compose Giulio Cesare in Egitto , Tamerlano e Rodelinda nel 1724 e nel 1725. Questo era ormai il picco che non poteva più superare nel campo dell'opera. Le opere dopo Alcina hanno certamente molte attrattive, ma fu solo la grande serie di opere corali inglesi a motivarlo a raggiungere nuove vette , a cominciare da The Alexander's Feast nel 1736.

Alcina è stata l'ultima opera della stagione in corso. Händel probabilmente l'ha scritto mentre la stagione era in corso. Non si sa quando lo iniziò; l'unica data annotata nell'autografo è il suo completamento: Fine dell' Opera | Commercio GF | 8 aprile | 1735. Quello era otto giorni prima della prima e doveva quindi essere il momento in cui Händel aveva finito con l'orchestrazione, "riempiendo la partitura", come la chiamava lui stesso, e controllandola.

libretto

Il libretto è tratto da L'Isola di Alcina (Roma 1728, Teatro Capranica ), musicata in origine da Riccardo Broschi , fratello del celebre castrato Farinelli, a sua volta figura di spicco dell'opera aristocratica rivale di Haymarket. Händel potrebbe aver ricevuto una copia durante il suo viaggio in Italia nel 1729. L'autore di questo libro di testo è sconosciuto. La dedica in esso all'impresario Giuseppe Polvini Faliconti non è motivo di presumere che sia il librettista. L'attribuzione ad Antonio Fanzaglia , che si trova spesso in letteratura, è errata: Fanzaglia aveva predisposto il libretto di autore ignoto per la rappresentazione dell'opera del Broschi a Parma (1729) con il titolo Bradamante nell'isola d'Alcina . Non sappiamo chi fosse l'editore della bozza di Handel, se ce n'era uno. Poiché è sempre stato all'avanguardia in tali questioni, è del tutto possibile che sia stato lui stesso a modificare il libro di testo. Con Alcina, invece, i cambiamenti sono sempre meno radicali del solito con lui: un omaggio al buon modello. Tuttavia, questi sono significativi come esempi della sua tecnica per rendere il corso del dramma più avvincente.

La storia, come quella di Ariodante , ha le sue origini in Ludovico Ariostos Orlando furioso , ma mentre Ariodante segue da vicino l'episodio del poema, il testo de L'Isola di Alcina prende da lui certi personaggi e idee, ma li elabora in modi nuovi . Questa è la differenza fondamentale tra queste due opere. In Ariodante si tratta di intrighi prettamente umani mentre Alcina , in cui si parla anche di sentimenti umani, è un'opera magica ricca di fenomeni soprannaturali, così come piaceva al pubblico del Barocco.

Le tre opere di Händel basate su Ludovico Ariostos Orlando furioso sono state scritte in un periodo di tre anni e, sebbene non possiamo sapere se abbia effettivamente letto l'epopea, è evidente l'entusiasmo con cui si è rivolto a questi libretti. Orlando , Ariodante e Alcina suggeriscono un sincero apprezzamento per lo spirito di questa poesia unica e influente del suo tempo.

Che Händel conoscesse o meno l'Ariosto, l' Orlando furioso era ben noto tra i lettori del Settecento, e il suo mix di episodi eroici, fantastici e comici era molto attraente in un momento che la letteratura di un tempo venerava e spesso gli dedicavi tributi nella forma di parodie o burlesque . La sua influenza sugli scrittori inglesi si estende ben oltre The Faerie Queene di Edmund Spenser , e troviamo ricezioni del materiale in tutta la prosa , la poesia e i drammi dell'era barocca.

Un'opera dell'Ariosto unisce magia e romanticismo e deve quindi essere stata la scelta ideale per John Rich e il suo nuovo teatro a Covent Garden, dove il repertorio è stato orientato verso la massima varietà e diversità possibile sin dalla sua apertura. Parte del successo dell'Alcina era certamente dovuto al fatto che l'opera si adattava perfettamente al palcoscenico in cui era stata rappresentata per la prima volta. Le aspettative, non solo del pubblico, ma anche della direzione, devono essere state soddisfatte con quest'opera, raffinata commistione e ampia gamma di tutti i registri a disposizione del teatro musicale, che tuttavia resta fedele allo spirito del testo italiano di Ariosto.

L'apertura del Theatre Royal, a Covent Garden, nel 1732, fu il culmine della carriera di uno degli attori e impresari di maggior successo a Londra all'epoca. Al giorno d'oggi John Rich è forse meglio conosciuto per aver prodotto l'incredibile opera del mendicante di John Gay e Johann Christoph Pepusch che, secondo i contemporanei, ha reso i gay ricchi e ricchi , ma per il pubblico contemporaneo era la star duratura (sotto il suo nome d'arte Lun ) in una lunga serie di pantomime nel suo teatro a Lincoln's Inn Fields . Tutte le sue produzioni sono state progettate in modo tale che elementi di pantomima, canto e danza potessero essere integrati, anche la scenografia e i macchinari erano inclusi in modo fantasioso, così come il cambiamento dell'illuminazione sul palco.

Rich ha voluto continuare questo percorso di successo, che ha coinvolto più che mai nelle vicende del palcoscenico, anche quando incaricò Edward Shepherd di costruire il nuovo teatro di Covent Garden, che aprì poi i battenti il ​​7 dicembre 1732 con una Rappresentazione di William Congreves La Via del Mondo si apre al design. Sebbene il repertorio fosse ora un po' più ampio rispetto all'ultimo al Lincoln's Inn Fields Theatre, l'impresario è stato abbastanza intelligente da attenersi al concetto collaudato con la massima varietà possibile sul palco, che gli ha portato denaro e intrattenimento per il pubblico. Oltre all'efficiente apparato scenico, ciò che era notevole nel nuovo teatro era che c'era un contatto più stretto tra il pubblico e il palcoscenico rispetto ai precedenti teatri londinesi, mentre allo stesso tempo la pratica inglese del palcoscenico principale era racchiusa dal l'auditorium a lato è stato mantenuto. Dietro il proscenio, incorniciato con le figure della tragedia e della commedia del pittore veneziano Jacopo Amigoni , si estendeva la prospettiva del palcoscenico principale, la cui scenografia poteva essere modificata dai fondali in movimento sotto gli occhi del pubblico. Ciò ha sottolineato l'effetto dell'azione e ha rafforzato l'illusione per il pubblico di trovarsi nel mezzo di un mondo strano, che era l'essenza del dramma teatrale nel XVIII secolo.

In questo modo, il Covent Garden Theatre era sicuramente il più democratico di tutti i teatri in cui Händel aveva precedentemente lavorato. C'erano palchi come in ogni altro edificio teatrale contemporaneo, ma non c'era la stessa atmosfera di esclusività aristocratica come nei teatri feudali dell'Europa continentale o, in una forma modificata, il King's Theatre on Haymarket, dove tanti dei suoi le opere sono già state date. Questi furono i fattori che, insieme alla modernità delle sue produzioni e alla profondità del palcoscenico, suscitarono l'ammirazione dei visitatori stranieri, e fu una fortunata coincidenza nella storia della musica che il Covent Garden Theatre divenne così il vivaio del lavoro di Händel sul l'oratorio inglese. Le sue rappresentazioni erano ormai, dal punto di vista commerciale, libere dal patrocinio dell'aristocrazia, di cui fino a quel momento era stata l'opera italiana a Londra.

In superficie, Alcina era infatti come qualsiasi altra opera seria italiana : Händel stava scrivendo di nuovo per cantanti italiani di alto rango, ad esempio Anna Strada, che stava diventando sempre più popolare tra il pubblico e soprattutto per la sensazione di Händel di hanno dovuto metterlo in pratica per far emergere la loro voce al meglio. Il vero protagonista, però, fu il castrato Giovanni Carestini . Charles Burney ha scritto di lui:

“La sua voce fu dapprima un soprano potente e limpido, che poi si trasformò nel più pieno, fine e profondo controtenore che forse si sia mai sentito […] La persona di Carestini era alta, bella e maestosa. Era un attore molto animato e intelligente, e avendo una parte considerevole di entusiasmo nella sua composizione, con un'immaginazione vivace e inventiva, rendeva interessante ogni cosa che cantava con buon gusto, energia e giudiziosi abbellimenti. Manifestò grande agilità nell'esecuzione di difficili divisioni dal petto in modo molto articolato e ammirevole. Era opinione di Hasse, come di molti altri eminenti professori, che chi non aveva udito Carestini non conosceva lo stile di canto più perfetto».

“All'inizio la sua voce era un soprano forte e limpido, poi ebbe il controtenore più pieno, fine e profondo che si potesse udire […] La figura di Carestini era alta, bella e maestosa. Era un attore molto dedicato e intelligente e poiché era dotato di una buona dose di entusiasmo per la composizione unita a un'immaginazione vivace e intraprendente, rendeva interessante tutto ciò che cantava attraverso il buon gusto, l'energia e gli ornamenti intelligenti. Aveva una grande capacità di rendere meravigliosa la voce di petto con grande chiarezza, anche in aree difficili. Secondo Hasse e molti altri famosi maestri, chiunque non avesse ascoltato Carestini non aveva ancora familiarità con lo stile di canto più perfetto".

- Charles Burney : A General History of Music , Londra 1789

Appare dall'altra parte Alcina nel loro contesto teatrale come un tipo di opera molto diverso rispetto a quelli pubblici nel 1720 lui e nei primi 1730 anni lui , durante il suo grande periodo al Teatro del Re, è stato utilizzato da lui anni fa. Non si tratta di litigi di alcuna dinastia, intrighi e ambizioni politiche, intrecciati con i conflitti di passioni private, ma per certi versi l'opera ci sembra più francese che italiana quando si tratta dei momenti di magica trasformazione che hanno dato l'opportunità a Rich sfruttare le nuove possibilità tecniche del teatro di Covent Garden.

A parte le attrezzature e gli effetti scenici (non abbiamo ricevuto scenografie per nessuna opera di Händel), Alcina collega al gusto dell'attore-manager John Rich un'altra caratteristica: il balletto. La danza è stata una parte cruciale delle sue precedenti produzioni di pantomima dall'apertura del teatro dell'opera. Dal momento che non esisteva una tradizione di balletto Ur-Inglese, la maggior parte del tempo sul palco londinese era ballato da artisti francesi e italiani. Molti di loro erano stati anche assunti per le produzioni di Rich al Lincoln's Inn Fields e al Covent Garden.

Il clou di questo è stato sicuramente il fidanzamento della famosa e più affermata ballerina del suo tempo, Marie Sallé . Influenzata dall'arte della recitazione naturalistica di David Garrick e dalle "pantomime" del maestro di danza inglese John Weaver , ha creato un nuovo tipo di danza, votata alla naturalezza e all'espressione emotiva, durante i suoi impegni a Londra - una rivoluzione contro il prevalente balletto francese , che è stato congelato in forme discrete. Le sue nuove teorie sulla coreografia, unite alla sua esperienza pratica sul palco dell'Académie Royale de musique di Parigi, hanno influenzato il grande maestro francese Jean-Georges Noverre e con esso l'intera tradizione della danza classica europea.

Da quando la Sallé fu assunta per la stagione 1733, era già un volto noto al pubblico londinese e fu promossa con entusiasmo da Rich. Nel 1725, all'età di 18 anni, fece il suo debutto in Love's Last Shift di Colley Cibber al Lincoln's Inn Fields Theatre, dopo aver incontrato per la prima volta Londra e Händel in uno spettacolo di Rinaldo nel giugno 1717 quando aveva dieci anni . Divenne l'attrazione del mimo a Londra, e la sua popolarità in Inghilterra portò Voltaire a incolpare i suoi compatrioti per il loro attuale disprezzo per i loro talenti. Il suo più grande successo nelle isole britanniche fu sicuramente la pantomima di balletto Pigmalione e in essa la presentazione dell'intera gamma delle sue idee rivoluzionarie di gesto e costume:

"Elle a osé paroître dans cette Entrée sans panier, sans jupe, sans corps et échevelée, et sans aucun ornement sur sa tête; elle n'estoit vêtuë avec son corset et un jupon, que d'une simple robbe de mousseline tournée en draperie, et ajustée sur le modele d'une Statuë Grecque. »

"Ha osato apparire senza crinolina , gonna o corpetto e con i capelli sciolti. Oltre a un corsetto e una sottoveste , indossava un semplice vestito di mussola che aveva avvolto intorno a sé come una statua greca".

- Mercure de France , Parigi, aprile 1734

Nel balletto di Alcina è apparsa come Cupido, in un costume maschile, che è stato ritenuto sconveniente e indecente. In una delle ultime rappresentazioni fu fischiato per questo e l' Abbé Antoine-François Prévost d'Exiles, autore del famoso romanzo Manon Lescaut , dovette scrivere nel suo settimanale Le Pour et le Contre (I pro ei contro) :

"Mademoiselle Sallé avoit composé un ballet, dans lequel elle se chargea du rôle du Cupidon, qu'elle entreprît de danser en habit d'homme. Cet habit, dit-on, lui sied mal, e fût apparemment la cause de sa disgrace. »

“La signorina Sallé aveva creato una scena di balletto. In esso ha interpretato il ruolo di Cupido e si è degnata di ballare in abiti maschili. Questo, si dice, le stava molto male ed era ovviamente il motivo per cui era caduta in disgrazia".

- Antoine-François Prévost : Le Pour et le Contre , Parigi 1735

Il rifiuto nei suoi confronti era ovviamente abbastanza grande da farla sentire in dovere di tornare a Parigi, dove presto divenne oggetto di accese polemiche nella vita culturale della Francia, solo per diventare infine la grande dama del balletto francese.

Il clamore sul Sallé non è bastato a far fallire l' Alcina . Il capriccioso pubblico londinese ha riconosciuto la maestria di Händel e, se si deve credere allo scrittore anonimo dell'Universal Spectator , ha visto nel pezzo un significato più profondo di una semplice conversazione à la Rich:

“L'Opera non va oltre la rottura dell'Incanto di Alcina e contiene una gradevole Allegoria […] Il Carattere della Bellezza e dell'Incostanza di Alcina prova la breve Durata di tutti i Godimenti sublimatori, che si perdono appena raggiunti […]”

“L'opera, un'allegoria rasserenante, non riguarda niente più o meno che la rottura del potere magico di Alcina […] Il carattere della bellezza di Alcina e la sua incostanza provano la breve durata dei piaceri terreni, che, appena raggiunti, si perdono rapidamente di nuovo [ ...]"

- The Universal Spectator , Londra, 5 luglio 1735

Mary Pendarves , sua ammiratrice di sempre e vicina di casa in Brook Street, scrisse a sua madre della prima prova dell'Alcina il giorno prima a casa di Händel:

“[...] penso che sia il migliore che abbia mai fatto, ma ho pensato così di tanti , che non dico positivamente 'Tis la più bella , ma' tis così bene Io non ho parole per descriverlo [...] Mentre Il signor Handel stava recitando la sua parte, non potevo fare a meno di pensare a lui come un negromante in mezzo ai suoi stessi incantesimi. "

“[…] Penso che sia il migliore che abbia mai fatto, ma l'ho pensato così tante volte. Ma è davvero il migliore e ha così tanto successo che non riesco a trovare le parole per descriverlo. [...] Quando Händel si è esibito, non ho potuto fare a meno di pensare a un negromante in mezzo agli spiriti che lui stesso ha evocato. "

- Mary Pendarves : Lettera a Mary Granville, Londra, 12 aprile 1735

Dopo che Händel ebbe più o meno terminato la partitura, aggiunse altre quattro scene in cui introdusse un personaggio completamente nuovo: il ragazzo Oberto. È sull'isola per cercare suo padre, che Alcina ha trasformato in un leone. In una scena estremamente drammatica, Alcina cerca di costringere Oberto ad uccidere il leone, ma il ragazzo riconosce il padre e si rivolta contro Alcina. Questi cambiamenti dimostrano la capacità di Händel di sfruttare appieno i talenti e le capacità presenti nel suo ensemble di canto. Oberto fu cantato dal ragazzo soprano William Savage, che nell'aprile 1735 nel ruolo di Joas in Athalia aveva ovviamente fatto una tale impressione che Händel creò un ruolo appositamente per lui in Alcina .

Alcina ha debuttato a Covent Garden il 16 aprile 1735 e ha avuto una serie di diciotto spettacoli di grande successo, l'ultimo il 2 luglio. Presumibilmente per compensare Händel per le loro visite all'opera aristocratica, il re e la regina dell'opera Alcina hanno prestato particolare attenzione :

"Questa opera, che fu sempre eseguita per ordine delle Loro Maestà, fino a quando il Re andò ad Hannover, e poi per comando solo di Sua Maestà, fino alla fine della stagione, il 2 luglio, sostenendo diciotto rappresentazioni successive."

"Quest'opera, che fu sempre rappresentata su richiesta delle Maestà fino a quando il Re non andò ad Hannover e poi solo su richiesta di Sua Maestà, ha visto diciotto rappresentazioni di fila entro la fine della stagione, il 2 luglio."

- Charles Burney : A General History of Music , Londra 1789

Doveva essere l'ultimo grande successo d'opera di Händel.

Cast della prima

Con Alcina si chiude anche Primo uomo di Handel :

"Ieri il signor Caristina, una celebre cantante nel teatro dell'opera tarda al Covent Garden, si è imbarcata a bordo di una nave per Venezia."

"Ieri, il signor Caristina, la famosa cantante che è apparsa nelle opere più recenti al teatro di Covent Garden, si è imbarcata per Venezia."

- Daily Post , Londra, 10 luglio 1735

Con ciò, Händel aveva perso la sua unica arma contro Farinelli. Giovanni Carestini cantò di nuovo a Londra dal 1739 al 1741, ma non più nelle esecuzioni di Händel. Viste le perdite finanziarie delle ultime due stagioni (stimate in £ 9.000 per Handel), tutto quello che poteva fare era fare marcia indietro:

"Sig. Händel va a trascorrere l'estate in Germania, ma torna contro l'inverno, e la prossima stagione terrà dei concerti di musica, ma non dell'opera".

“Handel trascorrerà l'estate in Germania, ma tornerà per l'inverno. E offrirà concerti nella prossima stagione, ma non opere”.

- General Evening Post , Londra, 20 maggio 1735

(Tuttavia, Händel non andò in Germania quell'estate, ma andò ad Aquisgrana solo per una cura nel 1737 ).

Ci sono stati altri cinque spettacoli del Alcina nella stagione 1736-1737 (tre spettacoli nel mese di novembre 1736 e il due nel mese di giugno 1737), con alcuni cambiamenti avversi. I balli (che Sallé aveva lasciato Londra) e il coro Dall'orror di notte cieca (n. 39) furono annullati. Sette arie furono ridotte alla loro sezione A, cosa assolutamente insolita per Händel. La parte di Morgana, che dopo la partenza di Cecilia Young (sposò il compositore Thomas Augustin Arne nel 1737 e in seguito ricomparve sotto il suo nome con Händel) fu rilevata da Rosa Negri , sorella di Maria Caterina, da un terzo più profondo. Ama sospira (n. 21) è stata omessa e l'aria Tornami a vagheggiar (n. 15) è stata trasferita ad Alcina del tutto impropriamente. Quasi tutto ciò che Ruggiero deve cantare è stato trasposto di una nota e mezza più in alto per adattarlo alla voce del nuovo cantante, il soprano castrato Gioacchino Conti, detto " Gizziello ". La fiducia di Händel nelle capacità di Rosa Negri, tuttavia, sembrava essere aumentata nel corso della stagione, poiché le diede due arie aggiuntive (da Arianna in Creta e Admeto ) nelle esecuzioni del giugno 1737.

Per il 1738 sono documentate almeno due rappresentazioni dell'Alcina a Braunschweig in febbraio e agosto sotto la direzione di Georg Caspar Schürmann con recitativi tedeschi e la danzatrice Sophie Amalia Bonnefond, dopo di che l'opera, come tutte le altre opere di Händel, scomparve dalle scene fino fu il 5 settembre Fu ripreso a Lipsia nel 1928 dal direttore d'orchestra Oskar Braun. Qui Alcina è stata data due volte e in tedesco (versione del testo: Herman Roth) con la coreografia di Erna Abendroth-Ihrke.

Il 13 giugno 1992, Alcina è stata rappresentata di nuovo per la prima volta nella lingua originale e nella prassi esecutiva storica nel Goethe Theater Bad Lauchstädt . L'orchestra "Sol sol la sol" di Innsbruck ha suonato sotto la direzione di Howard Arman e l'ensemble di danza "L'autre pas", Berlino ha ballato.

tracciare

Contesto storico e letterario

Il poema epico Orlando furioso ( Der furioso Roland ), pubblicato prima nel 1516 e poi nella sua forma definitiva nel 1532 e poco dopo conosciuto in tutta Europa, contiene nel quadro la storia - la lotta dei cristiani contro i pagani - numerosi episodi individuali indipendenti che trattano con le gesta dei cavalieri erranti e dei loro amori. Uno di questi episodi racconta della maga Alcina.

primo atto

Alcina riceve Ruggiero, Nicolò dell'Abbate , intorno al 1550

Un luogo incorniciato da montagne scoscese. Bradamante e Melisso cercano il palazzo di Alcina e incontrano la sorella Morgana, che si innamora subito di Bradamante (che si traveste da uomo e si finge suo fratello Ricciardo) ( O s'apre al riso n. 1). Appare il magnifico palazzo di Alcina. Morgana conduce i due stranieri al palazzo, dove Ruggiero siede al fianco di Alcina, circondato da un coro di cavalieri e donne che salutano i nuovi arrivati ​​( Questo è il cielo de' contenti n. 2). Chiedono di poter restare finché il mare non si sarà calmato. Alcina lo permette e chiede a Ruggiero di raccontare il suo amore ( Di ', cor mio, quanto t'amai n. 7).

Oberto, che è nell'entourage di Alcina, chiede ai due se hanno notizie di suo padre. Con lui si arenò sull'isola, ma non lo trovò più ( Chi m'insegna il caro padre? n. 8). Bradamante chiede a Ruggiero se la riconosce. Vede una somiglianza con Ricciardo, ma nega di avere un obbligo nei confronti della fidanzata Bradamante. Ama Alcina e prende in giro Bradamante ( Di te mi rido n. 9).

L'amante di Morgana, Oronte, accusa “Ricciardo” di avergli rubato l'amante. Arriva Morgana e si schiera dalla parte di Bradamante. Bradamante gli spiega che è tormentato dalla gelosia ea lei che sente la forza dell'amore; Sentimenti che la muovono ( È gelosia, forza è d'amore n. 10).

Anticamera degli appartamenti di Alcina. Oronte, deluso dal tradimento di Morgana, cerca di convincere Ruggiero che l'amore di Alcina è solo ipocrisia. Lo avverte di non fidarsi della donna ( Semplicetto! A donna credi? n. 12).

Quando Alcina incontra Ruggiero, le rimprovera di essere infedele a Ricciardo. Giura la sua lealtà ( Sì, son quella n. 13). Bradamante rivela a Ruggiero la sua vera identità, ma non le crede e presume - irritato dall'avvertimento di Oronte - che Ricciardo stia cercando Alcina ( La bocca vaga, quell'occhio nero n. 14).

Morgana avverte Bradamante che Alcina vuole trasformare lei o Ricciardo in un animale su insistenza del geloso Ruggiero. Bradamante giura il suo amore a Morgana per ragioni tattiche, e Morgana a sua volta dichiara il suo amore ( Tornami a vagheggiar n. 15).

Secondo atto

Una magnifica sala nel palazzo di Alcina. Ruggiero celebra il suo amore per Alcina ( Col celarvi a chi v'ama un momento n. 16). Melisso (nella forma di Atlantes, educatore di Ruggiero) insulta Ruggiero come effeminato. Gli dà un anello e lo usa per scacciare la magia di Alcina su Ruggiero. La sala si trasforma in un brutto posto e Melisso nella sua forma attuale. Ruggiero rinsavisce ( Qual portento mi richiama n. 17). Melisso gli spiega il suo piano: non dovrebbe rivelare nulla ad Alcina, andare a caccia e fuggire nel frattempo. Melisso esorta Ruggiero a pensare a Bradamante, che soffre di amori infranti ( Pensa a chi geme d'amor piagata n. 18).

Ruggiero chiede perdono a Bradamante, ma pensa ancora che sia Ricciardo. Crede che Ricciardo assomiglierà a Bradamante solo se Alcina sarà di nuovo incantato. Bradamante vuole vendicarsi della sua crudeltà ( Vorrei vendicarmi n. 19). Ruggiero è turbato perché non sa se sta vedendo un inganno o se sta effettivamente vedendo il suo amante ( Mi lunsinga il dolce affetto n. 20 ).

Uno spazio aperto con i giardini sullo sfondo. Alcina cerca di trasformare Ricciardo in un animale, ma viene fermata da Morgana. Morgana le assicura che Ricciardo la ama e non è rivale di Ruggiero ( Ama, sospira n. 21). Ruggiero dice ad Alcina che vuole andare a caccia. Lei lo permette, ma con una brutta sensazione. Ruggiero si dichiara fedele alla sua amata - ma in realtà significa Bradamante ( Mio bel tesoro n. 22).

Oberto va da Alcina e le chiede di portarlo da suo padre. Glielo promette. Oscilla tra speranza e timore ( Tra speme e timore n. 23). Oronte dice ad Alcina che è stata tradita e che Ruggiero si prepara a fuggire. Alcina desidera disperatamente essere abbandonata ( Ah! Mio cor! Schernito sei! No. 24).

Anche Oronte cerca di convincere Morgana che è stata tradita, ma lei non gli crede e se ne va. Oronte li insultò ( è un folle, è un vile affetto n.25 ).

Ruggiero chiede perdono a Bradamante. Si abbracciano mentre Morgana li ascolta. È indignata e avverte gli amanti che Alcina li punirà. Ruggiero canta delle bellezze della natura, che presto scompariranno di nuovo quando la magia dell'isola di Alcina sarà bandita ( Verdi prati, selve almene n. 26).

Locale seminterrato per stregoneria . Alcina è disperata che Ruggiero abbia giocato solo il suo amore per lei, soprattutto perché lei stessa lo ama ancora. Anche i loro poteri magici sono svaniti ( Ombre pallide n. 27).

Terzo atto

Bradamante e la maga Melissa, Gustave Doré , 1878

Ingresso del palazzo. Morgana, che ora conosce la vera identità di Bradamante, cerca di riconquistare il favore di Oronte ricordandogli il suo giuramento di fedeltà. Ma lui finge di non amarla più. Morgana chiede perdono ( Credete al mio dolore ). Quando Oronte è solo, le confessa il suo amore ( Un momento di contento n. 30).

Alcina affronta Ruggiero, che ora ammette apertamente di voler andare con la sua sposa Bradamante. Lo minaccia e tuttavia ammette che non può fargli del male perché lo ama ( Ma quando tornerai n. 32).

Melisso e Bradamante giungono da Ruggiero e gli dicono che l'isola è circondata da animali magici e truppe armate. Ruggiero deve andare in battaglia, ma allo stesso tempo ha paura di lasciare solo Bradamante ( Sta nell'Ircana n. 33).

Intanto Bradamante vuole liberare la magia che aleggia sull'isola e ridare vita a tutti ( All'alma fedel n. 34).

Oronte riferisce ad Alcina che Ruggiero ha vinto la battaglia e ora sta minacciando l'isola. Alcina piange ( Mi restano le lagrime n.35 ).

Puoi vedere il palazzo di Alcina e l'urna che contiene il potere magico di Alcina. Oberto crede che rivedrà presto suo padre. Alcina lo ha sentito e fa uscire un leone addomesticato da una gabbia, che si sdraia davanti a Oberto. Dà a Oberto una lancia e gli dice di uccidere il leone, ma Oberto lo riconosce come suo padre. Quando Alcina vuole uccidere lui stesso l'animale, le punta la lancia ( Barbara! Io ben lo so n. 37).

Bradamante e Ruggiero incontrano Alcina un'ultima volta. Alcina chiede e minaccia di restare, ma i suoi poteri magici sono svaniti ( Non è amor, nè gelosia n. 38). Ruggiero va all'urna per distruggerla con il suo anello magico. Alcina cerca di fermarlo, al che Bradamante ci prova. Morgana dice loro di fermarsi. Quando arrivano Melisso e Oronte, Alcina e Morgana si perdono. Ruggiero rompe l'urna e l'intera scena crolla. Gli incantati si ritrasformano e si riuniscono a formare un coro ( Dall'orror di notte cieca n. 39). Dopo un balletto si intona il coro finale ( Dopo tante amare pene n. 42).

musica

Händel fa un uso eccellente dell'ensemble di cantanti a sua disposizione in questa stagione per sviluppare i personaggi e le personalità del dramma nel corso dell'opera e per fornire loro la musica appropriata. Anche nei ruoli secondari, la musica è sontuosa e piena di melodie variegate. Solo Melisso, vecchio precettore di Bradamante, ricevette una sola ma bellissima aria, che fu scritta per il tedesco Gustav Waltz , che era un bravo, se non eccezionale, bassista.

Il carattere volubile della Morgana, originariamente cantata da Cecilia Young , è introdotto dalla sua brillante e leggera aria di apertura 'O s'apre al riso (n. 1), che è piena di felici colpi di scena dal periodo italiano di Händel (1706- 1710) richiamo. Un riferimento ancora più diretto alla musica di questo periodo emerge nell'aria Tornami a vagheggiar (n. 15), che conclude il primo atto. La melodia principale è presa direttamente dall'inizio di un'aria della cantata O come chiare e belle (1708, HWV 143), che inizia con le stesse parole. Ma nella versione precedente la melodia è solo nella parte vocale, mentre l'orchestra ha materiale tematico completamente diverso nelle sue ritornelle . In Alcina , Händel costruisce l'intera aria da questa melodia e trova sempre nuovi modi per allungarla e variarla. Il risultato è particolarmente radioso e seducente: una delle arie più inquietanti e indimenticabili che Händel abbia mai scritto. In Ama, sospira (n ° 21) , di Morgana tono si rivolge a malinconia: spera ancora per l'amore della presunta "Ricciardo" (Bradamante travestito), e quando lei non può avere questa speranza, lei cerca le cose patetiche Plea ( Credete al mio dolore n. 30) per conquistare l'affetto di Oronte. In ciascuna di queste due arie, Handel utilizza uno strumento a corda solista, prima un violino (scritto per Pietro Castrucci ) e poi un violoncello (per Francisco Caporale ). Questi assoli sono impostati nel registro acuto per suonare intorno alla linea vocale acuta.

Il ruolo di Oronte, scritto per il giovane e promettente tenore John Beard , è piuttosto limitato in termini di espressione, ma le sue tre arie esplorano molto abilmente diversi approcci alla scrittura nel nuovo stile più leggero dei contemporanei più giovani di Händel, sebbene il suo stile di scrittura rimanga , come previsto, molto individuale. Bradamante ha anche solo tre arie da cantare. I suoi primi due si avvalgono appieno della voce contralto flessibile e profonda di Maria Caterina Negri, specializzata in ruoli di pantalone , anche per ritrarre la persona della coraggiosa ragazza travestita da cavaliere Ricciardo. La sua ultima aria All'alma fedel (n. 34) è di un genere più dolce quando, lasciata sola sulla scena, pensa con il calore della donna amorosa al compimento del suo desiderio per Ruggiero. L'entusiasmo di Händel per il talento del giovane William Savage è evidente nelle tre arie ben contrastanti di Oberto: il tenero pathos quando cerca di trovare suo padre ( Chi m'insegna il caro padre n. 8), la speranza esitante mentre Alcina fa promesse a lui ( Tra speme e timore n. 23) e la sua ira fulminante quando si rende conto del suo inganno ( Barbara! io ben lo sò n. 37).

Lo sviluppo dei personaggi, come in questi ruoli, è ancora più evidente in quelli di Ruggiero e Alcina, dove il virtuosismo vocale o la sua mancanza ha sempre una funzione drammatica. La prima aria di Ruggiero Di te mi rido (n. 9) non è molto eroica : sotto l'influenza debilitante di Alcina, agisce con noncuranza e noncuranza, pur mantenendo un certo fascino. In La bocca vaga (n. 14) gli intervalli insoliti del canto corrispondono alle penetranti figure degli archi e trasmettono una punta di irritazione. Ma con la potente cavatina Qual portento, mi richiama (n. 14, altro prestito dalla cantata O come, chiare e belle ), quando si rende conto della vera desolazione dell'isola di Alcina, cambia il suo aspetto. Nelle deliziose sequenze di Mi lusinga il dolce affetto (n. 20), alcune delle quali mutuate da una cantata spirituale di Telemann, ricorda il suo amore per Bradamante, e in Mio bel tesoro (n. 22), in cui il suo breve e così se frasi poco plausibili sono ironicamente echeggiate da due registratori, finge ad Alcina di pentirsi del suo comportamento fino a quel momento per farle credere che la stia corteggiando. "Sono costantemente nel mio amore..." le canta in faccia, ma a parte "...ma non a te!". Ma il maggior numero di Ruggiero è Verdi prati (n. 26), sarabanda in mi maggiore di dolorosa dolcezza nostalgica. Questa squisita aria in forma di rondò inizialmente non era affatto di gusto per Carestini:

Verdi prati , che fu costantemente bissato durante tutta la corsa di Alcina , fu dapprima rimandato a HANDEL da Carestini, perché inadatto a cantare; su cui andò, con grande rabbia, a casa sua, e in un modo che pochi compositori, eccetto HANDEL, osarono mai avvicinare un primo cantante , grida: 'You toc! non lo so meglio come tuo seluf, vaat è fastidioso per te cantare? Se non canterai tutta la canzone che ti do, non ti pagherò un centesimo».

“L'aria Verdi prati , che si chiedeva sempre di ascoltare più di una volta ad ogni rappresentazione dell'opera Alcina , fu inizialmente rimandata ad Händel'n da Carestini perché non sapeva cantarla. Andò da lui pieno di rabbia, e con un tono in cui pochi compositori, a parte Händel, si sono mai rivolti a un primo cantante, gli sbottò con le parole: “Cane! Non devo sapere meglio di te cosa sai cantare? Se non vuoi cantare le arie che ti do, non ti pago una stöver ." (Traduzione: Johann Joachim Eschenburg, 1785)"

- Charles Burney : Schizzo della vita di Handel , Londra 1785

L'espressione "rimandato" indica il momento in cui si è verificato questo evento e spiega almeno in parte il dispiacere di Carestini: era consuetudine inviare in anticipo ai cantanti la musica delle arie sotto forma di riduzione per pianoforte da studiare, non appena questi sono stati composti e spesso anche orchestrati. Anche la maggior parte dei recitativi non era stata ancora scritta. Quindi non sorprende come Carestini abbia reagito a questa semplice melodia con la sua ristretta estensione vocale. Non sapeva che questa semplicità e la forma insolita ( rondò ) erano state calcolate proprio per questa situazione, e che il pezzo si adattava perfettamente al contesto drammatico: Ruggiero sa che presto lascerà per sempre i prati e i boschi dell'Isola dei Beati deve, ma nel suo cuore ritornerà ad esso.

Nella sua ultima aria, Ruggiero mostra di nuovo il suo vero carattere eroico e Händel ignora dimostrativamente l'ovvio significato delle parole: descrivono una tigre combattuta tra le alternative di attaccare il cacciatore o proteggere i suoi piccoli. Scrive musica con la massima sicurezza, aggiungendo corni alti in Sol per dare alla trama orchestrale un colore brillante. L'abile melodia, filata su armonie che cambiano lentamente, è una delle imitazioni più complete del nuovo stile "napoletano" di Händel, forse inteso come un gesto conciliante nei confronti di Carestini.

Un segno di un diverso tipo di trasformazione lo troviamo nel ruolo di Alcina, la cui musica è presentata con ancora maggiore inventiva e profondità emotiva. Questa parte è stata scritta per Anna Strada del Pò, che Händel conosceva da molti anni e delle cui capacità era perfettamente chiaro. Proprio come Ruggiero supera la sua minoranza nel corso dell'opera, così Alcina perde la fiducia in se stessa dell'esperta seduttrice: diventa sempre più disperata e patetica mentre abbandona sempre più i suoi poteri magici. Il suo amore per Ruggiero è una forza positiva ma contraddice la sua natura oscura. Questo amore li nobilita e allo stesso tempo li distrugge. Le sue due arie del primo atto mostrano approcci diversi alla sua arte della seduzione: la prima, Di ', cor mio, quanto t'amai (n. 7), è dolcemente lusinghiera, la seconda, Sì, son quella! Non più bella (n. 13), accusatoria-offesa. Ah! mio cor (n. 24) nel secondo atto si svolge su un piano completamente diverso: l'accompagnamento d'archi nella sezione La dell'aria, costituito da esitanti accordi staccati che mantengono lunghe dissonanze, indica da un lato la paura, e il dolore dall'altra il tradimento di Ruggiero nei suoi confronti. Le minacce di vendetta nella sezione centrale veloce non hanno più alcun potere persuasivo.

La completa disperazione inizia con l'unico, ma grande, recitativo Accompagnato Ah! Ruggiero crudel (n. 27), dove, dopo una serie di modulazioni straordinarie, Händel lascia la voce non accompagnata (a parte qualche violino colla parte ) quando Alcina ordina ai suoi spiriti di obbedirle invano. In Ombre pallide (n. 28), la rassegnazione prende il sopravvento: le linee sinuose dei sedicesimi fluenti negli archi, che rotolano irregolarmente verso e fuori dalla linea vocale, seminano paura e terrore. In Ma quando tornerai (n. 32), Alcina ricorda brevemente la sua vecchia forza, ma il dolore la raggiunge nuovamente nella lenta e intensa parte B dell'aria. Del resto, in Mi restano le lagrime (n. 35), è oltre ogni speranza. Anche qui mostra il genio di Händel nell'evocare sentimenti comparabili con mezzi completamente diversi. Ad Alcina non resta che un bluff , ma il suo destino è segnato. Nel teso trio Non è amor, ne gelosia (n. 38), Alcina fa un ultimo tentativo per dissuadere Ruggiero dal suo progetto di lasciare l'isola, ma invano: la sua urna è fracassata e in un profondo coro ( Dall'orror di notte cieca n° 39) i cavalieri incantati, tra cui il padre di Oberto Astolfo, vengono redenti. (Handel prende la musica per quest'ultima aria dalla sua prima cantata Apollo e Dafne (1709, HWV 122) quando Apollo osserva Dafne che si trasforma in un albero di alloro. Qui una metamorfosi potrebbe avergli ricordato l'altra.)

Per la parigina Marie Sallé e la sua compagnia, i balli sono chiaramente scritti in stile francese, come dimostrano i titoli dei loro movimenti francesi. All'inizio Händel sembrava essere stato chiaro su quanti balli avesse bisogno. L'incantevole musette e il minuetto nell'ouverture facevano comunque parte dell'inizio dell'opera, anche se potrebbero non essere stati nemmeno ballati. I balli nel primo e nel secondo atto, tuttavia, furono aggiunti in seguito. Ruggieros Entertainment all'inizio del primo atto consisteva originariamente in un solo coro Questo é il cielo (n. 2b), ma fu sostituito prima della prima da una versione più tranquilla di questo coro (n. 2a) e quattro danze in tonalità correlate. (In seguito ha riutilizzato la musica del pezzo scartato per il primo movimento del Concerto per organo in fa maggiore, op. 4 n. 4 , HWV 292). Per la fine del secondo atto, Händel ha semplicemente preso l'ampio balletto dei sogni buoni e cattivi dalla sua precedente opera Ariodante ; lì era originariamente destinato a una situazione simile, ma probabilmente non fu realizzato. È un balletto variegato, con un Entreé fuso che inizia e termina in mi maggiore con un forte Combat con un cordiale Hornpipe che combatte ogni ritmo di sogni buoni e cattivi.

Successo e critiche

“Le Loro Maestà intendono essere all'Opera di Covent-Garden questa sera; e abbiamo sentito che la nuova Opera supererà qualsiasi composizione di quella finora eseguita da Mr. Handel. "

"Sue Maestà intendono partecipare all'Opera di Covent Garden questa sera e si sente dire che la nuova opera di Händel supera tutte le sue composizioni di questo tipo".

- Daily Post , Londra, 16 aprile 1735

“La musica ad Alcina ha portato i pochi veri amici che Händel aveva ancora in una gioiosa eccitazione, e li ha spinti ancora di più ad agire in base al loro zelo per la sua causa infruttuosa, poiché lui stesso si è astenuto da ogni reclamo e in silenzio e con aria di sfida ha solo voluto combattere le armi della sua arte".

- Friedrich Chrysander : GF Handel , Lipsia 1860

orchestra

Flauto piccolo, due flauti dolci , due flauti traversi , due oboi , fagotto , due corni , violino solo, violoncello solo, archi, basso continuo (violoncello, liuto, cembalo).

Discografia (selezione)

Cappella coloniensis ; Dir. Ferdinand Leitner
Orchestra Sinfonica di Londra ; Governatore Richard Bonynge
Orchestra dell'Opera di Sydney; Governatore Richard Bonynge
City of London Sinfonia barocca; Regia Richard Hickox (217 min)
Orchestre de la Suisse Romande; Regia di William Christie (DVD 176 min)
Les Arts Florissants ; Regia William Christie (CD, DVD 190 min)
Orchestra di Stato Bavarese ; Dir. Ivor Bolton (CD, DVD 190 min)
Il complesso barocco ; Regia di Alan Curtis (DVD)

letteratura

gonfiarsi

link internet

Commons : Alcina (Handel)  - raccolta di immagini, video e file audio

Evidenze individuali

  1. ^ Redazione dell'edizione Halle Handel : Documenti sulla vita e sul lavoro. In: Walter Eisen (Ed.): Händel-Handbuch: Volume 4 , Deutscher Verlag für Musik , Lipsia 1985, ISBN 3-7618-0717-1 , p. 244.
  2. a b c d e f g h i j k l m n o Anthony Hicks: Alcina. EMI CDS 7-497712, Hayes 1988, pag.4 e segg.
  3. a b Baselt, Bernd: Händel-Handbuch: Volume 1. Deutscher Verlag für Musik, Lipsia 1978, ISBN 3-7618-0610-8 , p. 420.
  4. ^ Opera rara Cracovia
  5. ^ The New Grove Dictionary of Music , articolo Riccardo Broschi
  6. ^ Winton Dean : Le opere di Händel, 1726-1741. Boydell & Brewer, Londra 2006, ristampa: The Boydell Press, Woodbridge 2009, ISBN 978-1-84383-268-3 , p.315.
  7. a b c d e f g h i j k l m Jonathan Keates: Alcina. EMI CDS 7-497712, Hayes 1988, pagine 10 e seguenti.
  8. ^ Charles Burney : A general history of music:… Vol. 4 , London 1789, ristampa della Cambridge Library Collection, 2011, ISBN 978-1-108-01642-1 , pp 369 f.
  9. David Vickers: Handel. Arianna a Creta. dall'inglese di Eva Pottharst, MDG 609 1273-2, Detmold 2005, p.30 ss.
  10. ^ Dorothea Schröder: Commercio. Ariodante DG 457271-2, Amburgo 1997, 24 e segg.
  11. Bernd Baselt : Repertorio tematico-sistematico. Lavori di scena. In: Walter Eisen (Ed.): Handel Handbook: Volume 1 , Deutscher Verlag für Musik , Lipsia 1978, ISBN 3-7618-0610-8 , ristampa invariata, Kassel 2008, ISBN 978-3-7618-0610-4 , P 408 f.
  12. Mercure de France, dédié au Roy. aprile. 1734 , Parigi 1734, pagina 771 f.
  13. Mercure de France , aprile 1734
  14. Christopher Hogwood : Georg Friedrich Handel. Una biografia (= Insel-Taschenbuch 2655). dall'inglese di Bettina Obrecht, Insel Verlag , Frankfurt am Main / Lipsia 2000, ISBN 3-458-34355-5 , p.218 .
  15. a b c d Responsabile dell'edizione Halle Handel: Documenti sulla vita e sul lavoro. In: Walter Eisen (Ed.): Handel manual: Volume 4. Deutscher Verlag für Musik , Lipsia 1985, ISBN 3-7618-0717-1 , pp. 255 f.
  16. a b c d Christopher Hogwood : Georg Friedrich Handel. Una biografia (= Insel-Taschenbuch 2655). dall'inglese di Bettina Obrecht. Insel Verlag , Francoforte sul Meno/Lipsia 2000, ISBN 3-458-34355-5 , p.222 ff.
  17. a b Gestione dell'edizione dell'edizione Halle Handel: documenti sulla vita e sul lavoro. In: Walter Eisen (Ed.): Handel manual: Volume 4. Deutscher Verlag für Musik , Lipsia 1985, ISBN 3-7618-0717-1 , p.252 .
  18. ^ Charles Burney : A general history of music:… Vol. 4 , London 1789, ristampa della Cambridge Library Collection, 2011, ISBN 978-1-108-01642-1 , pp. 383 f.
  19. ^ Gestione della redazione dell'edizione Halle Handel: Documenti sulla vita e sul lavoro. In: Walter Eisen (Ed.): Händel-Handbuch: Volume 4. Deutscher Verlag für Musik , Lipsia 1985, ISBN 3-7618-0717-1 , p.254 .
  20. Silke Leopold : Handel. Le opere. Bärenreiter-Verlag , Kassel 2009, ISBN 978-3-7618-1991-3 , pagina 211.
  21. ^ Charles Burney : Abbozzo della vita di Handel. In: Un resoconto degli spettacoli musicali. Londra 1785, pagina [* 24]
  22. Charles Burney: Notizie sulle condizioni di vita di Georg Friedrich Handel. dall'inglese di Johann Joachim Eschenburg. Berlino / Stettino 1785, pagina XXXI
  23. ^ Friedrich Chrysander : GF Handel , secondo volume, Breitkopf & Härtel , Lipsia 1860, p.372.